VALERIO S PROVVEDI
Con idoneo anticipo di alcune settimane si trova già in avanzato stato di preparazione una mostra di altissimo profilo che la città di Firenze rivolge all?opera, enciclopedica e spettacolare, di uno dei suoi figli più straordinari, personalità dalle eccelse speculazioni intellettuali, dalle profonde teorizzazioni ed elaborazioni teoriche e pratiche.
Lo stesso Vasari, nelle sue ?Vite??, dedica all?Alberti ?Architetto Fiorentino? non poco spazio e ne conclude la biografia definendolo ?persona di molto lodevoli costumi, amicissima delle persone letterate e virtuose?.
La mostra, progettata con criteri di decisa impronta comunicativa ed educativa, intende essere un originale percorso alla scoperta di una Firenze rinascimentale da rileggere e da reinterpretare alla luce della presenza di questo poliedrico artista che ha lasciato un?imponente quantità di opere ?di parole e di pietre?.
Verrà posta all?attenzione del grande pubblico l?opera enciclopedica e spettacolare di uno dei suoi figli più straordinari: il sommo architetto, il letterato prodigioso, l?acutissimo teorico dell?arte oltre che l?urbanista, il matematico, il pittore, l?archeologo, il fisico, il chimico, il musicista, colui che, in sintesi, incarnò, anticipando addirittura il sommo Leonardo, quegli ideali universali sui quali si è costituito l?Umanesimo rinascimentale.
Leon Battista Alberti (Genova 1404 – Roma 1472), seguendo gli spostamenti del padre, nobile banchiere e mercante fiorentino, studiò le materie umanistiche nelle migliori università: Lettere a Venezia e a Padova, Legge e Greco a Bologna ed interessandosi, inoltre, fin da giovane, a svariate discipline a sfondo scientifico culturale, ivi incluse musica, pittura, scultura, architettura, fisica, matematica.
Dopo la morte del padre divenne, nel 1431, segretario del patriarca di Grado trasferendosi, l?anno successivo, a Roma mantenendo la carica di Abbreviatore apostolico (estensore delle disposizioni papali) per oltre 34 anni.
In funzione dei suoi incarichi alternò i propri soggiorni a Ferrara, Bologna, Firenze, Mantova, Rimini e, ovviamente, a Roma dove ebbe agio di approfondire lo studio diretto delle rovine antiche, testimonianze del linguaggio della classicità.
Tra i più conosciuti dei numerosi testi da lui redatti, i ?Quattro Libri della Famiglia?. Autentico trattato socio-pedagogico su temi davvero eterni quali il matrimonio, la famiglia, l?educazione dei figli, la gestione del patrimonio, i rapporti sociali.
Nel 1436, rientrato a Firenze, dedicò a Brunelleschi il trattato ?De Pictura? col quale stabilisce le regole delle arti figurative: prospettive geometriche, proporzioni anatomiche, rapporto tra luce e colori, composizione armoniosa. Trattato estremamente importante e tale da essere assimilato da moti artisti contemporanei, come Donatello, Filippo Lippi, Beato Angelico, Ghiberti, Luca Della Robbia e, presumibilmente, letto pure dai più giovani Botticelli, Filippino, Michelangelo, Leonardo, Raffaello.
Negli anni successivi vedono la luce sia il ?De Statua? che il ?De Re Aedificatoria?, fondamentali testi di scultura e architettura basati sullo studio delle proporzioni e nei quali l?Alberti ha modo di ricordare che la bellezza è un?armonia basata sul rapporto delle forme. Come massima espressione di questa controllata creatività, Alberti praticò la professione di architetto, da lui ritenuta la più alta possibile per l?uomo e più filosofica della stesa filosofia.
