CLOTILDE PATERNOSTRO

Una mostra “nuova” e quanto mai interessante. Nuova (e rara) per il periodo presentato così nettamente circoscritto, per l?area geografica, per le opere, per la oualjtà dei lavori in esposizione.

“Nuova” per il nostro presente o antichissima per la storia dell?arte: La scultura dipinta (1200-1500) e carredi sacri negli antichi Stati della Savoia.
La mostra è ad Aosta al centro di Saint-Benin (sino al 31 ottobre 2004) curata da Elena Rossetti Brezzi . Presenta quaranta opere lignee e non solo: statue, ancone, predelle, paliotti, fianchi di stalli: opere in legno e pietra, in rilievo e a tutto tondo, espressioni della cultura gotica nelle terre degli antichi Stati della Savoia. Un capitolo per molti versi inedito ai più.

Un?area di grande interesse ma poco conosciuta la Valle d?Aosta, autorevole invece essendo crocevia di più linee stilistiche derivanti dal versante germanico, svizzero, francese, borgognone. Un incrocio di linguaggi che agirono, dal XIII al XV secolo nell?area valdostana consentendo l?apogeo dello stile gotico, l?antecedente paesaggio dal romanico al gotico, presentando infine la sintesi dei più percorsi stilistici e dei vari incroci tra gli stessi. Un?epoca stimolante per la cultura, per i ricercatori di stili e maniere, per gli studiosi delle origini della scultura, insomma, per gli “archeologi” dell?arte. Terra dai confini ben allineati e dall?area geografica circoscritta, la Valle d?Aosta fu terra fertile di cultura per tutto il Medioevo e sino al Quattrocento. Interessanti, ripetiamo, gli innesti: germanico-fiamminghi, svizzero-renani borgognoni.
Scultore della Svizzera nord-
occidentale San Martino a
cavallo 1500 circa.

Se per tutto il Duecento e Trecento nomi famosi di artisti non sono a noi pervenuti,
lo si deve ad un atelier locale che sopperiva egregiamente a tutte le richieste e committenze delle varie chiese e cattedrali della zona. Al tempo, infatti, esisteva il magister a cui, tutti facevano riferimento e tanto bastava. Dobbiamo arrivare al Quattrocento per ritrovare nomi illustri e famosi di artisti agenti in area locale ma dal respiro ampio.

Ma procediamo per gradi.

In mostra quattro gruppi scultorei dallo stesso tema: Madonna col bambino. Due di stile gotico (1200-1300) e due del Quattrocento, quindi gotico-rinascimentale. Mettiamoli a confronto.
Per l?area gotica, celeberrima la Madonna del Santuario d?Oropa; santuario tuttora venerato da migliaia di fedeli. La Madonna d?Oropa venne da una Bottega di Aosta ( quindi autore anonimo), e della stessa bottega sono le due mirabili statue gotiche Madonna col Bambino ammirabili in mostra, apprezzabilissime per la bellezza del manufatto e varietà di stile. Del 1290 è la più antica di legno di cembro scolpito e dipinto con decorazioni a pastiglia ( stucco). La posizione è frontale, assisa è Maria su rigido trono. Il bambino è andato perduto come l?avambraccio destro della Madonna. Intensa la cromia dell?incarnato, splendente il color arancio dell?abito. Il ricco manto ( non chiaramente leggibile la cromia comunque sui toni scuri) avvolge la statua delle spalle chiudendo la figura come in un bozzolo prezioso. Accennato è il giuoco delle pieghe dell?abito. Dolce è l?espressione del volto dal largo e materno sorriso Una ieratica immobilità emana dalla intera figura Tre elementi decorativi a sfera, poco leggibili, ornano la tunica all?altezza del petto. L?opera e forse le prima uscita dalla bottega della Madonna d?Oropa.

