CARMEN DEL VANDO BLANCO
Composizione in grigio e nero numero 1
Con un titolo e sottotitolo alquanto impegnativi, la mostra ripercorre esaurientemente la storia del più importante movimento artistico moderno, avvalendosi dei grandi capolavori del Musée d?Orsay di Parigi, in risposta al continuo interesse da parte del pubblico. Quindi, non una mostra sull?Impressionismo, ma la mostra dell?Impressionismo.
Con questo alto compito, la prestigiosa fondazione madrilena sfoggia 90 opere, scelte fra le più importanti realizzate da Manet, Monet, Renoir, Sisley, Pisarro o Cézanne, ed altri, una galleria del migliore e più autentico Impressionismo, presentata per la prima volta in Spagna per offrire una completa visione d?insieme di una scuola che segnava l?avvio della modernità.
Infatti, si trattò di un punto di approdo per le tendenze realistiche della pittura francese dell?Ottocento, che poi si dimostrerà un indiscusso germe per lo sviluppo dell?arte moderna.
La gazza
Da ricordare che il suo nome si ispirò al titolo di un quadro di Monet, ?Impression. Sole nascente? del 1872, in cui l?autore cercò di cogliere l?arricciata lucentezza prodotta dal sole sull?acqua. Lo stesso nome fu applicato ironicamente ad una mostra apertasi a Parigi due anni dopo con i lavori di Claude Monet, Alfred Sisley, Camille Pisarro, Pierre Auguste Renoir, Paul Cézanne, Edgar Degas, Eugène Boudin e Berthe Morisot ed altri. Inizi difficili per questi Impressionisti, il cui obiettivo fu quello di riprodurre, attraverso un?accurata analisi del colore, l?effetto della luce sugli oggetti al naturale. Per riuscirci, adottarono sulla tavolozza una scala cromatica che escludeva le tinte scure, dipingendo liberamente con piccole pennellate di colore puro con il risultato di fondersi nello sguardo dello spettatore (il verde per esempio, che appariva dal giallo e il blu) e con la luce naturale, cioè, ?en plein air?.
Il golfo di Marsiglia da L’Estaque
Quindi, grazie alle ricerche sulle proprietà del colore portate a termine da Michel Eugène Chevreul e, forse, posteriormente allo sviluppo della fotografia, nonché alla scoperta di Eugène Delacroix della complementarietà delle ombre sugli oggetti che le creano, gli Impressionisti dimostrarono una libertà espressiva adoperando brillantezza e toni vibranti, enfasi dell?ambiente e soppressione del contorno delle figure. I temi preferiti rivelano il piacere delle cose belle della vita: rose, barche, belle donne, cieli blu, sole lucente, pasti abbondanti, circondati dalla più deliziosa natura. Senza escludere radicalmente l?arte tradizionale e accademica, il movimento raggiungerà tutto il suo splendore durante un difficile momento storico che registra i fatti della Comune di Parigi e la guerra franco-prussiana.
L’evasione da Rochefort
I fedeli fondatori, Monet, Sisley e Pisarro continuarono a produrre lavori impressionisti fino alla morte lasciando una dilatata eredità assorbita dai più svariati seguaci in diversi paesi.
Inizialmente gli fu assegnata nella capitale francese una sede destinata specialmente ai loro dipinti -lo storico ?Jeu de Paume?- che poi, per necessità di spazio, furono trasferiti ad una antica stazione ferroviaria adibita a museo nel 1986, il Quai d?Orsay di Parigi. Un degno custode per il fondamentale nucleo del rivoluzionario movimento che, insieme ad altre opere di autori dello stesso periodo, portatori di innovazioni nella pittura magari utilizzando altri linguaggi, integrano questa rilevante mostra.