Testo e Foto di ANNAROSA TOSO
il perimetro di Aprilia
Una grande sorpresa, il Museo di Piana delle Orme, organizzato su 35 mila metri quadri espositivi e suddiviso in 18 padiglioni tematici che illustrano 80 anni di storia italiana. Situato a Borgo Faiti in provincia di Latina, facilmente raggiungibile da Roma attraverso la Via Pontina in poco più di un?ora, Piana delle Orme è la vera sorpresa di una ?cosa unica? di cui poche persone, al di là di chi vive nel circondario, ne conosce l?esistenza. Un museo che vale la pena di vedere e di farlo visitare anche ai quei tanti giovani, che poco sanno della storia dell?Italia di quei tempi. Una storia che non si arriva mai a studiare approfonditamente sui banchi di scuole ed è comunque inquinata da una verità a senso unico dove vengono solo evidenziati i mali del periodo fascista.
In ogni caso si tratta di una delle più grandi raccolte da Guiness dei primati, iniziata oltre 30 anni fa, sempre in evoluzione e non ancora portata a termine, in quanto il museo si arricchisce in continuazione di oggetti. Ideatore è stato Mariano De Pasquale, siciliano di Castroreale in provincia di Messina, il quale negli anni cinquanta insieme alla famiglia si trasferì a Latina lavorando nell?agricoltura prima e nel settore dei fiori, soprattutto rose, dopo. Divenne collezionista per puro caso, perché ebbe in pagamento per una partita di fiori, una jeep della seconda guerra mondiale. Da quel momento continuò a collezionare, investendo con energie, passione e denari acquistando e catalogando trattrici agricole, macchine operatrici e mezzi militari.
Negli anni ha raccolto centinaia di motori e macchine utensili dell?Ottocento e dei primi del Novecento, 6.000 giocattoli d?epoca, 300 mezzi militari, due aerei, una locomotiva e migliaia di oggetti per un totale complessivo che sfiora i 50.000 reperti, dando lavoro solo per i restauri a decine di persone. Come è stato possibile sistemare tutti questi oggetti? Intanto in uno spazio enorme, che in origine non era destinato a museo ma a serre agricole, poi una gran passione e anche una notevole disponibilità economica, non solo per il recupero dei tanti mezzi, ma anche per il restauro dei macchinari che sono tutti funzionanti.
Piana Delle Orme è una immersione quasi reale nella vita e nelle tradizioni degli italiani di inizio secolo, partita dalla bonifica delle paludi pontine fino alla seconda guerra mondiale, con la distruzione di Montecassino. Ci sono anche immagini forti create per catapultare il visitatore in una realtà talmente lontana dal modo di vivere di oggi, eppure così vicina per i tanti che ancora ricordano in prima persona, quei tanti che erano bambini durante la bonifica e la seconda guerra mondiale e che non dimenticano. Il padiglione della bonifica è davvero interessante perché rappresenta le varie fasi di un lavoro che sembrava impari e impossibile, dove persino i romani avevano fallito nel tentativo, così come il papato nel quindicesimo secolo.
E? stata la volontà del governo di allora, coadiuvato dalla forza dei contadini veneti trasferiti nelle zone malsaniche a portare a termine quel lavoro durato decenni, un lavoro pagato con la vita dai tantissimi che qui contrassero la malaria e morirono. Un come eravamo, uno straordinario passo indietro che ci catapulta in una parte fondamentale nella nostra storia di cui tanti non hanno né ricordi, né tanto meno vaghe conoscenze. Oggi l?agro pontino è una delle zone più fertili d?Italia, un immenso orto dove vengono coltivati tutti i tipi di verdura e frutta esportata non solo al Nord d?Italia, ma anche all?estero.
Interessante vedere, oltre le scene che rappresentano la vita contadina, le officine e la meccanica degli anni 50, le prime lambrette, i pullman con le valigie sul tetto di chi si accingeva a fare un viaggio. E i tanti mezzi bellici, ritrovati, restaurati e tutti in grado di essere funzionanti.
Dunque il museo è diviso in tematiche che sono i Giocattoli d?epoca, la Bonifica delle Paludi Pontine, Mezzi Agricoli d?Epoca, Vita nei Campi, Mezzi Bellici d?Epoca, Dal El Alamein a Messina e Salerno, Sbarco di Anzio, Battaglia di Cassino, Uso Civile di Residuati Bellici.
con una trebbiatrice
Alcuni pezzi unici del museo come il carro armato Sherman M4 sono stati trasformati in star di ferro in quanto sono stati usati in film famosi, come il Paziente inglese di Anthony Minghella, La Vita è bella di Benigni e Malena di Giuseppe Tornatore.
Mariano De Pasquale è morto nel settembre 2006.
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