CLARA DI MEGLIO
E? tornata con il suo nuovo ?onewoman show?, con le musiche di Pino Cangialosi, una delle più irriverenti e sarcastiche autrici/attrici di spettacoli satirici: Grazia Scuccimarra. ?Facce di bronzo? è il titolo di questo spettacolo in scena al Teatro dei Satiri di Roma fino al 25 febbraio, titolo emblematico in questo momento storico dove pare che le ?facce di bronzo? abbondino in ogni settore. Chi ha la faccia di bronzo? si domanda Grazia Scuccimarra. Chi compie le peggiori azioni e sembra non accorgersene nemmeno, chi non ha remore o rimorsi o ripensamenti, chi non conosce vergogna per quello che fa e che perciò,imperterrito, continua a fare.
Con la sua solita ironia in cui si mescola spesso rabbia, il suo sarcasmo, cogliendo il senso del ridicolo e il paradosso in ogni comportamento e situazione, offre al pubblico delle sane risate. Un pubblico che segue da anni il percorso di questa autrice che interpreta in prima persona ciò che scrive. E? ormai dal lontano 1979 il suo debutto con ?Successo?, e con un gioco di parole, il suo successo si ripete ogni volta che torna in scena, una volta faceva uno spettacolo nuovo ogni anno, ora alterna un anno sabbatico, forse per ritemprarsi e scaricare e metabolizzare ciò che la realtà scodella quotidianamente nelle nostre vite e che sono oggetto dei suoi spettacoli, lei che sa guardare con occhio disincantato e deformante del sarcasmo riesce così a riproporre situazioni e comportamenti cui spesso noi non diamo peso.
Sono ormai ventidue gli spettacoli con cui Grazia Scuccimarra ci offre uno spaccato della società non solo nostra, provinciale o casalinga, ma anche più ampia. Chi non ricorda ?noi le ragazze degli anni ?60?, del 1983, oppure ??e io scrivo a Pertini?, dell?84 o ?però ci amiamo? del ?94,?manca molto? del 2000.
Rifare la storia degli spettacoli della Scuccimarra significa riavvolgere all?indietro la storia del nostro costume, ricordare i capovolgimenti politici-affaristici, i personaggi che si sono alternati, scomparsi e poi ripresentati sulla scena politica italiana, e così via, c?è un po? di tutto nei suoi spettacoli. Anche nostalgia, intelligentemente condita ironicamente per non cadere nel patetico.
Le risate e gli applausi a scena aperta non mancano durante lo spettacolo. Riusciremo anche noi spettatori a scalfire leggermente le ?facce di bronzo? che incontriamo quotidianamente? Impariamo allora a metterci tanta ironia, per non soccombere, come ci suggerisce la Scuccimarra.
Fino al 25 febbraio
TEATRO DEI SATIRI- tel. 06.6871578
Via di Grottapinta
Roma