Una grande mostra al MAT (Museo delle Arti e Tradizioni Popolari) – Roma- piazza Guglielmo Marconi, 8/10 Roma
(fino al 12 aprile 2015).
Testo dI Luisa Chiumenti
“Off Loom II : un’antologia della produzione italiana di Fiber Art”, ideata da Bianca Cimiotta Lami e Lydia Predominato è stata curata da Bianca Cimiotta Lami, Mariastella Margozzi, Maura Picciau, e Lydia Predominato. Conosciuta anche come Textile Art, Fiber Work, Art Fabric, Nouvelle Tapisserie e Soft Sculpture, ritorna a Roma, nella cornice prestigiosa degli spazi monumentali del Museo delle Arti e Tradizioni Popolari. Ricordiamo come la Fiber Art sia un movimento all’interno del quale opera una vasta e diversificata compagine di artisti accomunati dall’utilizzo di un mezzo espressivo, la fibra. Risale al 2000 la prima esposizione di “Off Loom” per la cura di Bianca Cimotta Lami e Lydia Predominato, una mostra sorprendente sia per le tematiche e i prodotti presentati, che per la sede prescelta: le celle e gli ambienti comuni dell’ex carcere minorile di San Michele a Ripa allora appena. Oggi le grandi sale del Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari, costituiscono la migliore scenografia che si possa immaginare sia per le opere di notevoli dimensioni, che per quelle piccolissime, che comunque dialogano felicemente le une con le altre, secondo il filo conduttore appunto di una tradizione comune.
Ma che cos’è la “Fiber Art”, non ancora abbastanza nota al grande pubblico? I fiber artisti lavorano con le fibre dell’antica e della moderna tradizione tessile: le lane, le sete, i cotoni, i filati sintetici, ma anche con carta, paglia e spago, con le fibre metalliche e con quelle plastiche, oppure con la lana di vetro, sino ad arrivare al concetto immateriale di fibra ottica. In mostra al Mat, ecco presentarsi trentaquattro artisti che espongono sculture soffici e soluzioni inedite più o meno monumentali ma interessanti e audaci per la loro resa imprevedibile. Tra gli artisti esposti ricordiamo: Enrico Accatino, Eva Basile, Renata Bonfanti, Maria Lai, Claudia Losi, Maria Luisa Sponga, Mimmo Totaro, Mario Tudor, Roberto Zanello Ed ecco una bella frase che ricorda il lavoro x di Maria Lai: “Intrecciare i fili e cucire pensieri, raccontando l’invisibile” si accompagna in particolare alle due opere dell’artista presenti in mostra e di proprietà della Galleria Nazionale d’Arte moderna: “Il sole scucito” (1986) e “C’era una volta un Dio” (1990).
E l’interessante passaggio “Dalla prima alla seconda edizione di Off Loom” è molto bene illustrato nel testo in catalogo firmato da Stefania Severi, che chiarisce fra l’altro il delicato passaggio che avvenne durante il percorso di quest’arte, da “Textile Art”, arte con le fibre, naturali e non, con uso del telaio, a “Fiber Art” appunto, arte con fibre naturali e non, utilizzate con le tecniche più varie”, “ anche se, sottolinea ancora la Severi, “il legame tra le due forme non si è mai completamente spezzato”. E comunque si può osservare che fin dagli inizi questa particolare forma d’arte, ha mantenuto le sue profonde radici nella tradizione europea e ciò viene chiaramente espresso nel testo in catalogo (Cortaini ed. 2015), firmato dalla direttrice del Museo, Maura Picciau, da cui riportiamo questo passo: “La Fiber Art, se ha trovato particolare vitalità negli Stati Uniti, dove la produzione è spesso caratterizzata da opere di grandi dimensioni a scala ambientale, ha in ogni caso profonde radici europee, tanto nella tessitura di tradizione dell’Est, quanto negli insegnamenti Bauhaus, fino all’arte astratta e informale degli anni ‘50”.
Ed è interessante ricordare come, dal 1962, sia stata Losanna, con le personalità di Jean Lurcat e Pierre Pauli, ad accogliere particolarmente a quest’ arte, con una Biennale “aperta ad ogni medium e pratica connessa al tema del filo e della fibra”, con grande duttilità nell’uso dei materiali, usati con le più svariate tecniche fino ad accogliere anche quelli della tecnologia attuale e al ricorso alla fibra sintetica”.
Per informazioni:
Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari
Info: www.idea.mat.beniculturali.it
Scarlett Matassi – +39 345-0825223
info@scarlettmatassi.com