GIOVANNA LA VECCHIA
Il glorioso movimento che si espande di Nacho Duato: tra vivida immaginazione ed estetica fluida e luminosa
Acclamato in tutto il mondo, grande ballerino, vincitore del Benois de la Danse, uno dei più prestigiosi riconoscimenti internazionali per la coreografia, Nacho Duato arriva con la sua Compania Nacional de Danza 2 al Teatro Olimpico di Roma presentando (dal 25 al 27 maggio)
tre lavori di straordinaria bellezza: Duende (1991) su musica di Claude Debussy, Coming Together (1991) su musiche di Frederic Rzewski e Arenal (1988) su una scelta di canzoni di Maria del Mar Bonet, artista spagnola.
Fondata nel 1999 da Duato, la Compania Nacional de Danza 2 è uno dei simboli più evidenti del rinnovamento e dell?entusiasmo con il quale la Spagna vive la sua più recente stagione culturale. Il gruppo ha lo scopo di far emergere giovani talenti, ma anche quello di prepararli artisticamente perché possano ?volare via? e accedere alle più prestigiose compagnie internazionali di danza. Il lavoro coreografico, centrato sulle opere di Duato e su quelle di giovani promettenti artisti, da ai componenti della compagnia la possibilità di seguire da vicino le nuove tendenze della danza e di includerle nei loro programmi. Dalla sua fondazione l?attività della compagnia ha continuamente promosso l?interesse verso la danza contemporanea, creando così un proprio pubblico, in particolare giovane, che la segue con continuo entusiasmo.Una danza contrassegnata da disciplina e rigore, fatta di abilità, ricchezza di forme e incredibile energia, quella della Compania Nacional de Danza 2.
Stile impeccabile, tecnica, grazia e impressionante elasticità, con freschezza e giovinezza, i quindici ballerini della compagnia colorano e fanno vivere il palcoscenico del Teatro Olimpico, che si accende di passione e di animo. Vibranti emozioni coinvolgono il numeroso pubblico delle tre serate romane, è un talento straordinario quello che sprigionano i tre balletti di Nacho Duato. Ci chiediamo increduli se siano i ballerini a seguire le musiche o le musiche a nascere su misura per i loro corpi perfetti, da tanto tempo non assistevamo a tale e tanta armonia. Il giovane gruppo, affidato alle cure di Tony Fabre, si presenta alla Filarmonica per la prima volta con un repertorio a cavallo degli anni Ottanta e Novanta. Come un fiume in piena incuriosisce, vivacizza e incanta la platea. Duende è il titolo della coreografia d?apertura che risale al 1991 che prende spunto musicale da Debussy, con le sue atmosfere fluttuanti e oniriche.
Si avverte sin dai primi passi l?intento di Duato, la ricerca di quella perfezione del gesto, del movimento, dello sguardo che accompagna ogni singolo passo. I corpi si muovono come nuvole ma hanno tutto l?incredibile potenziale del calore del sole. Solitudine e gioiosa vitalità, Duato vive nell?eterno alternarsi di questi due momenti. E ancora fragilità e senso di morte per non dimenticare mai che l?arte è veicolo essenziale per messaggi di vita su cui riflettere, i corpi, le musiche, le parole, spunti per raccontare che la vita è un?altra cosa. Anche in Coming Together, secondo brano in programma, si accenna a temi sociali. Otto frasi di una lettera di Sam Melville, prigioniero politico ucciso nel 1971 in seguito a una sommossa nella prigione di Attica, si ripetono nel brano di Frederic Rzewski, una traccia sonora su cui Duato costruisce i suoi contrasti, tra frenesia e sospensione.
Arenal, l?ultimo dei tre balletti è un ritornare sui primi passi di Duato, le memorie della sua terra, proiezione danzata di nostalgie, slanci e profumi mediterranei, tra la gaiezza della danza e gli struggimenti del cuore. Ideale prosecuzione di Jardi Tancat, suo primo lavoro del 1983, Arenal si presenta con toni più vivaci, più vitali, più fedele al ritmo delle canzoni di Maria del Mar Bonet.
In un delicato alternarsi di curve e di scatti, di onde e di geometrie, il cuore arriva alla parola, o meglio al significato. Mentre guardiamo quei corpi perfetti che vogliono, assolutamente vogliono, comunicare con noi, il cuore si anima di ricordi, pensieri ed emozioni. Per tutto questo ringraziamo Nacho Duato e la sua Compania, mentre ne aspettiamo già il ritorno.
Accademia Filarmonica Romana
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Ufficio Stampa Rory di Luzio Gazzarra