Testo di ANNA MARIA ARNESANO e Foto di GIULIO BADINI


Maiorca Palma Castello Bellver

 

L’arcipelago spagnolo delle Baleari, formato dalle isole di Minorca, Maiorca, Ibiza e Formentera (in tutto meno di un quinto della Sicilia) e ubicato ad un centinaio di chilometri dalla costa compresa tra Barcellona e Valencia, là dove il Mediterraneo occidentale tende a restringersi prima delle Colonne d’Ercole, costituisce da almeno mezzo secolo una delle principali attrattive turistiche e balneari di questo mare. Basta pronunciare i nomi di Maiorca e di Ibiza per richiamare subito alla mente dorate spiagge sabbiose, suggestive calette, eleganti alberghi e invitanti porticcioli, ma soprattutto spiagge permissive aperte al topless e al naturismo, discoteche frenetiche e trasgressive, locali gay e romantici rifugi dove ogni estate si dà appuntamento il meglio del jet set internazionale per una vacanza oltre le righe. Pochi ricordano ormai come si tratti anche di isole dagli splendidi paesaggi, ricche di natura, di storia e di cultura, come forse pochi tra i suoi abituali frequentatori  sanno che il vecchio centro storico di Ibiza è stato riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità per i suoi monumenti, oppure che Minorca possiede la maggiore concentrazione nel continente di monumenti megalitici preistorici, contemporanei dei più famosi nuraghi sardi e dei monoliti di Stonehenge. Per riscoprirne l’intima essenza, la bellezza e le peculiarità converrebbe visitarle in primavera o in autunno, lontani dalla calca estiva e dalle tentazioni della tintarella balneare. Grazie alla loro posizione strategica e alla fertilità del suolo, da queste isole sono transitate tutte le maggiori civiltà mediterranee, lasciandovi ciascuna significative testimonianze. Cominciarono Fenici e Cartaginesi, che già nel 654 a.C. avevano fatto di Ibiza uno dei maggiori porti del Mediterraneo, seguiti da Romani, Vandali e Bizantini; nell’ 848 gli  Arabi le aggregarono all’emirato di Cordoba, dandole per oltre tre secoli un’impronta islamica che perdurò fino alla Reconquista aragonese nel 1229. Nel medioevo, quando sorsero le numerose torri di avvistamento e le città fortificate, costituirono un importante baluardo contro l’espansione turca e le scorrerie dei pirati saraceni. 


Maiorca Palma – Palazzo Almudaina

 

Dalla metà del 1800 cominciarono ad essere scelte, per il clima e l’amenità del paesaggio, come luogo di vacanza o di ritiro per nobili, ricchi ed intellettuali. Curiosamente il nome dell’arcipelago deriva dalla parola greca ballo, cioè fionda, perché gli abitanti erano assai abili nel lancio di pericolosi proiettili di piombo usando appunto le fionde; i Cartaginesi sfruttarono questa abilità reclutando mercenari fin dal VII sec. a.C., capaci di seminare il terrore nell’esercito romano. E non a caso le Baleari furono soggiogate dai Romani soltanto nel 146 a.C., cioè dieci anni dopo la caduta di Cartagine. Stesso arcipelago e unica regione autonoma con capoluogo Palma, ma isole assai diverse una dall’altra. Minorca (48×16 km), la più orientale, proclamata dall’Unesco riserva della biosfera, offre splendide insenature e forse le spiagge più belle e variegate, una notevole presenza di monumenti preistorici e vive quasi essenzialmente di turismo. Presenta caratteristiche inglesi, con eleganti residenze in stile georgiano e notevole produzione di gin, per la dominazione durata un secolo da parte dell’Inghilterra nel 1700. In precedenza era stata una fastidiosa roccaforte della pirateria mediterranea, tanto che nel 1400 la flotta genovese l’attaccò per ben due volte, arrivando a raderla al suolo. Maiorca, la maggiore (16 volte l’Elba), capitale del turismo residenziale per il suo clima da eterna primavera, presenta nell’interno montagne, uliveti, pinete e paesini color ocra, e lungo le coste frastagliate la maggior concentrazione di spiagge. L’elegante Palma costituisce la maggiore città. Possiede tre parchi naturali; famose le sue grotte con laghi sotterranei e la produzione di perle coltivate. Ibiza, la più vicina alla terraferma spagnola (grande due volte e mezzo l’Elba), risulta famosa soprattutto per i suoi locali alla moda, i mercatini hippy e la sfrenata vita notturna a base di rave. 


Minorca Naveta tomba preistorica

 

Aspra e rocciosa, presenta nell’interno boschi e frutteti che ne fanno un paradiso agreste, degno delle sue rinomate spiagge. Prima colonia fenicia, i Romani ne apprezzavano vino e salsa di pesce. La cittadella, spesso trascurata dai vacanzieri, costituisce un sito Unesco. Infine la piatta e piccola Formentera (appena un terzo dell’Elba), la più occidentale, separata da un tratto di mare di appena 7 km da Ibiza, della quale costituisce in un certo senso un’appendice. L’antico granaio di frumento dei Romani, da cui il nome, si presenta fertile e ricca d’acqua, ricoperta da incontaminata vegetazione mediterranea e da pinete; le coste offrono scogliere rocciose e appartate spiagge sabbiose ideali per il naturismo. Vi si respira un’aria più quieta, romantica e rilassata rispetto alla consorella maggiore. Ad un turista colto e curioso le Baleari hanno parecchio da offrire, anche lontano dalle sue rinomate spiagge. A Minorca da non perdere Ciutadela, antica capitale in epoca islamica, con la cattedrale gotica fortificata, le residenze aristocratiche e la suggestiva via porticata sede di botteghe artigianali, nonché i monumenti megalitici di età del bronzo, presenti anche a Maiorca. Ce ne sono di tre tipi: i talayot, torri coniche in pietra di più piani, usate come abitazioni o fortezze, le naveta, mausolei funerari a forma di barca rovesciata, e poi le taula, enormi lastre di pietra con funzione religiosa, in equilibrio su un supporto verticale a forma di T.  A Maiorca la graziosa Palma offre l’imponente cattedrale gotica con le vetrate di Gaudì, il palazzo reale arabo dell’Almudaina, la fortificazione rinascimentale del Baluard, il castello trecentesco circolare di Bellver  e la casa-museo di Mirò; nell’interno il sito archeologico di Artà con mura megalitiche, il monastero duecentesco di Lluc e l’abbazia certosina di Valldemossa, dove Chopin compose alcuni dei suoi pezzi migliori. Ad Ibiza meritano una visita l’omonima cittadella fortificata, dove visitare i resti dell’acropoli punica, la cattedrale barocca e la necropoli cartaginese.

 

 



 

L’operatore milanese “Adenium – Soluzioni di viaggio” (tel. 02 69 97 351, www.adeniumtravel.it), specializzato in turismo culturale, propone dal 17 al 24 marzo 2012 un tour guidato di 8 giorni alla scoperta del patrimonio artistico e ambientale delle Baleari.