CLARA DI MEGLIO


Villa Serbelloni
Bellagio – Como -

E? uscita la nuova Guida Locali Storici d?Italia 2005, edita dall?Associazione omonima nata trent?anni fa e presieduta da Giuseppe Nardini di Bassano del Grappa. La Guida è diretta da Claudio Guagnini e illustrata dal pittore Gianni Renna, con testi di Claudio Guagnini, circa 220 pagine che raccoglie 212 locali, in ordine alfabetico, definiti ?musei dell?ospitalità?, presenti dal nord al sud. C?è una selezione molto accurata e severa prima di ammettere nell?associazione ristoranti, alberghi, bar-pasticcerie, questi debbono infatti avere delle caratteristiche di identità, debbono avere almeno 70 anni di vita, conservare spazi, arredi, cimeli, ricordi che testimoniano il  ruolo che hanno avuto e hanno nella società non solo locale. Attraverso la guida si può fare un percorso culturale, perché ognuno di questi locali definiti appunto storici per il loro radicamento nel territorio e testimoni di un passato, hanno comunque fatto la storia del nostro Paese.

Ristorante Charleston Le Terrazze
Mondello – Palermo

Nell?edizione 2005 sono entrati 21 locali, ciascuno ha qualcosa da raccontare, come il ristorante Umberto di Napoli del 1916, gestito sempre dalla stessa famiglia, dove il genio matematico Renato Caccioppoli, nipote di Bakunin, riuniva a tavola nella saletta Anni Venti i più bei cervelli dell?Istituto matematico napoletano, oggi è sede dell?Associazione storico-culturale gastronomica napoletana. L?albergo ristorante Locanda alle Porte di Jesolo (Venezia) è del 1632, testimone delle osterie-esattorie che il Senato della Serenissima creò per chi entrava a Venezia. E? del 1796 il Caffè Centrale di Asolo (Treviso) che ordì contro Napoleone nel 1808 e fu frequentato da Carducci ed Hemingway. Il caffè pasticceria Piccardo di Oneglia-Imperia del 1905 sempre della stessa famiglia ricorda lo schiaffo che Mussolini prese nel 1908 dalla proprietaria per un complimento ardito. Nel 1702 si aprì a San Sebastiano Curone (Alessandria) il ristorante Corona sull?antica ?via del sale? che collegava fino al settecento  Genova al nord d?Italia.

Caffé Centrale
Asolo – Treviso -

Il principe Tomasi di Lampedusa scrisse alcune pagine del Gattopardo seduto nella Pasticceria Mazzara di Palermo del 1913. A Torino, oltre al Caffè San Carlo del 1822 frequentata da Cavour, D?Azeglio, Lamarmora, Rattazzi, Giolitti e dove Gramsci ideò ?L?ordine Nuovo? c?è anche la Pasticceria Pfatisch Gustavo del 1921, sempre della stessa famiglia, istituzione torinese della cioccolata che conserva arredi e macchinari anni Venti, fornitrice dell?alta aristocrazia, mentre la Pasticceria Pazzaglia di Terni del 1913, è un? altra istituzione dolciaria tradizionale fornitrice della Real Casa e della Santa Sede e organizzatrice dei banchetti per le visite del Re e di Mussolini.

Hanno tutte la propria storia i locali storici, e bisogna proprio ringraziare la passione di Guagnini e Nardini e dei vari collaboratori se leggendo la guida possiamo imparare a conoscere meglio alcuni spaccati del nostro passato.

Caffé San Carlo
Torino

La Guida viene distribuita gratuitamente dall?Associazione e dai locali associati, è consultabile su internet




 

Le segnalazioni di locali storici italiani non ancora indicati nella Guida possono essere indirizzate a: Associazione Locali storici d?Italia- Via Tarchetti, 3 ? 20121 Milano