LUISA CHIUMENTI


Pieve di Cadore
    

Si aprirà il prossimo settembre in Cadore, sua terra natale di Tiziano, la mostra sugli ultimi venti anni di produzione artistica del grande Maestro: ?Tiziano. L?ultimo atto?.

La mostra, curata da Lionello Puppi e allestita dal grande architetto ticinese Mario

Botta,  racconta appunto gli ultimi anni della vita e dell?arte del ?divin pittore? che, attraverso le ultime  ricerche e studi, viene ricondotto nella sua terra: il Cadore.

Si tratta di una delle esposizioni più attese dell?anno, ospitata a Palazzo Crepadona a Belluno e ? con una singolare sezione ? nella sede della Magnifica Comunità di Cadore a Pieve di Cadore, paese natale dell?artista.

Ma entriamo subito nell?atmosfera del Cadore a cominciare da  quel  ?salotto di Belluno?, (?piazza dei Martiri?) che, incorniciato da storici palazzi e, al di sopra di essi, dalle montagne cadorine, ricorda nel nome attuale  l?impiccagione, avvenuta il 17 marzo  del ?45, di quattro patrioti durante la Resistenza. Ma il nome originario, mantenuto fino al 3 giugno del ?45, era Piazza Campitello, spiegando così  la particolare forma della piazza che tradizionalmente ospitava con il suo caratteristico ?listòn? centrale, il grande movimento prodotto da fiere, mercati, tornei e parate.

La casa di Tiziano
        
Equilibrata nei suoi volumi, la piazza è veramente piena di fascino e giustamente il poeta Diego Valeri ebbe a dire in un suo scritto: ? Chi vuol godersi lo spettacolo del mondo da una delle più belle finestre del mondo, vada a Belluno, in piazza Campitello e guardi giù il Piave?.

Due sono le porte che, residuo di quella che era un tempo la poderosa cinta muraria, permettono l?acceso all?antico centro storico, da piazza dei Martiri: la Porta Dojona e la Porta Dante.

La porta Dojona prende il nome invece dal vicino torrione ( dojon appunto ),con il quale costituiva un complesso fortificato ( già sede vescovile), all?angolo nord-orientale delle antiche mura. Innalzato nel 1289 da Vecello da Cusighe per il Vescovo-Conte Adalgerio da Vili alta, l?arco interno mostra oggi un rifacimento generale della cortina muraria, mantenendo tuttavia una forte suggestione, anche suscitata da una lastra in pietra (murata al di sopra dell?arco), che presenta la più antica riproduzione dello stemma cittadino. Nel Rinascimento Niccolò Tagliapietra realizzò, nel 1553, il raddoppio della porta., mentre la copertura fra la nuova e la vecchia porta è secentesca. Originali sono ancora i battenti in legno e assai suggestivo è il leone veneziano scalpellato dai Giacobini nel maggio del 1797.

Belluno- Palazzo Crepadona
Foto di Francesco Sovilla
dall’archivio del Comune di Belluno

    
La porta Dante era invece l?antico ?Ussolo? (porticina), ossia la ?pusterla? , l?apertura di servizio che era situata nel tratto delle antiche mura, tra porta Dojona e il castello. Sui ruderi di tale posterla era stata poi eretta,  nel 1669, la porta Remiera, per volontà del Rettore veneto Daniele Renier, il cui stemma compare tuttora sulla facciata dell?attuale porta ottocentesca, prospiciente la piazza dei Martiri. La porta che si vede oggi è infatti quella che venne inaugurata il 15 maggio 1865,alla fine del cinquantennio di dominazione asburgica a Belluno, come simbolo della ritrovata ?unità culturale italiana?.

Ma è questo solo uno sguardo sulla città che ha visto l?alacre lavoro di Tiziano e della sua ?bottega?, e spostarsi a Pieve per vedere la Casa di Tiziano, rappresenta un?altra emozione viva, che i visitatori della grande mostra potranno avere. Una casa estremamente semplice eppure raffinata in molti particolari, dallo studio al caminetto della sala da pranzo, alla ripida scaletta lignea di accesso.


    
?Aspettando Tiziano? costituisce quindi una affascinante attesa che vede l?impegno di tutto il territorio e degli studiosi che si stanno dedicando alla organizzazione culturale e scientifica della mostra, con l?architetto ticinese Mario Botta, che si sta occupando dell?allestimento particolarissimo a Palazzo Crepadona, un palazzo nobiliare cinquecentesco che fu edificato da Niccolò Crepadoni, unendo una serie di edifici precedenti, di cui l?altana conserva l?impianto di una delle antiche torri, che sopravanzavano le mura cittadine.


Per informazioni:


 

Consorzio Dolomiti Belluno
Tel. 346 5002739


Villaggio Globale International S.R.L.Mogliano Veneto (Treviso)

+39 041 5904893