Testo e Foto di Luisa Chiumenti



Organizzata da De Luca editori d?arte, una grande  mostra avente per tema il “Ritratto barocco”, dedicata appunto al ritratto nel ?600 e ?700,  è stata allestita nelle splendide sale della Villa d?Este a Tivoli. 37 le opere raffiguranti papi, principi, cardinali e figure di spicco della società dell?epoca, provenienti da collezioni private, italiane ed estere.
Si tratta della mostra di apertura di un ampio calendario di eventi estivi in programma a Villa d?Este.
Questa, che è la prima mostra di pittura che viene ospitata a Villa d?Este, uno dei monumenti più visitati e prestigiosi d?Italia, capolavoro del giardino italiano e inserita nella lista UNESCO del patrimonio mondiale, è stata promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Roma, Rieti e Viterbo e presenta opere poco note, molte delle quali mai esposte al pubblico, e tutte provenienti da collezioni private.

Le opere, tutte di qualità elevata e  rappresentative dei massimi ritrattisti attivi soprattutto a Roma in età barocca, sono state accuratamente selezionate dal curatore, architetto Francesco Petrucci.


Ed è il curatore che sottolinea il carattere particolare di queste tele che si possono identificare quali veri e propri ?monumenti? al personaggio rappresentato, in cui l?artista ha voluto soprattutto indicare l?alto ruolo e l?importanza della carica istituzionale, piuttosto che quell? indagine psicologia che più ci si aspetterebbe da un ritratto.

Ed è significativo in proposito, quanto afferma sempre Petrucci, attento studioso del barocco, riguardo ad un certo ?valore educativo? dell?arte barocca sviluppatasi particolarmente in Roma, suo centro di irradiazione internazionale, tra il secondo quarto del ?600 e il terzo quarto del ?700,  perché proprio la ritrattistica infatti manifesta questo fine attraverso l?allegoria e la ?metafora celebrativa?, che contraddistingue i ?ritratti di pontefici, monarchi e principi, eseguiti in quel periodo.
Basterebbe segnalare anche soltanto uno dei capolavori della ritrattistica, tra barocco e
neoclassicismo emergente: una spettacolare posa di Clemente XIII troneggiante tra ori e damaschi, realizzata da Anton Raphael Mengs ed  esposta nel 2005 alla mostra di Washington sulla ritrattistica papale e qui presentato in Italia per la prima volta (Spoleto, collezione privata), a conclusione della mostra di Villa d?Este. La posa ?centrale? piuttosto inconsueta e difficile, è stata resa  con una rara capacità di effetto realistico, tanto che al pontefice non piacque e chiese immediatamente un secondo ritratto nella normale posizione leggermente di profilo!

Ma ecco in mostra altri bellissimi ritratti, come quello di Isabella Farnese di Nicolas Régnier (Parigi, Galerie Pardo), con il suo fastoso e accuratissimo abbigliamento, o il ritratto del cardinale Bernardino Spada del Guercino recentemente ritrovato (Roma, collezione Forti Bernini), come pure  un inedito ritratto di Giusto Sustermans raffigurante il cardinale Leopoldo de? Medici e un ritratto di artista di Anton van Dyck del periodo genovese o  un gentiluomo del  raro ritrattista Luciano Borzone (collezione Aldega), il ritrovato ritratto del cardinale Giulio Sacchetti di Simone Cantarini, alcuni ritratti del Baciccio e di Ferdinand Voet, lo splendido ritratto di bambini detto “allegoria della musica” di Sebastiano Ceccarini, qui identificato con esponenti della casa Muti Bussi (Pesaro, Galleria Altomani), tre ritratti di Pompeo Batoni mai esposti al pubblico, tra cui quello raffigurante Edward Augustus, Duca di York che si dimostra essere la prima posa, proveniente dalla casa reale di Hannover.

 

 

 

Anche le ambientazioni sono ?opulente e fastose?, atte a ?collaborare al fine di esprimere le esigenze di prestigio e un potere che doveva sembrare caduto dal cielo, per volontà divina? , su  quei super-uomini in posa, pronti ad essere immortalati da quelli che furono  i
veri protagonisti di una stagione dell?arte occidentale che ha saputo ben rappresentare le particolari esigenze di quella classe per lo più di aristocratici e pontefici e comunque ?privilegiata”.
Ma va segnalato ancora, per quanto riguarda la splendida cornice che accoglie la mostra,  come ha ricordato la direttrice di Villa d?Este, architetto Marina Cogotti, che tutti i venerdì e sabato dal 4 luglio al 13 settembre, in occasione delle aperture straordinarie notturne, spettacoli di acqua e luce nel meraviglioso giardino a terrazze e un fitto calendario di concerti aspetteranno i visitatori che potranno anche  visitare eccezionalmente la mostra dalle 20,30 alle 23,00.

 

Per informazioni:
0774 335850