LUISA CHIUMENTI



Si è aperta in Roma , sotto l?Alto Patronato di Sua Maestà la Regina Sonja di Norvegia e sotto l?Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, la mostra Munch ( 1863 ? 1944 ), che riporta oltre cento capolavori ( fra cui circa sessanta oli e oltre cinquanta tra acquaforti, litografie e xilografie ) lo sguardo del pubblico e della critica sulla personalità del grande artista che fu vero ?anticipatore dei temi dell?Espressionismo?. Così come Herman Bahr, nel 1916 ebbe a dire ??ecco urlare la disperazione: l?uomo chiede urlando la sua anima, un solo grido d?angoscia sale dal nostro tempo. Anche l?arte urla nelle tenebre, chiama al soccorso, invoca lo spirito: è l?Espressionismo?.

Ma ecco, percorrendo le sale del Vittoriano, venire incontro a noi a volte più intensa, a volta più pacata, tutta quella intensità emozionale, che ben si conosce nelle tele di Munch. Osserviamo, ad esempio, tanto fortemente resa, nel ?Vecchio a Warnemunde?, la suggestione di una terra così bcolma di fascino, ma anche di angosce vissute nel silenzio. Giunto a Warnemunde nel 1907, Munch aveva preso in affitto la casa del marinaio in pensione  Carl Nilssen e forse fu proprio quello il modello del quadro, mentre il punto vista poteva essere proprio il cortile interno adiacente alla casa. 


E? il periodo in cui l? artista  appare particolarmente interessato ad una attenta descrizione delle persone cogliendole  nei momenti del loro vissuto quotidiano, sullo sfondo di un ambiente locale, peraltro non legato necessariamente alle sue peculiarità esistenziali. In altri casi invece rappresentava le persone proprio nell?esercizio dei loro specifici mestieri , con i lineamenti segnati dal lavoro e dalla fatica in una tematica che gli starà particolarmente a cuore nei dipinti degli anni ?20. 

Linee  geometriche costruiscono sfondi e pareti, mentre il colore marca le forme che acquistano maggiore rilievo dal contrasto vivace ed articolato fra parti illuminate e parti buie.

Ed ecco così il ripetersi  a volte alcuni soggetti, in diversi formati e molte versioni, come , ad esempio: la ?Casa del garzone della fattoria?.

Spesso il paesaggio fa da sfondo ad un sentimento, come nel caso della tela dal titolo: Malinconia?, esposta ora alla mostra del Vittoriano, ma proveniente dal Nasjonalgalleriet, cui è giunto nel 1970 da un lascito testamentario ( del 1959 ) di Charlotte e Christian Mustad.

Ma spesso i suoi paesaggi sono espressione di sentimenti che egli ha vissuto profondamente e poi trasfonde nei personaggi che pone a dar vita a quella particolare ambientazione.

E mentre i diversi oli che portano il titolo ?Chiaro di Luna? vivono autonomamente nei pochi elementi che identificano quel particolare ambiente, è l?ambente stesso che, al di là dei personaggi, esprime se stesso in quadri come ?Disperazione?.

E? interessante notare come, nelle interpretazioni critiche, questa tela abbia avuto diversi altri titoli, oltre a quello di ?Melanconia?: ( Gelosia, Sera, Il Battello giallo), e proprio con il titolo ?Sera? fu esposto al ?Salone d?Autunno? del 1891. E fu invece Cristian Krohg che indicò questo quadro, come ?primo dipinto simbolista nell?arte norvegese? e gli attribuì appunto il titolo di ?battello giallo?.


In realtà l?artista si era ispirato alla triste storia d?amore di un amico,  Jappe Nilssen ( 1870 ? 1931 ) , scrittore e critico d?arte, per Oda Krohg sul cui carteggio , accompagnato da alcuni saggi critici di Nilssen, sarebbe poi stato pubblicato un libro nel 1946.

Lo sfondo è dato da un paesaggio che Munch ben conosceva: quella fascia costiera che serpeggiava dinanzi alla sua casa estiva, ad Asgardsstrand, terminando sul pontile.

Le molte considerazioni sul dipinto che si possono leggere negli scritti stessi di Munch, insieme con alcuni tratti della sua biografia, permetterebbero proprio di indicare questo quadro come la sua identificazione della ?malinconia?.

Organizzata da ?Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia e curata da Ovind Storm Bjerke e Achille Bonito Oliva, la mostra si avvale di un prestigioso Comitato Scientifico composto da Erik Morstad, Einar Petterson e Maria Teresa Benedetti. Commissario generale Claudio Strinati.

Il Catalogo, edito da Skirà è stato  curato da Oivind Storm Bjerke.

 

Per informazioni:

Roma – Complesso del Vittoriano

Via San Pietro in Carcere ( Fori Imperiali ) fino a domenica 19 giugno 2005

tel.  06 6780664

Organizzazione generale: Comunicare Organizzando

Tel. 06 3225380  Fax:06 3224014