Da tali principi presero corpo progetti di opere straordinarie facilmente individuabili: a Firenze, nel Palazzo Rucellai, nel tempietto del Santo Sepolcro, nella chiesa di San Pancrazio, nel completamento della facciata di Santa Maria Novella, nella Tribuna della Santissima Annunziata e, fuori dalle mura, nelle Ville Medicee di Fiesole e di Poggio a Caiano, nel Tempio Malatestiano di Rimini e, a Mantova, nelle chiese di Sant?Andrea e di San Sebastiano.
La Mostra, posta sotto l?Alto Patronato del Presidente della Repubblica, si svolgerà a Firenze, nelle storiche sale di Palazzo Strozzi, dall?11 marzo al 23 luglio 2006 ed ha, come titolo, ?L?uomo del Rinascimento. Leon Battista Alberti e le Arti a Firenze tra Ragione Bellezza?.
Il progetto, promosso e prodotto, dall?Ente Cassa di Risparmio ha, quali curatori, Cristina Acidini, soprintendente dell?Opificio delle Pietre Dure, e Gabriele Morelli, ordinario Storia dell?Arte dell?Architettura presso l?Università di Firenze.
Oltre 160 le opere esposte, alcune dello stesso Alberti ma, la maggior parte, realizzate dai grandi artisti sui quali si è esercitato l?ascendente delle sue teorie, tra cui Donatello, Ghiberti, Beato Angelico, Bernardo Rossellino, Andrea del Castagno, lo Scheggia, Filippo Lippi, Filarete, Verrocchio, Botticelli, Fra Carnevale, Andrea Sansovino, Neri di Bicci.
In totale verranno proposti 34 dipinti, 22 disegni, 30 sculture o rilievi, 4 elementi architettonici, 11 gessi, 21 manufatti di arti minori (tessuti, modellini, oreficerie ecc.), 6 medaglie, 20 manoscritti di cui alcuni miniati, 5 lettere, 13 volumi a stampa. Numerose e assai varie le provenienze, dal Louvre al Musée des Beaux Arts di Lille, dal Victoria and Albert Museum, alla New York University, fino alla National Gallery di Washington, agli Uffizi, al Museo di San Marco a Firenze, alla città di Urbino.
Il percorso espositivo è articolato in sette sezioni comprendenti la vita, gli anni fiorentini, la committenza Rucellai, la ?città? di Alberti, il trattato di architettura, la ?città ideale?, la scienza. Sono anche tratteggiati i motivi importanti della sua vita, quali la nascita in esilio a Genova, gli studi itineranti, il desiderio, spesso frustrato, di farsi accettare dai parenti e da Firenze, la scelta della carriera ecclesiastica nella segreteria pontificia nonché le sue opere teoriche e i loro determinanti riflessi sulle arti tutte.
La mostra , inoltre, si proietta all?esterno di Palazzo Strozzi in forma di ?Itinerario Albertiano?, segnalando le opere progettate dall?Alberti architetto e i luoghi ove si avverte con chiarezza il suo suggerimento intellettuale. Tra gli altri spiccano Palazzo Rucellai, Santa Maria Novella, il tempietto del Santo Sepolcro, fino alla Pieve di San Martino a Gangalandi e, ancora la Cappella del Crocifisso in San Miniato, il Tempietto della SS. Annunziata, il portico della Cappella dei Pazzi e il Chiostro Grande di Santa Croce, il chiostro di San Lorenzo. Un percorso originale e stravagante che, scorrendo per Impruneta, Pescia, Piombino e Pienza, abbraccia luoghi ed esperienze d?eccellenza della Toscana rinascimentale.
La Mostra resterà aperta tutti i giorni dalle ore 9,00 alle 20,00 e, il venerdì, dalle 9,00 alle 23,00.
Il costo del biglietto d?ingresso è stabilito in Euro 9,00, ridotto Euro 7,50 con ulteriori riduzioni per gruppi, insegnanti scuole, gratuito bambini fino a 6 anni.
Informazioni e prenotazioni: Sigma C.S.C, tel. 055.2469600 cscsigma@tin.it