LUISA CHIUMENTI



?Giovan Battista Moroni. Lo sguardo sulla realtà ( 1560 ? 1579 ) è la mostra che, per iniziativa del Museo Adriano Bernareggi, è stata accolta in quattro differenti sedi di Bergamo città alta: il Museo Adriano Bernareggi ( fino al 3 aprile ?05 ); il Palazzo Moroni (fino al 3 aprile ?05 ); la Corsia del Carmine (fino al 3 aprile ?05 ) e la Biblioteca Civica Angelo Mai  (fino al 3 aprile ?05 ), con diversi approcci a questo vero  ?protagonista della grande Arte del Cinquecento?.

La presentazione della figura dell?Artista si articola infatti in diversi momenti della sua attività a cominciare dall?allestimento presso il  Museo Bernareggi , dove l?attività del Maestro percorre gli anni ( dal 1560 al 1579), in cui egli  vive un ritorno al luogo natale, dopo l?iniziale attività trentina, ritornano poi a Bergamo, accolto dall?aristocrazia filo-spagnola e dalla èlite culturale e letteraria cittadina. E?  il cosiddetto ?periodo albinese?, in cui si distingue una tendenza verso una svolta ?naturalistica? del pittore i cui stessi ritratti tendono a evidenziare maggiormente i dati più realistici sia dei soggetti religiosi, che quelli di particolari approfondimenti psicologici.


L?esposizione ha inizio pertanto con una serie di tele di soggetto religioso: numerose pale presenti nelle più belle chiese del bergamasco, la cui commissione era stata sollecitata per la grande occasione di una Apostolica di San Carlo Borromeo a Bergamo, nel 1575. Molti i ritratti, selezionati dalla Mostra, i quali evidenziano, particolarmente nell?ambito della attività più tarda del Moroni, una grande  semplicità della tavolozza in una piacevole e serena nitidezza di rappresentazione.

Interessante la sezione dedicata alla grafica di Moroni, attraverso la quale meglio si comprendono i ?modelli?, cui l?A. si è evidentemente ispirato e che continuerà a  tenere presenti per l?intera sua carriera artistica, in una maestria pittorica che porta Moroni ad un alto livello nell?arco della pittura italiana del ?500.

Un secondo luogo espositivo è quello che accoglie, in  Palazzo Moroni, all?interno del Salone d?onore, i dipinti facenti parte della collezione raccolta nel tempo, dai ?rami cadetti? della famiglia, importante episodio della storia del Collezionismo secentesco e settecentesco, poi proseguito fino a tutto l?Ottocento.
Appaiono così, a palazzo Moroni: ?Il cavaliere in rosa ? ( ritratto di Gian Gerolamo Grumelli ), il Ritratto di Isotta Brembati e il Ritratto di dama anziana in nero?, insieme ad alcuni ritratti di famiglia ( Marco Moroni e Simone Moroni ), ma anche ad alcune tele di soggetto religioso. 

Nell?altra sede della ?Corsia del Carmine?  è stato inoltre possibile vedere l?ultima opera che Giorgio e Pancrazio Asperti avevano commissionato al Moroni: una pala di grandi dimensioni ( rimasta incompiuta alla morte dell?artista e ultimata poi da Giovan Francesco Terzi nel 1580), avente per tema il ?Giudizio Universale?, su modello del Giudizio Sistino ( di cui sono  presenti in mostra un disegno autografo di Michelangelo e alcune copie pittoriche e incisioni cinquecentesche ), 

Ricordando  ancora l?importanza dell?altra sede espositiva, costituita dalla  Biblioteca Civica Angelo Mai, voluta da un committente del Moroni , segnaliamo i preziosi  approfondimenti che si possono cogliere nel Catalogo edito da Silvana Editoriale e curato da Simone Facchinetti con interventi di Mina Gregori, Danilo Zardin, Simone Facchinetti, Novella Barbolani di Montauto, Alfonso Litta, Marcella Marongiu, Paolo Plebani, Carmen Quadri e  Barbara Maria Savy.

 

Per informazioni e prenotazioni: tel. 035 247772



 

Museo Adriano Bernareggi

Tel. 035 248 772

Biblioteca Civica Angelo Mai

Tel. 035 399 430