CARMEN DEL VANDO BLANCO
Per commemorare il bicentenario dell?inizio della Guerra di Indipendenza spagnola, la gran pinacoteca ha riunito circa duecento opere dell?artista -94 tele e 90 lavori su carta-, di cui 65 cedute per l?occasione da altre importanti istituzioni e collezioni private, nonché la serie di 9 oli dalla Real Accademia de Bellas Artes de San Fernando, fondamentale per mostrare l?evoluzione del pittore.
Il percorso parte dalla fine del Settecento, quando Goya intraprende una nuova tappa, compiendo degli avanzamenti stilistici e concettuali assegnandosi una maggiore indipendenza creativa ?che culmina con la serie di incisioni dei Capricci e col dipinto della famiglia di Carlo IV nel 1800-, anche se vittima di due gravi malattie: la prima che lo rende sordo e l?altra che, sull?orlo della morte, coincide con la soppressione della Costituzione del 1812.
Dopo la Rivoluzione Francese, che ebbe grandi ripercussioni in Spagna, la Guerra d?Indipendenza, fu l?evento che, nel primo trentennio dell?Ottocento, comportò la liberalizzazione politica e sociale nelle due Spagna frutto dell?invasione: una libera, a Cadice, con la proclamazione della Costituzione del 1812, e quella occupata da Madrid, sotto il governo progressista del Re Giuseppe Bonaparte e i suoi collaboratori filofrancesi, fino al ritorno di Fernando VII, nel 1814, che generò l?abolizione della Costituzione e la repressione politica esercitata dal suo nuovo governo assolutista.
Una situazione che si riflette nei lavori dell?artista aragonese: fra il 1795 e il 1819, la vita e l?arte di Goya passa dall?ambizione cortigiana fino alla libertà e l?indipendenza degli anni a venire, acuendo il suo interesse verso lo studio della natura umana e dei suoi conflitti.
Coincidendo la sua apertura con il 200 anniversario di quel maggio del 1808, la rassegna focalizza due grandi tele, ?Due maggio del 1808 a Madrid? e ?Tre maggio del 1808 a Madrid? ?i due capolavori, recentemente restaurati, che esaltano il sollevamento popolare dei madrileni contro le truppe francesi a Madrid durante quelle due memorabili giornate- per ricreare l?universo di Goya lungo i venticinque anni che videro un susseguirsi di cambiamenti politici in Spagna, segnando l?andamento della sua storia e della sua società.
Quindi, la pittura al servizio della casa reale e dell?aristocrazia cede il passo a un?arte più intima, dedicata sempre più ai ritratti dei suoi amici e ai quadri come espressione d?idee apertamente progressiste o satire contro la cattiveria, l?ignoranza umana e i difetti e miserie della società.
Un periodo cruciale in cui Goya si riversa nei suoi disegni e incisioni come i Disastri della guerra, la Tauromachia, i ?Disparates? (le Follie) oltre ai disegni che figurano i più svariati soggetti.
La mostra, distribuita fra i capitoli storici di quel periodo, offre una lettura dell?esistenza di Goya e il cammino della sua arte spiegata nei dipinti di diversi generi, disegni e stampe, per conoscere meglio le chiavi delle sue composizioni e la speciale proposta delle sue immagini, in questo convulso periodo, e getta luce su alcuni aspetti della sua cronologia poco determinati o rivelatori delle condizioni fondamentali della sua vita e del suo rapporto col potere, ancora da definire.
La dimensione della sua opera, siano nature morte, scene drammatiche o ritratti, ce la spiega la curatrice Manuela Mena: ?Dipinse con la stessa veracità gli amici e i nemici. E? obiettivo e neutrale; è uno specchio che presenta la realtà, ma non è critico. Coglie della realtà quello di cui ha bisogno per creare la sua opera, dato che non è un cronista fedele ma un grande artista universale?.
La rassegna su Goya ?è stata concepita per progredire nella conoscenza dell?artista e per cercare di capire, attraverso le sue opere, le sue idee oltre a riflettere sulla sua straordinaria qualità e sulla sua visione critica sul mondo?, afferma il direttore del Prado, Miguel Zugaza.
Quest?ambiziosa mostra avrà come appendice una altra manifestazione ?Madrid 2 Magio 1808-2008. Un popolo una nazione?, curata dal rinomato scrittore Arturo Pérez Reverte, in programma per il 26 aprile fino al 28 settembre, che attraverso un sistema di proiezioni audiovisuali porterà il visitatore 200 anni indietro nel tempo. Si tratta di un viaggio virtuale che, avvalendosi di utensili, armi, incisioni o divise coinguati con soluzioni audivisuali di ultima generazione, ricomporrà tutta la cronaca storica di quel repentino e simultaneo risveglio di patriottismo da parte dei madrileni, dalle prime ore del 2 maggio del 1808 fino alla notte del giorno successivo, per le strade di Madrid.