LUISA CHIUMENTI



    

Arrivare a Murano al tramonto in una sera d?estate, quando l?operosità degli abitanti cede al desiderio di fermarsi e godere un filo di brezza affacciandosi sull?acqua, porta veramente lontano nel tempo.

L?atmosfera è  magica: da quelle pietre che Ruskin elogiava e disegnava nei suoi scritti e che ritroviamo nella realtà, nell? abside della bellissima chiesa di San Donato e Maria, ai riflessi che l?acqua prende dagli ultimi raggi del sole, allo sfavillio del vetro che ha reso nota Murano in tutto il mondo, lo sguardo si apre su un mondo fantastico.

Ma tra le numerossissime esposizioni di vetri pregiati, qualcosa di assolutamente innovativo colpisce al di là di due semplice tende verdi, che recano il nome di BERENGO. Qui il vetro trova le forme che scultori dal livello creativo eccezionale, per fantasia e originalità, propone in allestimenti e spazi di alta suggestione scenografica.

Dall?ambiente espositivo che fa da filtro tra la riva del canale e la fornace, si entra negli spazi che costituiscono al tempo stesso ?bottega? e museo, in quanto ogni artista che dà vita alla sua opera originale, ha sempre donato ad Adriano Berengo il prototipo, dando vita ad una collezione immensa che volta a volta può trovare visibilità in allestimenti temporanei in ogni parte del mondo.


    
E? così nato e sta sviluppandosi Il ?Museo d?Arte contemporanea Berengo di Murano? , in una struttura di circa 2000 mq. dedicata al vetro e all?arte contemporanea in cui si potrà cogliere finalmente l?evoluzione che si sta vivendo intorno al vetro, che non è più da vedere soltanto come materiale per oggetti d?uso o decorativi,  ma anche e soprattutto quale ?vettore espressivo per gli artisti contemporanei?.

Si apre la strada verso una grande fucina in cui i maestri vetrai possano mettere a disposizione degli artisti la propria esperienza ed abilità portando Murano in una sempre più ampia   scia del grande successo di questo  suo patrimonio, nel mondo.

La tradizione artigianale muranese si innesta così nel filone artistico della laguna, che vede il rigoglio dell?arte contemporanea nella Biennale e nel rinnovato palazzo Grassi.

La lucentezza e la duttilità del vetro di Murano hanno stimolato la creatività degli artisti moderni e contemporanei  in tutto il mondo e lo spazio previsto nel nuovo Museo Berengo accoglierà appunto questa particolare rinnovata vitalità di un meraviglioso materiale che ha reso nota Murano da sempre in tutto il mondo.

Inserita appieno nel tessuto connettivo dell?isola, l?interessante e suggestiva struttura  de gli ex ? stabilimenti della ?Domus Vetri D?Arte? , accoglie già, con le sue bellissime capriate a vista (  già bonificate  e consolidate da Adriano Berengo ), alcune belle sculture che creano un suggestivo contrasto con i mattoni scrostati, le pareti annerite, che documentano il lavoro di un edificio industriale attivo da più di mezzo secolo, che ora ritroverà la sua completa vitalità e versatilità. Il primo nucleo dell?edificio era stato eretto infatti nel 1947 dalla famiglia Longega, per essere poi successivamente ampliato e rimanere attivo fino al 1990, giungendo ad avere ben 70 dipendenti.


    
Ma è giusto sottolineare,  come lo stesso Adriano Berengo ricorda, che è sulla scia di quanto a suo tempo seppe sollecitare Peggy Guggenheim, che seppe per prima dare fiducia e sostegno alla scultura in vetro, che ha preso le mosse l?affascinante ?progetto Berengo?.

La ?Berengo Collection, che quest?anno celebra il suo quindicinale e  vanta, nella collezione personale, opere del calibro di Mondino, Matta, Chagall, César, ha visto uscire dalle sue fornaci creazioni di altissimo livello, frutto della collaborazione tra i maestri vetrai della Berengo e 140 artisti di tutto il mondo, alcuni molto noti, altri emergenti.

Così le installazioni e le sculture più voluminose trovano già il loro spazio nel museo in corso, nelle aree più vaste, mentre le sculture più piccole si innestano all?interno di piccoli spazi ricavati nei vecchi forni, con un chiaro riferimento alla memoria e alla storia del lavoro del passato.

Ma nella vasta articolazione degli spazi è prevista anche una serie di spazi, collegati direttamente all?esterno e affacciati a un piccolo Campo sul canale d?ingresso in cui è prevista ( già a settembre 2006 ),  l?apertura di un ristorante-caffè ?letterario? ( con 120 posti a sedere fra interno ed esterno ) ed un bookshop, che accoglierà i testi più significativi sulla storia del vetro. Il locale è destinato a divenire punto d?incontro e cenacolo di artisti, critici e maestri vetrai.

Nella appassionata dedizione al progetto, si intravvede in Adriano Berengo, l?afflato di un appassionato muranese, che si configura quasi come un ?Uomo del Rinacimento?, tra mecenatismo, amore per l?arte e il collezionismo, ma anche con alcune  capacità organizzative, imprenditoriali e comunicative che fanno di lui un uomo totalmente immerso nella contemporaneità.

 

 

Per informazioni:

Berengo fine arts

 

GLASS   STUDIO  &  GALLERY

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