LUISA CHIUMENTI

San Francesco con angelo,
Olio su tela, cm 56 x 75″>

Giovanni Antonio Galli “Lo Spadarino”,
San Francesco con angelo,
Olio su tela, cm 56 x 75

    

Curata da Giovanni Papi, autorevole studioso di pittura caravaggesca, con la partecipazione sempre attenta ed appassionata del Conservatore del Palazzo Chigi di Ariccia, arch. Francesco Petrucci, resterà aperta fino all?11 febbraio prossimo, la bella esposizione ?La Schola del Caravaggio. Dipinti dalla Collezione Koelliker?.

Si  apre così al pubblico la visione di oltre cento dipinti, fra cui molti fino ad ora mai esposti, testimonianza della pittura caravaggesca romana, facenti parte della prestigiosa collezione privata di questo grande collezionista: Attraverso quelle tele si ripercorre in effetti  un interessante e fertile  periodo dell?arte italiana, vissuto da figure assai note, accanto alle quali tuttavia si schierano personaggi meno noti e tele dalle attribuzioni in parte ancora incerte e  su di esse  da anni il mecenate milanese Luigi Koelliker continua a portare avanti accuratissime ricerche d?archivio.

Gerrit van Honthorst,
Morte della Maddalena,
Olio su tela, cm 146 x 119

    
Nata sotto l?Alto Patronato della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali,  la mostra espone capolavori firmati dai più grandi  epigoni del genio secentesco, quali Orazio e Artemisia Gentileschi, José de Ribera detto lo Spagnoletto, Carlo Saraceni, Giovanni Baglione, Borgianni, Nicolas Régnier, Spadarino, Tanzio da Varallo, Lionello Spada, Gerrit van Hontorst, Claude Vignon, Mathias Stomer, Mattia Preti, Francesco Ragusa, Angelo, Caroselli, Simon Vouet, Dirck van Baburen, Bartolomeo Manfredi, Orazio Riminaldi.

Interessante a questo punto sottolineare l?idea con cui il curatore Gianni Papi ha preferito la denominazione di ?schola? a quella abusata di ?caravaggeschi? (ispirandosi anche  alla  analoga definizione secentesca, coniata da   Giulio Mancini ed anteriore agli studi storico-critici novecenteschi), per indicare il gruppo di seguaci, coetanei o più giovani, che dalle opere del Caravaggio hanno derivato la loro maggiore fonte di ispirazione, studiandone in particolare i molti segni innovativi.

Battistello Caracciolo,
Ritratto di generale in armatura con fascia rossa,
Olio su tela, cm 54 x 46

    
Il fascino che il personaggio-artista suscitava nei giovani, derivava soprattutto da quel suo ?andare controcorrente? nell? adottare una tecnica innovativa di forte efficacia visiva. Assumendo infatti a fulcro della composizione ?il modello?, e orientandosi verso l?abolizione del disegno,  potenziava l?organizzazione luministica e ne stabiliva la direzione sulle figure, in modo da captare  quei particolari fasci luminosi che hanno caratterizzato tutto lo sviluppo pittorico dell?epoca.

Quando il giovane pittore lombardo era venuto a Roma nel 1592, la sua prima esperienza, alla bottega del Cavalier d?Arpino (dove c?era una grande richiesta di tele con dipinti di fiori e frutta), durò in effetti soltanto  pochi mesi,  perché  il suo temperamento focoso, lo condusse ad una accesa discussione, costringendolo ad allontanarsi.

Antiveduto Gramatica,
Cristo Portracroce,
Olio su tela, cm 205 x 137

    
Ma il fatto di dover creare una propria ?bottega? sarebbe stato  l?inizio dei grandi successi e  ben presto il cardinale Del Monte e il marchese Giustiniani se ne sarebbero contesi l?opera. E se è vero che non fu lo stesso Caravaggio a creare una scuola, perché in effetti non desiderava che altri si impossessassero dei suoi ?segreti?, tuttavia egli era sempre circondato da tanti amici pittori, che se erano soprattutto gradevoli  compagni di piacevoli avventure, erano pur sempre inevitabilmente assai suggestionati dalla sua pittura.

E se dopo la sua morte (1610), ancora per una decina d?anni, sarebbe continuato  il suo ?mito?, diminuendo poi gradualmente anche il grande fascino della sua forte e originalissima personalità, ma  gli artisti locali continuarono ad imitarne le particolarità specifiche delle varie espressioni estatiche, meditative e spesso anche fortemente sensuali, dei protagonisti delle sue tele più famose.

Ed ora, invitando a visitare la bella mostra nelle sale del palazzo Chigi di Ariccia, così sapientemente restaurato e valorizzato negli ultimi anni,  per ogni approfondimento rinviamo al corposo Catalogo, edito da Skira.

 

Per informazioni: Palazzo Chigi di Ariccia

Franco Di Felice  tel.+39 6 9330053 ? fax +39 6 9330988