Testo e Foto di ANDREA CERRETI
dai curatissimi giardini
“Ilpaesechenonsai” : ho preso in prestito questo slogan dal Ministero del Turismo di Israele, e mi auguro che non me ne voglia per questo, perché ritengo che sia quello più idoneo a rendere l?idea che noi abbiamo dello Stato di Israele.
Noi europei, ed in particolare noi italiani, non conosciamo per nulla le vicissitudini di questo Piccolo Grande Paese perché le notizie che ci giungono sono filtrate dai soliti “media” che, chissà perché, tendono ad inculcarci la visione di un paese terribile, pericoloso e quindi assolutamente da evitare.
Contro ogni logica quindi, con tutte le mie personali paure, ho intrapreso un viaggio in Israele raccomandando l?anima a Dio sin dalla partenza da Fiumicino e mettendo comunque in bilancio che qualche problema quasi certamente mi sarebbe capitato.
Il Santo Sepolcro
Ebbene ci è voluto molto poco per capire quanto i miei pregiudizi fossero falsi. Infatti, sin dall?arrivo, si scopre che Tel Aviv è una città totalmente europea dove convivono tranquillamente ebrei ed arabi, che si mischiano, si confondono ed interagiscono senza nessun problema. Il venerdì per esempio, giorno di festa dei musulmani le famiglie arabe si intrattengono sul lungomare a fare pic nic e bagni in assoluta tranquillità, mentre il sabato, giorno di festa per gli israeliti ho visto gli ebrei comprare il pane nelle botteghe arabe perché le loro sono chiuse.
La spiaggia dove le donne arabe israeliane
fanno il bagno con gli abiti addosso
Ed è tutto così, nei mercati non ci si accorge se chi compra e chi vende appartiene ad un popolo piuttosto che ad un altro, lo stesso nei bar, nei ristoranti ed in qualunque altro locale pubblico.
L?unico neo che purtroppo salta comunque agli occhi è il controllo personale cui bisogna sottoporsi per entrare nei locali pubblici al chiuso. Infatti, la caccia al terrorista è sempre aperta. Paradossalmente però questi continui controlli garantiscono anche la sicurezza personale e quindi si può visitare la città in tranquillità perché si è certi che c?è chi veglia sulla incolumità. Del resto quando mai si è sentito che un turista in Israele abbia fatto brutti incontri?
Tel Aviv, in ebraico “La collina della primavera”, è una città moderna, affascinante piena di locali notturni, di gente che lavora, che va a teatro, nelle discoteche e che vive nella più assoluta normalità. La collina di Jaffa , borgo antico, una volta il più antico porto del Mediterraneo dove il Profeta Giona fu inghiottito dalla balena, oggi è ritrovo di artisti e ospita mostre d?arte, bar e ristoranti. Non vi fate mancare una visita al mercato pieno di colori, di profumi, di artigiani, di botteghe di gente vera, normale e dedita ai propri affari.
Una suggestiva veduta della città
tra storia e modernità
E poi la vera capitale di Israele Gerusalemme, il centro mondiale delle Religioni Monoteiste. Qui tutto è storia, ogni pietra rappresenta un simbolo e ricorda una parabola.
Il panorama della città è mozzafiato: si vede il muro di cinta con la Porta da dove entrò Gesù la Domenica delle Palme, la Spianata delle Moschee, il Muro Del Pianto, la Cupola Del Santo Sepolcro.
Si prosegue dentro la città sulle antiche strade romane alla ricerca della Via Crucis, attraversando mercati e botteghe.
Il muro del pianto
Una parola sul museo dell?Olocausto aperto a tutti.
Mi sono limitato a visitare il memoriale in ricordo di un milione e mezzo di bambini morti nei campi di sterminio. Una voce fa l?appello, li chiama tutti, uno per volta, una nenia che non finisce mai a perenne ricordo. Una visita toccante che credo tutti dovrebbero fare per rivolgere almeno un pensiero alla stupidità umana che da millenni ci perseguita. La cosa più inutile e più ignobile che possa esistere: l?odio di razza.
Ma torniamo al paesaggio, sino ad ora è sempre stato verdeggiante e boscoso. Ora improvvisamente, alle spalle di Gerusalemme, inizia il deserto con la grande depressione del Mar Morto. Tutto diventa color terra bruciata e la strada costeggia da una parte il grande lago la cui acqua è 30 volte più salata del mare e dall?altra le arse rocce del deserto nelle cui caverne furono trovati i misteriosi “rotoli del mar morto” che da oltre 20 anni si tenta di decifrare nella speranza di apprendere parti della storia ancora non scritta.
Il monumento all’olocausto
In lontananza c?è Masada , una immensa roccia immersa nel deserto e completamente isolata come se in passato fosse stata un isola circondata dal mare. Qui nel 70 d.C. si compì l?ultima rivolta contro Roma culminata con l?estremo sacrificio. L?esercito romano dell?imperatore Tito dopo anni di assedio espugnò la rocca ma trovò solo gli abitanti che si erano suicidati in massa per non cadere schiavi di Roma. Spingendosi più a sud si arriverà al Mar Rosso, ma è l?esperienza di un bagno nel Mar Morto che rimarrà unica. C?è solo da provare.
Uno scorcio poetico
ai margini della città
Il Nord di Israele, la Galilea, è altrettanto bello anche se totalmente diverso dal deserto appena attraversato. Haifa è una città bellissima, verde e collinosa ed è anche il maggior porto commerciale di Israele. Qui si erge il Monte del Carmelo da dove nacque l?ordine dei Frati Carmelitani e dove è ancora radicata una buona rappresentanza di cattolici cristiani. A non più di una quarantina di chilometri si potranno visitare il lago Tiberiade, Betlemme e Nazaret. Tornando sul mare, è indimenticabile anche il sito archeologico di Cesarea con il teatro Romano quasi perfettamente conservato ed i resti di una immensa Villa. Arrivando di pomeriggio i colori del tramonto sul Mediterraneo rimarranno impressi per sempre.
Purtroppo bisogna ripartire la gita è finita ed il rientro a Roma sarà come sempre doloroso.
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