ANDREA CERRETI



    

E? venuto in Italia il ministro del turismo e dell?aviazione civile delle Maldive Abdul Hameed Zakariyya, per illustrare la situazione alberghiera di queste splendide isole, che hanno tanta somiglianza con il paradiso. Lasciati alle spalle i problemi causati dallo tsunami, l?Italia è tornata ad essere il primo mercato per le Maldive con un incremento sull?anno 2005 del 7,8%. Prima di tutto Zakariyya ha voluto precisare che sono soltanto tre i resorts maldiviani ancora in fase di ristrutturazione dopo lo sciagurato tsunami del dicembre 2004 e che già dallo scorso anno quasi la totalità dei resorts era stata sistemata e ripulita. Ha poi voluto sottolineare che non tutte le isole furono toccate dallo tsunami, ma che purtroppo molte zone dell?Oceano Indiano, quasi indistintamente, sono state penalizzate da una cattiva informazione generalizzata e da una paura irrazionale.

Gli italiani hanno quindi ripreso ad andare alle Maldive e sono tornati ad essere i primi visitatori, superando gli inglesi che lo scorso anno sono stati i primi per presenze. Gli italiani nel 2006 sono stati esattamente 118.929  con una percentuale altissima rispetto al 2005, ma in quell?anno si registrò un calo dovuto appunto allo tsunami che fece restare a casa tantissimi connazionali. Oggi il mercato si è risvegliato e tanti operatori che vorrebbero inserire le Maldive nella loro programmazione non hanno gli allotment, vale a dire la garanzia delle stanze per i loro clienti.


    
Il problema delle Maldive è la preservazione della natura già in parte violentata ogni volta che si costruisce un resort su un?isola. Quindi la conservazione dell?ambiente è uno degli obiettivi primari, malgrado siano state vendute una trentina di isole proprio per costruire nuovi alberghi prevalentemente di lusso perché il turista,  che si reca alle Maldive, è alla ricerca oltre che della natura straordinaria dell?arcipelago anche del massimo comfort. Su come coniugare natura e turismo vigileranno gli enti preposti affinché il turista possa godere al massimo delle bellezze senza rovinare e inquinare.

Il Maldive Tourism Promotion Board registra che a gennaio gli italiani arrivati alle Maldive sono stati 15.507 rispetto ai 14.323 dello stesso mese del 2005 con una crescita quantificata nel 5,5%. A febbraio le cose sono andate ancora meglio ottenendo un aumento del 10,4%. Difatti gli arrivi italiani nel mese di febbraio sono stati 14.323 rispetto ai 12.977 dello stesso mese del 2006. L?occupazione delle stanze durante l?arco dell?anno 2006 è stata intorno all?80% nel centinaio di atolli adibiti a resort.


    
Il turismo contribuisce per il 33% del Pil e il 70% delle attività economiche sono riconducibili a questo settore. Quindi si investe molto sul turismo e molto anche nella formazione del personale, anche se per tanti lavori sono impiegati immigrati provenienti dallo Sri Lanka e dall?India. Le donne maldiviane, essendo musulmane non lavorano e difficilmente si incontrano se non nelle isole abitate conosciute come ?isole dei pescatori?.

I nuovi resort sorgeranno in posti incontaminati che fino ad ora hanno avuto ospiti solo uccelli o paguri. Dove l?uomo difficilmente ha messo piede se non qualche crocerista che è sceso per toccare terra e prendere il sole.

Tra le novità da segnalare l?utilizzazione dell?aeroporto di Gan nell?atollo di Addu, che servirà tutto il sud delle Maldive dove la presenza dei turisti fino ad ora è stata molto rara.

 

 

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