LUISA CHIUMENTI



La mostra ?Tesori della steppa di Astrakhan?, prima esposizione mondiale  del ritrovamento archeologico nella Regione di Astrakhan, allestita  a Roma (Museo di Palazzo Venezia.

Sale Appartamento Barbo ),  rappresenta una esperienza umana e culturale irripetibile, soprattutto  per l?opportunità che offre di visionare per la prima volta un così ampio approfondimento su aspetti artistici e artigianali fino ad ora meno conosciuti.

Il popolo dei Sarmati era considerato geograficamente e storicamente dai Romani, come un popolo nomade formato da cavalieri su destrieri terribili,  che si muoveva in quello che era considerato ?luogo delle ombre?  , nelle lontane terre del basso Volga.

I Sarmati non vivevano nelle città, ma sui carri, seguendo l?avvicendarsi delle stagioni, ma avendo  comunque necessità di intessere rapporti commerciali con gli altri popoli , ad essi pertanto usavano vendere  i propri manufatti ( immagine per lo più delle  loro stesse divinità zoomorfe, ossia di quegli animali che essi veneravano come divinità,  in quanto destinati a salvarli e a proteggerli da ogni pericolo ). Ed ecco, immediata una suggestione ?quelle creature fantastiche delle cattedrali medievali non sono un segno significativo  proprio della eredità dei Sarmati?  Ciò che dimostra in certo modo come quella cultura non sia in effetti molto lontana dalla nostra stessa cultura, che  ne sentì comunque la suggestione: basti pensare a quegli enormi ?doccioni? che caratterizzano le gotiche cattedrali europee, che hanno preso senz?altro ispirazione dalle figurazioni prodotte da  questi popoli delle steppe, particolarmente legati alle visioni che percepivano nella Natura e nell?ambiente circostante.


Ed ecco come, per la prima volta, si è pensato ad organizzare una mostra di questi manufatti e, per l?allestimento, è stato dato l?incarico ad uno scenografo, Gaetano Castelli, di grande esperienza negli allestimenti di scenografie televisive. E infatti egli ha saputo realizzare, con luci soffuse particolarmente adatte ad un simile impatto,  una vera e propria scenografia, in cui facilmente si evoca una sorta di ?spettacolo? , con i ?principi della steppa, gli euroasiatici? appunto, sempre in movimento: guerrieri, ma anche artisti, che qui ?dialogano con i marmi splendidi dei bassorilievi romani?!

Si passa così, con gradualità, dalla sala bianco e nero a quella a colori, con pareti  color rubino, smeraldo e topazio, scelti opportunamente al fine di esaltare i colori dei gioielli esposti e per rendere più efficace l?avvicinamento dello spettatore all?oggetto., in una sperimentazione nuova  mirata a creare un percorso che utilizzi al tempo stesso la luminosità e il colore, unicamente al servizio dell?oggetto e dell?opera d?arte, senza che nulla venga lasciato all?immagine passeggera dell??effimero?.  

E come ha sottolineato l?assessore Borgna, si tratta di una mostra ?archeologica?, che ha reso molto opportuna la scelta di allestire la mostra a Roma, nella sua qualità di culla dell?archeologia e proprio in quel palazzo Venezia , che si trova a pochi passi dalla più vasta area archeologica, con il Foro di Augusto, nel momento in cui è in fase di completamento la ricerca e lo scavo di quell?area che porterà all?allestimento del grande Museo dei Fori ( soprattutto centrato nel complesso dei Mercati di Traiano ) e del futuro, vastissimo Parco dei Fori.


Costanti sono infatti i ritrovamenti, come quelli che sono confluiti nella attuale esposizione, che appunto li ?racconta, con un effetto moltiplicatore veramente emozionante?, con l?emozione che nasce sempre dinanzi ad un dialogo a distanza, simbolico, ma comunque di notevole interesse storico e culturale.

