LUIGI BERNARDI
Il Santuario di San Gabriele dell?Addolorata, ai piedi del Gran Sasso in provincia di Teramo, è tra i 15 luoghi di culto più frequentati al mondo, secondo una classifica vaticana. Vi sono custodite le spoglie e le memorie di colui che è stato definito il santo dei giovani, Francesco Possenti, nato ad Assisi nel 1838, il 10 settembre 1856 novizio dei passionisti a Morrovalle (Macerata) con il nome appunto di San Gabriele dell?Addolorata, morto di tubercolosi il 27 febbraio 1862 nel conventino di Isola del Gran Sasso. Divenne improvvisamente famoso nel 1892, quando alla riesumazione della salma si verificarono numerosi prodigi. Fu dichiarato beato nel 1908 e proclamato santo nel 1920. Nel 1926 divenne compatrono della gioventù cattolica italiana, nel 1959 Giovanni XXIII lo dichiarò patrono d?Abruzzo. Il 30 giugno 1985 Giovanni Paolo Il visitò il Santuario e additò Gabriele dell?Addolorata come modello per i giovani. Il complesso è costituito da una chiesa edificata nel 1908 ed un nuovo grandioso santuario in cemento bianco, vetro e acciaio, a forma di croce greca, lungo 90 metri e largo 30, con un?ampia cripta dove è stato trasferito il corpo del Santo, struttura inaugurata il 30 giugno 1985 da papa Giovanni Paolo Il. Il complesso dispone poi di varie sale per incontri e mostre.
E qui è ospitata la Biennale d?Arte Sacra Contemporanea, giunta all?XI edizione , aperta fino al 25 settembre 2004, orario 10-13 e 14-19, ingresso libero. La sede è il Museo Stauròs d?Arte Contemporanea, che già raccoglie opere esposte nelle precedenti edizioni e qui rimaste.
La mostra ha come tema il “Padre Nostro. Dall?ascesi aniconica alla contemplazione iconica”. Esposte più di cento grandi opere, in gran parte istallazioni. Come dice il titolo, si passa dalla scoperta di Dio in modo aniconico, cioè non figurativo, all?iconico, cioè alle immagini. Spiega Marisa Vescovo, curatrice della mostra assieme a Carlo Chenis, segretario della Pontificia dei Beni Culturali della Chiesa: “Presenti generazioni diverse, quella storica del primo Novecento, quella di mezzo degli anni Cinquanta-0ttanta, e quella che vive la cantemporaneità. Dopo l?introduzione “ineffabile amorevole paternità, con artisti come Alberto Savinio, Luigi Ontani, Marino Marini, Giosetta Fioroni, altri trovano posto nelle sezioni “Sia santificato il tuo nome “, come Piero Fogliati, Piero Gilardi, Emilio Isgrò, “Venga il tuo regno”, con Gerardo Dottori, Osvaldo Licini, Gino Severini, Antoni Tapis, “Sia fatta la tua volontà”, “Come in cielo così in terra”, con Nino Migliori, Alik Cavaglier, Bruno Ceccobelli, Giacomo Manzù, Aldo Mondino.
Alle ultime generazioni le sezioni dedicate agli ultimi messaggi del “Padre Nostro”: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano, con Marco Antonio Tanganelli, Gian Carlo Pacini, Sergio Bovenga; “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”, con Dario Ghibaudo, Ugo Locatelli, Nan Goldin, Cesare Viel; “Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male”, con Conrad Marca-Relli, Scipione, Cucchi. Emilio Scanalino, Ruggeri. L?epilogo è “La misericordia del padre si fa offerta del figlio” con la celebre Via Crucis del 1947 di Lucio Fontana. L?”Ascesi aniconica” cioè con assenza dell?immagine, si rifà al concetto biblico di divieto della raffigurazione, tuttora mantenuto nelle altre due religioni monoteiste, l?ebraismo e l?islamismo, e abbandonato, non senza contrasti, dal cristianesimo in seguito all?incarnazione di Gesù. Naturalmente tale concetto si presta alle sperimentazioni più varie per gli artisti moderni e contemporanei. L?XI Biennale comprende anche una sala dedicata ad opere di grandi fotografi, a cura di Luisella D?Alessandro, presidente della Fondazione italiana della Fotografia, ed una sezione di arte in vetro con opere di Luigi Benzoni, Marya Kazoun, Koen Vanmechelen.
Al Santuario di San Gabriele si può inoltre visitare il “Museo degli ex voto e dell?iconografia del Santo”, con appunto ex voto, madri, statue, incisioni. Esiste inoltre il Museo d?Arte Sacra Contemporanea, collegato alle precedenti Biennali e nelle cui sale si svolge la mostra contemporanea, con opere di Angelucci, Borgonzoni, Brindisi, P. Cascella, Casciello, Falconi, Mandelli, Messina, Sughi, Treccani ed altri, nonché la collezione “Fieschi sacro”, con la Via Crucis del pittore genovese.
Esiste poi una Mostra permanente sulla Sindone, con 50 pannelli fotografici e plastici sulla storia e le problematiche legate alla famosa reliquia. E ancora, una Mostra missionaria-vocazionale sulla vita e le attività dei passionisti nel mondo.
Nei Santuario si trovano anche la Biblioteca di San Gabriele, con circa 50 mila volumi dal XV secolo ad oggi, legati in particolare alle cause per i santi, e la Biblioteca Stauròs di arte sacra, con circa l0mila volumi sull?arte sacra contemporanea.
Il Santuario di San Gabriele è visitato ogni anno da due milioni di pellegrini. Di particolare attualità la Tendopoli-Festa dei Giovani, che si svolge nella seconda settimana di agosto , quando qui giungono migliaia di giovani da tutta Italia.
Informazioni.
XI Biennale d?Arte Sacra Contemporanea
Museo Stauros d?Arta Sacra Contemporanea,
Santuario di San Gabrile (TE)
Fino al 25 settembre 2004,
orario l0?l3 e 14?19; ingresso libero.
Curatori: Marisa Vescovo e Carlo Chenis,
con la collaborazione di Giuseppe Billi e Lorenzo Canova.
Catalogo Edizioni Stauròs.
Per informazioni:
tel. 0861.975727, cell. 3398895499;
sito web: www.stauros.it
e-mail:
stauros@tiscali.it
stauros@libero.it