Testo e Foto di GIUSEPPE GARBARINO



Colori, due fra tutti: il rosso e l?azzurro. Un grande caldo, tanta folla, musica cadenzata dei tamburi, squillanti chiarine, fanti e alabardieri, la sabbia, piume al vento e una palla!      

         Siamo sulle rive dell?Arno a Firenze, anzi per chiarezza siamo in piazza Santa Croce, una delle più belle al mondo, ricca di storia e a sua volta abbracciata da una città che incarna l?aspetto stesso dell?arte e del tempo antico.

         E? il Calcio Fiorentino che vede tradizionalmente la sua data di inizio dalla sua più famosa partita, quella giocata  il 17 febbraio 1530, quando Firenze era assediata dalle truppe di Carlo V e i fiorentini, unici anche nelle circostanze avverse, decisero di giocare a palla incuranti dei colpi di cannone che cadevano sulla città.
         La giornata del 24 giugno è intensissima per gli addetti ai lavori, ovvero per tutti coloro che partecipano direttamente o indirettamente ai vari eventi che festeggiano il Santo Patrono Giovanni.

Si comincia alle 9 del mattino quando il corteo dei Bandierai degli Uffizi parte dal Palagio di Parte Guelfa per raggiungere la sede della Società di San Giovanni Battista in via del Corso, associazione che tutela e tramanda, tra le altre attività, quella dei ?fochi? di San Giovanni.

         Da qui tutti insieme verso Palazzo Vecchio per l?omaggio al sindaco, da  dove il corteo arricchito dal Gonfalone cittadino, musici e figuranti della Società San Giovanni raggiungono il Battistero dove si svolge l?Ostensione della Reliquia del Santo e portano l?omaggio delle candele all?Arcivescovo di Firenze Mons. Ennio Antonelli.

         In attesa del Gonfalone del Comune di Firenze i Bandierai degli Uffizi intrattengono i presenti con una spettacolare esibizione di destrezza, poco dopo il corteo arricchito da altri figuranti e personalità raggiunge il Battistero di San Giovanni dove si svolgerà una cerimonia religiosa alla presenza del clero metropolitano, dell?Arcivescovo e dei cavalieri della San Giovanni.


Nel pomeriggio alle ore 15 nuova formazione del corteo che parte sempre dal Palagio di Parte Guelfa per raggiungere Piazza Santa Maria Novella, dove si unisce ad altre centinaia di figuranti e ai rappresentanti dei quartieri di Firenze, i ?rossi?, ?azzurri?, ?bianchi? e ?verdi?. Da qui in grande parata scortano la ?vitella? il premio, oggi simbolico, per il vincitore della finale del Calcio Fiorentino.

         Dopo aver attraversato il centro storico raggiungono Piazza Santa Croce, mentre sull?Arno alle ore 17,00 inizia la prima parte del  Secondo Palio Remiero, una sfida tra Livorno, Pisa, San Miniato e Firenze, sul percorso Ponte alle Grazie ? Ponte Vecchio. Il colorato corteo di armati, bandierai, cavalieri e calcianti entrano nell?arena dove verrà giocata la partita di Calcio Fiorentino, intanto gli altoparlanti annunciano gli eventi, i personaggi e i nomi dei nobili che da sempre partecipano a questa manifestazione e che oggi come un tempo comandano le truppe della Repubblica Fiorentina.


Viene annunciata l?esibizione dei Bandierai degli Uffizi, tamburi e bandiere con le insegne delle sedici Magistrature civili di Firenze, destrezza e fantasia. Tutto ?l?esercito? si schiera in attesa del Saluto alla Voce, che viene dato in un momento di religioso silenzio da parte di tutti i presenti dal Capitano di Guardia e del Contado, Luciano Artusi, Direttore del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina. Per tutti arriva finalmente il comando ??. riposatevi sulle vostre armi?, pochi minuti e la partita avrà inizio. Intanto le squadre si riscaldano?..

         La finale è tra i Rossi di Santa Maria Novella e gli Azzurri di Santa Croce, sembra una battaglia, calci, spinte e prese, gli arbitri che corrono da ogni parte del campo, gli spettatori non sanno se seguire la palla che passa veloce di mano in mano o scompare sotto un ?monte? di calcianti oppure concentrarsi sulle varie scene di scontro che avvengono nel campo. 27 calcianti per parte, divisi su quattro linee, con 15 ?corridori? o ?innanzi?, 5 ?scorciatori?, gli attuali mediani del calcio moderno, 4 ?datori avanti?, quindi terzini,  e 3 ?datori indietro?, i portieri.
         Ecco il primo punto, la prima ?caccia?, furore di popolo dalla parte Rossa, bandierine, strilli incitamenti, parole impronunciabili apostrofate verso la parte avversaria, puro folclore popolare! Intanto le ?madonne?, signore prestatesi a vestire gli antichi abiti, si affacciano dalla tribuna d?onore, oggi come un tempo forse alla ricerca del volto dell?amato che disputa la partita.

Per i neofiti è meglio spiegare che la ?caccia? rappresenta il punto, mentre la ?mezza caccia? è una penalità inflitta a chi lancia la palla sopra la rete.

         Non c?è storia direbbe qualcuno, la vittoria Rossa si delinea subito, anche se ad un certo momento inizia la rimonta degli Azzurri fino a 4 cacce contro le 5 Rosse. Il tutto finisce tra i fumogeni rossi per 9 caccie e ½ per i Rossi contro le 4 cacce per gli Azzurri. Viene suonato l?inno alla vittoria e mentre i vincitori sciamano festanti, gli Azzurri si consoleranno con i ?fochi?.

         Il corteo si riforma velocemente, ognuno torna verso la sua sede per tornare a vestire gli abiti ?civili? e poi tutti a mangiare  aspettando i Fuochi di San Giovanni a naso all?insù, con il fresco della sera, la prima  fetta di cocomero della Maremma ( una volta arrivava dagli orti di Legnaia?) e poi tutti a commentare:  ?i fochi?.. erano meglio quelli dell?anno scorso?.

         E anche quest?anno San Giovanni è passato, ma che fatica!!