ANNAROSA TOSO
Foto di Annarosa Toso e Laura Zancolò


La piazza dell’Obradorio e la Cattedrale
    

Santiago di Compostela è stata riconosciuta dall?Unesco patrimonio dell?Umanità, ma la sua fama non le deriva davvero da questa attribuzione avvenuta nel 1985. Santiago de Compostela che significa ?San Giacomo in un campo di stelle?, grazie a quei bagliori che nel secolo IX l?eremita Pelajo aveva visto proprio nel luogo dove in seguito fu costruita la cattedrale, deve la sua notorietà universale all?apostolo Giacomo. Di professione pescatore insieme ai suoi fratelli Andrea e Simone diventato poi San Pietro, Giacomo lasciò tutto per seguire Gesù nelle sue predicazioni e gli fu accanto nei momenti più delicati della vita. Era uno dei discepoli prediletti di Gesù e dopo la sua morte si adoperò molto nell?evangelizzazione dei popoli.

Intorno a San Giacomo ci sono tante leggende, tra cui quella che narra che anche San Francesco sia arrivato in pellegrinaggio a Santiago attratto dal mito dell?apostolo e che sotto una pietra trovò i primi soldi per iniziare la costruzione della cattedrale. Tutta la  Galizia è ricca di racconti magici e fantastici di cui la parte del leone la fa senza dubbio San Giacomo, le cui spoglie trasportate in Spagna su una nave di pietra, sono conservate nella cattedrale.
    
Particolare della colonna consunta dal tocco
delle mani dei pellegrini

    
Nella cattedrale ci sono diversi riti a cui si sottopongono con gioia tutte le persone che arrivano fino qui. La prima è l?entrata attraverso il portico della gloria dove i pellegrini, davanti a una colonna sulla quale poggia la statua del santo, si inginocchiano, mettono la mano sulla colonna di marmo e battono per tre volte la testa. Durante questo rituale si chiede al santo dos croques (santo delle capocciate) di intercedere per le proprie necessità e San Giacomo provvederebbe di suo anche ad aumentare l?intelligenza di chi effettua questo rito. E? necessario fare una precisazione e cioè che per il momento la colonna è in restauro ed è protetta da una gabbia metallica, in maniera che pellegrini non peggiorino lo stato della colonna, dove l?orma fatta da milioni mani ha provocato profondi solchi. In attesa del restauro, per ora, niente mano appoggiata sulla colonna, niente croques e di conseguenza niente aumento del quoziente di intelligenza.
        
La statua di San Giacomo
all’interno della Cattedrale

Poi si va ad abbracciare il santo che si trova davanti all?altare maggiore. Anche qui c?è una storia da raccontare sulla veste, che in origine era in seta e ricoperta di pietre preziose. Abbracciando, abbracciando e ancora abbracciando le pietre preziose sono sparite e sono rimasti i buchi. Oggi il manto è stato sostituito perché in ogni caso consunto dalle migliaia di mani dei fedeli che lo hanno toccato. Le pietre che oggi lo adornano, sono sintetiche. Per finire si rende omaggio nella cripta al corpo di San Giacomo. Durante la mattinata la cattedrale è affollata – a mezzo giorno viene celebrata la messa del pellegrino – e ci sono lunghe file. Ma se nel tardo pomeriggio, dopo aver passeggiato nelle belle vie e piazze della città o rifocillati in uno dei numerosi bar di Santiago, la chiesa sarà tutta per voi.

Il botafumeiro
che asperge incenso

        
La cattedrale, romanica, tre navate a croce latina è stata arricchita con aggiunte barocche, tra cui il monumentale altare maggiore. Vale la pena spendere due parole sul botafumeiro, il grande incensiere  alto oltre un metro e del peso di 65kg che in origine veniva usato per togliere i cattivi odori che i pellegrini emanavano nella casa di San Giacomo, dopo il lungo tragitto. Oggi il botafumeiro, malgrado ci sia una regola che ne stabilisce l?uso solo durante gli anni giacobei e il 25 luglio, giorno dell?onomastico di San Giacomo ma solo quando capita di domenica, viene messo in funzione per quei gruppi che vogliono assistere all?incensamento, dietro un?offerta fissa di 240 euro. Qualcuno critica la chiesa, ma il botafumeiro, che vola nella cattedrale grazie alla forza di otto ?tiraboleiros?, è uno spettacolo a metà religioso e a metà pagano, che in ogni caso attrae e coinvolge.

Pellegrini lungo il cammino
    
Santiago de Compostela, ospita ogni anno due milioni di turisti anche se i pellegrini -  sono considerati tali quelli che arrivano attraverso uno dei cammini a piedi o in bicicletta – sono soltanto l?8% del totale. Per dimostrare che si è attuato veramente il cammino esiste un documento chiamato la composteliana. Durante il tragitto ci sono delle postazioni dove il pellegrino deve recarsi per far mettere il timbro che attesta il cammino effettuato fino a quel momento.

Per finire, i pellegrini terminavano la loro camminata a Finisterre, la fine della terra. Lì sulle spiagge dell?oceano Atlantico raccoglievano una conchiglia – altro simbolo di Santiago  – e bruciavano le vesti sporche. Questo aveva un doppio significato di pulizia corporea ma anche spirituale. Ancora oggi molti aggiungono alla loro lunga camminata, questa novantina di chilometri ai tanti già percorsi e arrivano fino a Finisterre, magari senza bruciare i vestiti o salendo su un comodo pullman. E? inutile pensare di trovare le conchiglie,  perché non ce ne sono più. Ma è molto bello e suggestivo lo stesso, così come quello scarpone appoggiato sulla roccia, simbolo dei tanti passi fatti per arrivare a rendere omaggio all?apostolo Giacomo. Una rinascita spirituale, un inizio di percorso verso una vita nuova.
                
Lo scarpone sulla roccia di Finisterre
    
Da questo reportage si potrebbe intendere che Santiago di Compostela sia fatta solo di pellegrini, di riti religiosi, di pacche sul petto, di richieste al santo di miracoli impossibili. Non è così. Santiago è certamente un luogo di pellegrinaggio con tutti i suoi riti, tradizioni e leggende, ma è allo stesso tempo una preziosa e vivacissima città d?arte, con tantissimi luoghi da visitare, con caratteristici ristoranti e bar frequentati innanzi tutto dalla gente locale. Certo, i negozi di souvenir non mancano, ma basta uscire dal centro storico e affacciarsi nella parte nuova che si è travolti da un?atmosfera vivace, ricca, gioiosa con tanti negozi alla moda che vantano tutte le nuove firme Spagna, firme che hanno varcato i confini e si sono trasferite e imposte nelle più grandi città d?Europa.

Nel 2006 gli italiani in Spagna sono stati 3,3 milioni rispetto ai 2,9 milioni dell?anno precedente con una crescita quantificata nel 13,5%. La Spagna è il secondo paese al mondo per numero di turisti, che lo scorso anno hanno superato i 58 milioni.

 

 

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