Stefano Mossettaz e aiuti
Santa Caterina d"Alessandria
1440 circa

L? altro gruppo ? Madonna in trono con bambino – (1300-1310 tardo gotico), anch?essa legno di cembro scolpito e dipinto, proviene dalla stessa Bottega d?Aosta.
Una corona cinge la fronte spaziosa e ferma il velo che scende sino alle spalle incorniciando i lunghi capelli ondulati; con la sinistra Maria stringe a sé il Bambino. Non più posizione frontale ma ruotata. Più libero e mosso il ritmo delle pieghe dell?abito. Più viva e vivace della precedente scultura. Per la cromia infine, poggia su due colori fondamentali: l?azzurro e l?oro. Due interessanti e rari esempi dello stile gotico del nord Italia. Si parla, in realtà, di due accezioni: il “gotico alpino” e il “gotico arcaicizzante o primitivo” proprii della Valle d?Aosta. Ad essi fanno riferimento entrambe le sunnominate sculture.
Arrivando al Quattrocento, abbiamo modelli di tradizione franco-fiamminga. Ancora due opere ? Madonna con Bambino. Stefano Massettaz, scultore famosissimo all?epoca, fu autore definito “magtster imaginum et operum” e realizzò una mirabile Madonna col bambino (1420 ca.) che ammiriamo in esposizione, gruppo antitetico all?altro del maestro Jean de Printall del quale parleremo in seguito.
La Madonna di Massettaz: autorevole e severa ( alabastro gessoso scolpito e dipinto) pare blocco unico col Bambino. Di forte impatto il rilievo della corona sul capo; solennità e maestosità della figura incoronata; i lineamenti sono fortemente marcati ( sussiste un legame con la produzione tardo trecentesca)
Assai diversa, dicevamo, l?opera di Jean de Printall. Qui appare una bellissima giovinetta, la figura slanciata, sul capo ha un velo sottile, la testa leggermente reclinata verso il vivacissimo Bambino che la guarda rapito. Mosso e arpeggiato il morbido panneggio. Ancora gotico ma già rinascimento.
Maestro della Madonna d"Oropa
Paliotto con l"incoronazione
della Vergine 1295-1300

Ultimo nome illustre delL?epoca è Antoine de Lonhy, esimio pittore ( d?influenza borgognona), attivo su entrambi i due versanti alpini. Per la città di Aosta forti disegni per i maestri vetrai e per gli scultori della grande ancona dell?altare maggiore di Santorso di cui dipinse gli sportelli. Non possiamo dimenticare infine, per l?area strettamente aostana, sia la famosa bottega degli intagliatori e scultori del legno (1469) di cui fecero parte i grandi Jean de Chetro e Jean de Samoens, autori del grandioso coro della Cattedrale di Aosta, sia l? ignoto maestro chiamato “Maestro della Pietà degli Antoniti” a cui è stato attribuito il bel gruppo della Cattedrale di Aosta con al centro la Pietà.

Una terra ben circoscritta, la Valle d?Aosta, ma dai confini estremamente permeabili al passaggio di nuovi orientamenti stilistici, luogo quindi di soluzioni innovative non dimentichi, comunque, dell?immediato passato. E i passaggi , abbiamo visto, sono graduali e morbidi.Il nuovo è assorbito innestandolo con proprietà al passato.

Una mostra dunque, questa di Aosta , che a definirla solo interessante è farle grave torto coinvolgendo storia geografia, varietà di stilemi, innesti di più culture delineanti un?epoca con lavori ( in esposizione) di rara preziosità e bellezza.

Un nucleo anche piccolo germinante solo dalla Valle d?Aosta forse fu mancante, essendo il corpus centrale proprio costituito dal coacervo dei tanti stilemi limitrofi alla stessa Valle. Rimane comunque appassionato argomento per tutti gli studiosi del settore avendo, essi, a disposizione, materiale davvero di qualità superiore.


La scultura dipinta.

Arredi sacri dagli antichi Stati di Savoia – 1200 ? 1500

Centro Saint-Bénin, Aosta

fino al 31 ottobre 2004

Scultore piemontese-aostano
Madonna col Bambino 1270-1290