LUISA CHIUMENTI


Caffè Rapallo

Presso il museo Museo Boncompagni Ludovisi posto in una delle più belle aree urbanizzate nella zona attorno a Via Veneto, prestigioso edificio che offre un bell?esempio di architettura eclettica, dei primi del ?900, é collocata una sede distaccata della Galleria Nazionale d?Arte Moderna.

Ed é proprio all?interno di questo spazio e in particolare nei saloni  un tempo erano abitati dalla Principessa di Blanceflor, che é stata allestita la mostra di Rolando Monti ?dal tonalismo all?astrazione lirica. L?esposizione é stata curata con il consueto rigore filologico con cui da tempo si dedica alla ricostruzione di pagine di storia dell?arte del secolo scorso, da Mariastella Margozzi, restituendo al pubblico, anche con l?attento lavoro di alcune collaboratrici, la figura di un artista a torto dimenticato.

E anche in questo caso Mariastella Margozzi, che si é avvalsa della attenta collaborazione di Arianna Marullo analizza la carriera dell?artista, in modo da mettere in luce quanto sia stata importante la figura di Rolando Monti nell?ambito del panorama artistico romano, dove si trasferì nel 1928, dopo aver trascorso alcuni anni in Liguria, nei luoghi che rappresentarono  la sua terra di adozione, dopo aver lasciato la natia Cortona.

Il tappeto, 1938
E? infatti a Roma, dove resterà poi fino alla morte avvenuta nel 1991,  che inizierà la sua ascesa, perché da qui, fin dal 1929, egli cominciò ad essere invitato a partecipare a tutte le Mostre Sindacali del Lazio, vedendo anche pubblicati i suoi disegni sulla ?Tribuna? e sulla ?Italia Letteraria? e partecipando alla Quadriennale di Roma, fino dalla nascita di questa così importante rassegna. E? l?occasione nella quale egli avrà modo di incontrare e di iniziare una solida amicizia con Emanuele Cavalli e Giuseppe Capogrossi, legandosi anche, poco più tardi, in amicizia, a Fausto Pirandello, appena rientrato allora da Parigi. Ne sarebbe nato un importante sodalizio artistico, che si pose quale tema quello di valutare le implicazioni poste dal ?valore del tono del colore nella costruzione dell?immagine? , nel desiderio di ?evadere dal clima artistico del momento?  da cui sarebbero scaturite le opere esposte per la prima volta nella ?Terza Sindacale del Lazio?. E sarà da quel momento che verrà sancita dalla critica emergente la nascita della ?pittura tonale romana?, cui aderiva anche Roberto Melli.

Donna che si allaccia il sandalo, 1948
Nel decennio successivo Monti continuò a partecipare a tutte le Quadriennali e nel ?48 entrò a far parte dell?Art Club e, in contrasto con le tendenze astrattiste che avanzavano continuò il suo fervido lavoro, partecipando alla ricerca artistica accanto al folto gruppo degli artisti romani: da Gentilini a Greco, da Omiciccioli a Pirandello, a Perotti, Purificato, Stradone, Tamburi e Ziveri.

Ma pian piano si fa strada qualche accenno ad una ?geometrizzazione dei contorni? e di ?appiattimento delle immagini? , quasi ?citazioni?  neo-cubiste o ?picassiane? con cui Rolando Monti si avvia, verso gli anni ?50, ad un allontanamento dal ?colore cromatico? governa la composizione?, in una intensa suggestione informale.

E? stato soltanto  a metà degli anni ?80, proprio quando Monti raggiungerà una sorta di ?astrazione lirica? che prendeva forma su una leggera tela di canapa sospesa su tavola  o su una seconda tela,  che un critico come Fabrizio D?Amico e storici dell?arte come Francesca Romana Morelli e Valerio Rivosecchi, dell?Archivio della Scuola Romana, rivalutarono la figura di Rolando Monti, nel quadro più ampio della pittura romana dalla fine degli anni ?20, agli anni ?30, per tutto l?arco del Novecento.

La mostra si avvale di un bel Catalogo, curato da Mariastella Margozzi e Arianna Marullo, realizzato da Fabbrigrafica.

 

 

Per informazioni:

Museo Boncompagni Ludovisi ? Via Boncmpagni, 18  Roma

Tel. 06 42824074