CLOTILDE PATERNOSTRO
Una mostra ed un evento culturale di grosso rilievo: l?apertura della Pinacoteca?Museo ? Giuseppe De Nittis? a Barletta nella prestigiosa sede dell?antico Palazzo della Marra (1500 ca.) e le mostra di tre nomi illustri: Zandomeneghi, De Nittis, Renoir. Ottimemente ristrutturato il palazzo patrizio dall?evidente sincretismo architettonico? Cinouecento e innesti barocchi? ospita al secondo piano la pinacoteca interamente dedicata a De Nittis mentre al primo piano le sale espositive per mostre temporanee da realizzarsi nel tempo. Un omaggio della città al celebre suo figlio (le pinacoteca), ed una apertura (la galleria) a possibili eventi che di cultura faranno accattivante palcoscenico. L? apertura al pubblico dei due spazi espositivi fa di questa nuova provincia? la città di Barletta? un polo culturale illuminante per la regione tutta, la Puglia, e per l? intera area dell?ltalia Meridionale, alquanto povera di simili iniziative.
E veniamo alla mostra: ?Zandomeneghi,De Nittis, Renoir?I pittori della felicità? ( sino al 15 luglio 2007, curatrici Tulliola Sparagni e Emanuela Angiuli, catalogo Skira). il titolo dà una indicazione precisa; i pittori della felicità; certo…era la Belle Epoque! Gaiezza, brio, eleganza, joie de vivre; una Parigi festaiola, nel turbinio del Can-Can, del Moulin Rouge, dei caffè affollati, dei boulevards illuminati per il passeggio di carrozze e cavalieri. Ma perchè questi tre nomi, scelti delle curatrici con oculatezza e interesse? La stessa temperie; le influenze dell?uno sull?altro; gli scontri verbali e ideologici, gli accostamenti, le pause di riflessione; l?interrogarsi sulle proprie opere e su quelle dei compagni di dialettica, queste le motivazioni più immediate, ma non solo. cominciamo con le date: De Nittis,1846-1884; Zandomeneghi, 1841-1917;Renoir, 1841-1919. Contemporanei, anzi coetenei- Renoir e Zandomeneghi, pur se la precoce morte di De Nittis, a trent?otto anni, privò l?amicizia di una più lunga durata; amico e ispiratore di nuove idee, Renoir.
I due italiens de Paris? il terzo per antonomasia sempre fu considerato Boldini- vissero ed operarono a stretto contatto con gli impressionisti guardando con interesse a Renoir, amico eccellente ma non maestro. Ben si differenziarono i due italiens , cercando essi una propria cifra. Zandomeneghi mai dimentico del colore di Venezia ,sua città natia e mai lontano dai Macchiaioli frequentati a Firenze; De Nittis, anch?egli memore della pittura italiana e dei Macchiaioli. Sentimento, realismo ma veduta ? dal vero?, e in tale senso forse va -inteso il loro impressionismo- non l?attimo nella luce e nel vibrare delle atmosfere evanescenti, ma l?attimo della quotidianità colto nelle sue essenza umana e sociale? la vita borghese, l?eleganza dell?alta borghesia ( soprattutto De Nittis), le corse dei cavalli, gli abiti sontuosi delle dame, i salotti. E poi il colore? questi toni smorzati : i bianchi , i grigi, i rosati di De Nittis; l?abito bianco di :Léontine del famosissimo Ritratto della signora De Nittis (1883) della pinacoteca, è una sinfonia di bianco difficilmente replicabile. Accesi i colori di Zandomenegbi, netto il disegno, la linea di contorno racchiude i volti dalle gote rosse delle fanciulle? più tenui i toni dei nudi?, attenzione dell?artista alla vita quotidiana sia della borghesia, sia del popolo. Dobbiamo dire, in sintesi, che se i due italiens de Paris furono coinvolti dall?atmosfera parigina e dall?impressionismo, affermarono tuttavia un lessico di schietta derivazione italiana operando formalmente nella scia del realismo pur se con sensibilità moderna. Pierre?Auguste Renoir fu amico dei Nostri ma lontano da essi è la sua incomparabile pittura? la pennellata lunga, liscia, morbida, qualunque sia il tema: il nudo, la natura morta? es. Pesci (1917) in mostra, splendido pezzo, ne è piena conferma; e il colore ?in sordina?; i neri, i bianchi e i rosa, di una delicatezza estrema, tutta vibrazione, emozione e raffinatissima eleganza.
Nell?insieme abbiamo una pittura amabile, piacevole, facile. Senza problematiche esistenziali o trascendentali da tutti fu ( ed è) godibile senza riserve o forzatura alcuna.
I temi: il nudo, la natura morta, i fiori, il paesaggio?la campagna. In mostra, opere di grande respiro: Primavera (1883) di De Nittis, La strada di Zandomeneghi, Mazzo di crisantemi (1884) di De Nittis, delicatissima opera dalla luminosità centrale dei fiori contornati da fondi bruni; Risveglio, celeberrimo(1895) di Zandomeneghi, Alla finestra, Salottino rosso, squisita La grande ballerina, Al caffè, quadro più che famoso, opere tutte di Zandomeneghi.
Numerosissimi i quadri di Zandomeneghi perché la mostra di Palazzo della Marra è dedicata, in realtà, proprio a Zandomeneghi con il supporto di qualche De Nittis e di qualche Renoir. Abbiamo domandato alle curatrici il motivo di tale ?anomalia? ( dovevano essere uguali gli artisti nel numero delle opere). La risposta è stata semplice:
? Zandomeneghi non aveva eredi a cui affidare la custodia delle proprie opere, abbiamo voluto quindi celebrare l?artista con questa rassegna citando anche coloro che vicini gli furono come compagni di innovazione artistica e di vita nella Parigi in cui visse per più di quarat?anni?. Celebrare un artista è sempre opera degna consentendo inoltre, con le presenza di altri esponenti delle stessa area, lo stadio dello stile, le differenziazioni, la resa dei temi. Operazione validissima quindi.
Palazzo Marra
Un ultimo accenno alla pinacoteca ? De Nittis?. Seguendo le volontà del Pittore, le opere dell?artista furono in passato donate alla sua città natale dalla moglie di De Nittis e sua privilegiata modella, la gentile signora: Léontine Gruvelle.
INFO
tel 199 151 123
fax 800 559 122
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fax 800 559 122
www.pinacotecadenittis.it