CLOTILDE PATERNOSTRO



Raffinate, eleganti, estrose, belle ( aggettivo mai usato ma questa volta inevitabile), le ceramiche di Picasso luccicano nelle teche di cristallo: l?intera area del piano terra del ?Museo Crocetti?  è a loro dedicata. Sono brocche, bricchi, piatti arrotondati o quadrati, vasi nelle forme le più variate con disegni fantasmagorici che le ornano , le impreziosiscono, e i colori sono smaglianti.

La mostra ?Picasso o le sue ceramiche? a cura di Dolores Duran Ucar, provenienti dal Museo d?Arte Moderna e Contemporanea di Palma de Mallorca, è alla Fondazione ?Museo Crocetti? di Roma ( via Cassia 492, sino al 14 lu­glio 2006) che la ospita con orgoglio. Smalti e colori, disegni e arabeschi, tutto un tripudio di linee colorate e di scene ( tauromachie soprattutto) fanno dei piccoli oggetti, preziosi emblemi di bellezza e di invenzione.
    
La ceramica dunque, una volta considerata arte minore, oggi rivalutata in tutta la sua essenza. E? forma d?arte e in quanto tale sempre primaria, anzi: in sé, unica. Oggetti d?arte (e non d?uso comune) sono il prodotto della fantasia dell?artista, fantasia lussureggiante ed illuminata tendente alla presentazione del bello, dell?originale, di quel dialogo intimo sempre esistito per ogni artista tra l?uomo e la materia. Qggetti rari che sono ?manifestazione sfrenata della forma, nel disegno e nei co­lori?. La forma è manipolata da una ricerca quasi scultorea, mentre il colore riporta le stimme del sole, dei colori, che la natura concede ad ogni sua creatura. La decorazione è variata e tratta temi ripresi dalla produzione pittorica di Picasso, i tori,i fiori, gli animali, nudi di donna, scene mitologiche; l?euforia delle forme e dei disegni. Più di sessanta opere sono in esposizione ed ogni oggetto presenta una policroma dizione fatta di amore per la pittura e tanta cultura; cultura solare, medi­terranea. Picasso ?ceramista? dunque, artista poliedrico e sperimentatore accanito, non poteva tralasciare una sperimentazione (o tentazione) tanto lusinghiera quale la ceramica – uscirà argilla bianca, decorazioni con ingobbi, smalto e incisioni sotto lo smalto.
    

    
La sua avventura inizia con la mostra del 1929 quando realizza alcune opere assieme Jean van Dongen. Del ?36 è le prima visita ai laboratori di ceramica di Vallauris e del ?46 è il primo contatto con l?Atelier Madoura.

Nel ?48 dirà:??io ho fatto una testa, così l?urgenza si può contemplarla

da tutti gli angoli, è piana?. Del ? 49, alla Galerie Madoura, è l? inaugurazione di una grande mostra di ceramiche di Picasso, attività che continua sino a tutti gli anni Settanta.

Dirà di Picasso ?ceramista? Lucio Fontana che lo visita nel 1951: ?…quel suo spiccato carattere di trascendere la materia usata per giungere alla opera d?arte, egli lo porta nella ceramica come nella pittura. L?urgenza dell?opera gli fa sempre trovare il mezzo adatto all?espressione, al linguaggio. In tale modo egli, libera l?opera ceramistica dalla sua particolare materia, dal particolare peso che questa materia può fatalmente assumere?.


E Christian Zervas aggiunge: ? .. .tutta l? invenzione degli ultimi anni dell? artista nell?ambito dei suoi dipinti, dei suoi disegni, giungono nel campo del vaso, del piatto, del vassoio. Grazie alla sua percezione impeccabile del punto di vista decisivo in ogni cosa, Picasso si dedica alla deco­razione, per raccontare la storia delle sue visioni e delle emozioni che egli prova?.

Abbiamo detto che l?attività, la vera attività,inizia negli anni ?49, tuttavia Picasso stesso afferma:?…si crede che cominciai a fare cose come questa sin dai tempi di Vallauris. Sì, tutto sommato cominciai in questo periodo,  ma prima avevo fatto delle opere nel 1906, 1907, anche con quegli amici, piccoli ceramisti a Montmartre?; era il tempo in cui anche i fauves lavoravano la ceramica. Un amore autentico comunque, ripreso poi nel tem­po. La duttilità della materia, la creta, l?argilla, la sua docilità, morbidezza, fanno della terra un elemento sublimante e piacevole del plasmare. Sessantanove opere sono nelle teche del ?Museo Crocetti e sono un formulario invitante, accattivante, mirabile da vedere, assaporare con la vi­sta e godere con lo spirito. Una mostra che se detta interessante, è sminuirne il valore. E? arte, e del leggendario ? giocoliere? dell?arte: Pablo Picasso.

 


Le Ceramiche di Picasso  “acqua, fuoco e terra”
Sede: Museo e Fondazione “Venanzo Crocetti”, Roma
Indirizzo: Via Cassia 492, Roma
fino al 14 luglio 2006
 
catalogo: Edigrafita
Orario: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 18.00 – martedì chiuso
Ingresso: gratuito
Informazioni: 06/33711468
www.museocrocetti.it

museo.crocetti@libero.it