CARMEN DEL VANDO BLANCO



TRE MOSTRE DI ALTO LIVELLO SCIENTIFICO ARRICCHISCONO UN ECCEZIONALE CIRCUITO TURISTICO-CULTURALE TRA I CASTELLI MATILDICI E LE CORTI REGGIANE.

 

 

 

Ci sono volute tre rassegne di contenuto storico-artistico, di cui la prima a sua volta divisa in tre sedi, per spiegare la forte personalità, il potere e l?influenza della Grancontessa Matilde una donna alquanto coraggiosa, nonché la sua eredità culturale sui suoi domini (la cui estensione copriva da Mantova a Lucca, a Firenze, fino all?alto Lazio) con epicentro nel territorio reggiano, tra Reggio, Canossa e gli altri paesi dell?Appennino, teatro delle sue vicende con i loro castelli, le loro pievi e i loro monasteri.

Una figura meritevole di questa iniziativa di ampio respiro che coinvolge due regioni, l?Emilia e la Lombardia, e diverse località con ventidue monumenti: Palazzo Bentivoglio di Gualtieri, Palazzo Gonzaga di Guastalla, Rocca di Reggilo, Castello di Fabbrico, Rocca di Novellara, Corte di San Bernardino di Campagnola Emilia, Palazzo dei Principi di Correggio, Rocca di San Bernardino in Rio, Corte Ospitale di Rubiera, Castello di Aceto, Rocca di Scandiano, Castello di Casalgrande, Rocchetta e Borgo di Castellarano, Castello di Viano, Castello di Carpiteti, Pietra di Bismantova e Torre Sentinella  di Montecastello, Castello di Garzano di Casina, Castello di Canossa, Castello di Rossena, Castello di Bianello, Borgo fortificato di San Polo d?Enza e Castello di Montecchio Emilia.

La valorizzazione di questi lasciti del passato affonda le proprie radici tra l?XI e XII secolo, epoca in cui il dominio della Contea Matildica assunse una valenza politica e culturale di grande trascendenza per l?Europa grazie alla Grancontessa Matilde di Canossa, una delle più straordinarie figure di donna di tutto il Medioevo. Lei rivive sui crinali dei colli reggiani dov?è ancora possibile ammirare il sistema fortificato dei suoi castelli disposti a rete, secondo un sistema di comunicazione diretta, uno tra i più antichi d?Italia e d?Europa. Strategicamente concepito, garantiva un pieno e totale controllo su tutto il territorio.


L?altro fenomeno caratterizzante il territorio provinciale è quello delle piccole corti rinascimentali Gualtieri, Correggio, Guastalla, Scandiano, San Bernardino, sorte tra il XV e XVI secolo,e governate da illuminati signori che rendevano l?arte, la cultura e la musica il centro della loro attività politica, attraendo alcuni tra i principali autori italiani come Correggio, Lelio Orsi, il Badalocchio, l?Ariosto, il Boiardo, il Garofano, Nicolò dell?Abate.

 

- Si parte col primo itinerario ?Le corti e i castelli del Po?, che sfrutta la magnificenza del fiume Po e fa da scenario a imponenti monumenti eretti per difesa o come centri di civiltà signorile. Il Palazzo Bentivoglio di Gualtieri è incastonato nello scenario grandioso dei portici rinascimentali  dell?Argenta e presenta il superbo ?Salone dei Giganti? affrescato dal Rosa, dal Badalocchio e dal Battistelli.

Proseguendo lungo il Po, troviamo il gigantesco Palazzo Ducale di Guastalla che esalta il cuore della signoria gonzaghesca. Più avanti, spicca la formidabile macchina da guerra della Rocca di Reggilo, baluardo reggiano contro il potente comune di Mantova. Più avanti, si incontra il castello di Fabbrico, famoso per essere stato la sede della seteria estense più importante del nord Italia.


- Il secondo itinerario ?Estensi e Gonzaga, Rinascimento di splendore e di ideali? parte della Rocca di Novellara, recentemente riaperta, con il museo Gonzaga, affrescato dagli allievi di Lelio Orsi, e la preziosa collezione di ceramiche dell?Antica  farmacia dei Gesuiti.

Altrettanto raffinata si presenta la civiltà rinascimentale della corte di Correggio: Palazzo dei Principi conserva ancora affreschi del Correggio e del Mantegna.

Alla ?Rocca Grande? di San Martino in Rio, di certo il più bel palazzo estense, spicca la sala dell?Unicorno con le imprese affrescate di Borso d?Este.

Una menzione particolare va alla Corte di San Bernardino a Campagnola Emilia, la cui esistenza affonda le radici nel XII secolo, mentre nel XV ospitò il grande predicatore francescano Bernardino da Siena.

Risalendo la via Emilia, incrociamo la Corte Ospitale di Rubiera, uno dei più importanti centri di accoglienza dei pellegrini diretti a Roma.

 

 

- Il terzo itinerario ci conduce ?nel cuore della contea Matildica?, dove è possibile ammirare La Rupe di Canossa, dove ebbe luogo un episodio chiave dell?epoca: l?incontro fra l?imperatore Enrico IV e papa Gregorio VII, nel gennaio del 1077, avvenuto grazie alla mediazione di Matilde e di Ugo, abate di Cluny (con il museo Campanili), posta al centro del sistema, e alla sua destra il castello di Rossena. Da ricordare che Matilde soggiornava spesso al castello di Bianello. Scendendo più a valle, troviamo il borgo fortificato di San Polo, il convento di Montefalcone e il castello di Montecchio Emilia, dove sono stati scoperti affreschi trecenteschi e tombe del VIII secolo nei sotterranei.

I castelli matildici guardavano verso la pianura per proteggersi dagli attacchi che provenivano dal Po, ma la montagna era altrettanto infida e i Da Canossa l?avevano munita di formidabili difese militari come il Castello di Garzano e quello di Carpiteti (soprannominata all?epoca matildica ?la nuova Roma?, per essere stata a lungo residenza papale).


- Al centro del quarto itinerario ?le vedette della montagna e le Pievi matildiche?, dove le abbazie di Marola, San Vitale di Carpinetti e le Pievi di Pianzo, Toano e Pavullo erano fulcro della vita sociale e religiosa dell?epoca.

 

- Infine, il quinto ed ultimo itinerario ?alle corti dei signori e dei poeti? ci conduce sul versante del Secchia, dov?è possibile accedere al castello di Casagrande, di Aceto e la Rocca di Scandiano, feudo del Boiardo e della sua corte rinascimentale. Più in alto troviamo il borgo di Castellarano, uno dei centri storici medievali più integri della provincia reggiana, insieme al castello di Viano.

Non resta che indicare che gli itinerari distano poco più di un ora da Milano, Bologna e Firenze. Raggiungibili inoltre in due ore da Ravenna e Venezia e in quattro ore da Roma.

 

Per facilitare la visita a questi monumenti, è entrata in vigore la Castelli Card che, al costo di 3 euro, da il diritto dello sconto di 1 euro sul biglietto d?ingresso in quei monumenti che aderiscono al Circuito e che sono a pagamento.

 


 

 

 

 

MATILDE E IL TESORO DI CANOSSA, TRA CASTELLI E CITTA?

Palazzo Magnani ? Museo Diocesano ? Musei Civici ? REGGIO EMILIA

 

MATILDE DI CANOSSA, IL PAPATO, L?IMPERO

Casa del Mantenga ? MANTOVA

 

L?ABBAZIA DI MATILDE.

Arte e storia in un grande monastero dell?Europa Benedettina (1007-2007)

SAN BENEDETTO POLIRONE

(fino al 11-1-2009)