BARBARA ROSSI


1. Afro
Ombra bruciata, 1956

Percorsi dell? Arte italiana tra  1945 e 1960 dalle Collezioni della Galleria Nazionale d? Arte Moderna e Contemporanea

 

Le opere esposte in questa mostra, che  provengono tutte dalle collezioni della Galleria Nazionale d? Arte moderna e Contemporanea , per la maggior parte non sono state esposte al pubblico da venti o trent? anni. Esse contribuiscono a rappresentare , insieme a quelle esposte nell? attuale ordinamento, la politica di acquisizione portata avanti dalla Galleria negli anni che seguirono la caduta del fascismo. Un programma culturale  che a tutt? oggi è  considerato esemplare, capace di cogliere  il convolgimento di artisti e critici impegnati nel fervente dibattito artistico del dopoguerra e della ricostruzione. Afro, Guttuso, Mastroianni, Vedova, Leoncillo, Birilli, Consagra, Caporossi, Radice, Reggiani, Colla e tanti altri artisti che con la loro opera  documentano il passaggio verso una nuova concezione estetica.

I primi decenni del nostro secolo hanno rappresentato uno dei periodi più fecondi della storia dell? arte di tutti i tempi. In pochi anni si è rivoluzionato il modo di intendere e fare arte e  fra le Avanguardie storiche , spesso in lacerante contrasto con lo stile precedente, va sottolineata la novità assoluta dell? Astrattismo. L? arte astratta, dapprima inevitabilmente osteggiata per il suo cripticismo, assurge ad unica arte in nome della quale  valesse lo sforzo di un effettivo interesse da parte di artisti, pubblico e critica: ogni dipinto in cui gli oggetti fossero riconoscibili veniva a collocarsi nel passato della storia dell? arte. Solo in anni recenti si è assistito a un riequilibrio tra figurazione e astrattismo.

6. Renzo Vespignani
Periferia al Tuscolano, 1960

L? arte con la sua poetica si lega inevitabilmente alla sensibilità e alla cultura contemporanea. Scrive Argan in un saggio di quegli anni: ?non una nuova arte, ma la stessa arte in una società nuova.?. L? esperienza delle dittature e della conseguente politica, segna profondamente la sensibilità dell? artista che ora sente il bisogno di una radicale ribellione alle modalità espressive della cultura di regime, caratterizzata  da un ordine formale che doveva contribuire al mantenimento e alla propaganda di un ordine sociale spesso solo apparentemente raggiunto. Il dibattito riguardò, sopratutto in un primo periodo, l? esigenza di comunicare i problemi concreti della realtà attraverso una adesione al realismo, un? introspezione delle coscienze piuttosto dolorosa e un radicale allontanamento da modalità artistiche precedenti. Questo spiega la ricerca di nuove espressioni: l? arte astratta è più di ogni altra correlata al suo momento storico, esprime la coscienza di questo essere nella realtà. Il valore di un?opera d? arte non dipende dalla cosa rappresentata ma dal modo di rappresentarla. Questa sentenza informa qualsiasi esperienza del secolo scorso, riconducibile alla slogan manicheo dell? essere o apparire.

Renato Birolli
Barca da pesca, 1949

Le opere qui esposte danno conto di questo interessante dibattito. Molte di esse sono state acquistate nelle Biennali veneziane e Quadriennali romane e altre in gallerie private o direttamente dagli artisti. Prende corpo così nel giro di un ventennio un importante collezione che disegnare la storia di un dibattito, quello tra figuratività ed astrazione, che ripercorre il momento di elaborazione di nuovi linguaggi:  dall? astrazione di nature morte e paesaggi ( intensi e dai colori vivaci la Sicilia di Renato Gottuso ? Il merlo e Agrumeto sullo stretto di Messina- e Prodotti ortofrutticoli di Sante Monachesi); l? espressionismo realista calato nella vita quotidiana ( Rammendatrici di reti del siciliano Giuseppe Migneco); puro esercizio intellettuale nella ricerca affascinante e consapevole dell? astrattismo ( Enrico Prampolini  Animismo geometrico, Ettore Colla con Genesi e Renato Birolli con Barco da pesca).

I quegli anni rifiorisce un mercato intorno all? arte contemporanea  che deve reinventare l? idea di committenza e di opera d?arte. L? Europa cesserà di essere il centro della cultura artistica mondiale. Ma lo sforzo di questa generazione di artisti, con i suoi tormenti e le sue fedi, con i suoi raggiungimenti e con le sue caparbietà è oggi la testimonianza del nostro contributo ad un nuovo corso che  la generazione dei ?padri? della nuova cultura artistica italiana ha contribuito a formare.