CLOTILDE PATERNOSTRO


Ferroni
    

Natura morta, dall?olandese Still-leven (1650) e dal molto più recente anglosassone Still- life -”vita silente”- la natura morta nel passato (1500) era comsiderata manifestazione di curiosità naturalistica ravvivata da scoperte archeologiche e osservazioni scientifiche. E? detta “morta” perché presentazione di oggetti inanimati in contrapposizione a tele rappresentan­ti figure umane. Caravaggio mutò l?interpretazione facendone genere fan­tastico pur rimanendo pittura di genere. Solo in seuito divenne “luogo del silenzio” attuato nella dimensione dell?attesa e sospensione dei sentimenti.

Fontana
    
Ma natura morta è, in senso puramente stilistico, relazione di equilibrio tra le forme, mlsura e tendenza all? armonia della composizione, amore per la bellezza di oggetti, fiori, frutta, elementi vari. Quindi, evocazione di sentimenti, specchio di interiorità, profonda riflessione emotiva ed esplicita scelta linguistica. La mostra “Oltre l?oggetto- Moran­di e la natura morta oggi in Italia”, presentata al Museo Michetti (Mumi) di Francavilla al Mare (Chieti, fino al 30 settembre 2007) riserva al nucleo centrale le opere di Morandi e per il resto diviene ampia carrellata su tutto l? arco del Novecento celebrando, nell? insieme, 53 artisti da de Pisis a Manzoni.