LUISA CHIUMENTI



    

Una grande mostra dal titolo ?Silvestro Lega. I Macchiaioli e il Quattrocento?, è stata organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune di Forlì, all?interno del Complesso di San Domenico a Forlì, recentemente restaurato ed oggi nuova sede della Pinacoteca e dei Musei Civici.

Sappiamo come Silvestro Lega, Giovanni Fattori e Telemaco Signorini rappresentino quella interessante esperienza che vide la pittura italiana dell?Ottocento, come annota Fernando Mazzocca, curatore dell?esposizione, insieme con Giuliano Matteucci,  ?riunita sotto l?etichetta prima dispregiativa e poi divenuta molto popolare di ?Macchaiioli?. Firenze e la campagna toscana furono l?ambiente che il gruppo preferì, quale sfondo delle proprie sperimentazioni pittoriche, fra l?altro diverse fral?uno e l?altro degli artisti medesimi.

In particolare infatti la mostra,  mette molto bene in evidenza come, ?rispetto agli altri Macchiaioli, il romagnolo Lega, si sia distinto ?per un?intransigente fedeltà agli ideali artistici e risorgimentali che hanno comunque contraddistinto il gruppo sin dalle origini? ( F. Mazzocca).


    
Le tappe principali dello sviluppo artistico di Lega, collegate con un ampio panorama dei momenti biografici più significativi, particolarmente in quel contatto con l?arte del passato, che la mostra ha così bene evidenziato, sono state illustrate in un autentico, emozionante ?viaggio?, nel video realizzato da Tina Lepri ed Edek Osser.

Il luogo della mostra, il nuovo Museo della città, il complesso di San Domenico, è una costruzione il cui nucleo originario risale al secolo XIII, quando iniziò ad  accogliere i domenicani provenienti dalla grande casa bolognese e che vi si installarono, per diffondersi poi in tutte le Romagne.

Il Rinascimento portò modifiche ed aggiunte al complesso, finché gli interventi compiuti agli inizi del secolo XVIII non modificarono completamente l?impianto originario, accrescendone notevolmente la monumentalità.

Il progetto di restauro, a firma dell?architetto G.Furani, con l? allestimento del nuovo museo della città ( realizzato da Wilmotte & Associés di Parigi e Lucchi & Biserni di Forlì ),  vede ora il complesso monastico restituito, dopo un lungo periodo d abbandono, alla sua funzione architettonica, spirituale e culturale.
    

    
Bellissima quindi la cornice architettonica che accoglie la mostra e che fa sì che l??intimismo borghese? di Silvestro Lega, come sottolinea Antonio Paolucci,  in immagini quali ?Il canto dello stornello? o ?Curiosità?, venga ad  ?impaginarsi?, con tanta armonia e lucentezza di colori, nelle linee di pieno equilibrio dell?architettura rinascimentale.

E? giusto a questo punto ricordare (A. Paolucci) l?impressione che ebbe ?Aby Warburg quando vide per la prima volta, agli inizi del Novecento, ?Il Pergolato? e ?La Visita? di Silvestro Lega: egli rimase colpito dalle affinità ? [ ?] non con il misticismo nazareno? [?] ma direttamente con le predelle del Quattrocento toscano?. E tuttavia se nei macchiaioli c?è senza dubbio la memoria dell?antico, filtrato dalle ?chiare partiture cromatiche di Piero della Francesca, dall?essenzialità compositiva, è noto come i macchiaioli ( Fattori e Lega) si sentissero particolarmente legati alla modernità, accogliendo fortemente l?impulso a rappresentare il ?presente?.


    
Uno egli obiettivi della grande mostra forlivese, è stato appunto quello di mettere in evidenza le radici rinascimentali di un pittore come Silvestro Lega, che al tempo stesso era invece ?il più rivoluzionario dei Macchiaioli? (Paolucci).

Se si analizza da vicino la produzione dei tre artisti che costituirono il gruppo dei macchiaioli, il

grande culto del disegno e l?attento ?rispetto delle forme? sono forse i caratteri distintivi della poetica di Lega, rispetto all?anima un po? più ?virile?  di Fattori  e alla natura più ?borghese? di Signorini.

La mostra è accompagnata da un prezioso catalogo, edito da Silvana Editoriale.

 

 

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