E come ha sottolineato Ekatherina Lukjanenko, Capo Delegazione e Vice Governatore della Regione di  Astrakhan, si tratta di una collezione unica fatta dei reperti degli ultimi decenni dai territori dei Sarmati  nella regione di Astrakhan, situata a sud-est della parte europea della Federazione russa: Quell?area  è oggi un territorio, con un potenziale industriale ed umano di notevole importanza strategica per la Federazione Russa, ed anche di grande attrattiva sul piano degli investimenti, per tutta l?Europa.

Nella consapevolezza tuttavia, come ha ribadito Ekatherina Lukjanenko, che per ottenere l?unità spirituale e culturale dei popoli sia indispensabile, oltre ai rapporti commerciali, tenere desto lo studio reciproco di costumi, tradizioni, lingua e tendenze, la Regione ha accolto con grande entusiasmo l?idea di realizzare questo grande evento culturale.

Organizzata dall?Associazione ARCO, dal Museo di Astrakhan e dalla Soprintendenza Speciale al Polo Museale di Roma, la mostra ha offerto una possibilità davvero unica, di conoscere il mondo affascinante dell?antico popolo dei Sarmati che, tra Europa e Asia, dimostrano oggi, attraverso la loro arte, i reali legami storici con Roma e l?Italia.

La mostra, che è stata fortemente voluta da Larissa Anisimova, presidente ARCO, che nata in Astrakhan ed oggi animatrice e curatrice di una così particolare esposizione, nell?appartamento Barbo di Palazzo Venezia, ha ora annoverato la nostra città come città di adozione!


L?operazione da lei curata, come ha sottolineato il Sottosegretario al Ministero per i Beni e le Attività culturali, on. Nicola Bono, promotore della mostra ( con la stessa Anisimova, il Soprintendete Strinati, Cristiana Luciani e Nicolaj Tereshenko e  organizzata  appunto dalla Accademia ARCO, la cui nascita a Roma è stata promossa da un gruppo di persone provenienti da diverse nazionalità e preparate ciascuna da una propria particolare formazione) appare mirata allo scopo di creare un interscambio culturale e  un dialogo stimolante fra le culture di un? area di transizione fra l?Europa e l?Asia, solo apparentemente diverse, ma in realtà ben radicate su una comune radice europea.

Ecco infatti come appaia profondamente mutata quella che è sempre stata una immagine tradizionale dei ?barbari? perché, con questa mostra finalmente è messa in luce quella mitica, affascinante atmosfera afferente ad un comune passato, nella ricerca di ?nuovi ed antichi eroi?, di nuovi ?Re Artù e Signori dell?Anello?!

Si susseguono quindi in mostra i numerosissimi reperti ( più di duecento ), provenienti dagli arredi dei tumuli funerari  ( Kurgan ) , tutti in oro massiccio. Foderi di armi,  gioielli e monili,  bassorilievi,  placche d?oro con decoro di animali, vasi con manici zoomorfi, ornamenti per vestiti e bardature per cavalli, che illustrano il gusto raffinato e la pregevolezza del lavoro di alto artigianato portato avanti dai Sarmati tra il VI e il IV sec. a. C.

Prestigioso il Comitato scientifico, diretto da Gian Luca Bonora, che ha curato anche il Catalogo, edito da Electa, insieme con : Larissa Anisimova, Claudio Franchi, Lyudmila M.Karavaeva, Viacheslav V. Plakhov.

 

 

Roma ? Museo di Palazzo Venezia

Sale Appartamento Barbo ? Via del Plebiscito 118


fino al 29 maggio 2005


 


 

 

Per informazioni:

Organizzaione Generale: Fondazione Internazionale Accademia ARCO

Via della Rotonda 4 ?00186 ? Roma tel. 06 68807224 ? Fax: 06 68301375


Sito della Mostra www.tesoridellasteppa.com

 

Per informaz. –  prenotaz.:tel. 06/32810