LORENZO MASINI



La crisi economica che stiamo vivendo ha allargato il divario tra ricchi e poveri, di fatto colpendo con maggiore forza la classe media. La fetta di popolazione con redditi alti o medio alti non ne è stata toccata e non ha ridotto i consumi.

Il settore del lusso non sembra subire rallentamenti e in particolare il turismo di élite. lo dimostra il successo della prima edizione Meeting Luxury, che si è appena chiuso a Lugano, rivolto al segmento del turismo di eccellenza e di lusso.

Nel Centro Esposizioni della città si sono incontrati gli operatori del settore luxury travel provenienti da tutto il mondo; 85 stand espositivi, con 30  Paesi rappresentati e 120 gli espositori internazionali, con oltre 100 le testate internazionali presenti.


I numeri del turismo del lusso che sono usciti dal forum internazionale: Investing and Financing in Tourism Industry, la dicono lunga sullo stato delle vacanze esclusive. Sullo sfondo di un quadro a tinte fosche per il settore turistico, che ha chiuso il 2008 con un calo notevole di fatturato, il mondo dei viaggi d?élite continua ad essere florido. Secondo i dati emersi nell?incontro il turismo di lusso ha visto una crescita del 10% all?anno negli ultimi cinque anni: 25 milioni di turisti nel 2008, che hanno speso 116 miliardi di euro, cioè circa il 25% dell?intero comparto.

 

La crisi intacca dunque molti settori e sta accelerando un processo evolutivo che determina progressivamente la scomparsa del lusso medio, rilanciando e rafforzando il settore del lusso più esclusivo e più sfrenato. Gli operatori italiani del settore sono avvertiti.