Testo e Foto di TERESA CARRUBBA
Qui, in una grotta languida di prezioso miele, Rea partorì Zeus, il re di tutti gli dei. Qui visse rinchiuso nel famoso labirinto il Minotauro, metà uomo e metà toro, frutto dell’amore funesto di Pasifae, moglie dell’ultimo Minosse.Qui verso il 2800 a.C., mentre il resto dell’Europa era ancora inibito dalle barbarie, si viveva una delle più floride civiltà che il mondo abbia mai conosciuto, un periodo che durerà circa quindici secoli. L’epoca minoica, così detta per via del re Minosse, fondatore di una lunga dinastia. La raffinata eleganza della corte del re Minosse era l’espressione di un potere sontuosamente costruito attraverso i secoli. Si edificarono splendidi palazzi come quello di Cnosso, il centro amministrativo più importante dell’isola, e quelli di Festo, di Malia e di Agia Triada, che testimoniano ancora oggi, con i loro nobili resti, una vita agiata ed evoluta. Creta è un vero crogiuolo di mitologia e storia, di potere e fasto, ma se ne allontana per i suoi innumerevoli spunti, per la sua natura che cambia a ogni pié sospinto, a ogni angolo di costa. Creta, in posizione strategica tra due continenti, Europa e Africa, è un’isola per amatori che seleziona un turismo intelligente, fatto di storia, archeologia, arte e natura. Abbiamo intrapreso per voi un itinerario di 12 giorni che consente di avere una buona conoscenza di tutta l’isola e vi offriamo informazioni, suggerimenti, ma soprattutto emozioni ed esperienze. Il nostro viaggio inizia a Roma, in volo per Iraklion via Atene. Qui abbiamo subito noleggiato una macchina (è molto interessante girare l’isola anche in moto) presso il Motor Club, che ha 7 Agenzie a Creta, e subito raggiunto il villaggio Creta Maris a Hersonissos, della prestigiosa catena cretese Maris Hotels. Una bellissima struttura a 5 stelle, dalla tipica impronta greca, con un ingegnoso dedalo di viottoli e giardini che proteggono la privacy dei numerosi bungalows. Calette deliziose che si aprono su un mare quasi da bere, una spiaggia raccolta, piscine aperte e chiuse, Spa con talassoterapia, discoteca, anfiteatro all’aperto, tennis, bowling e vari sport acquatici, rendono il Creta Maris un’oasi di tranquillità, di dinamismo e di divertimento. Tuttavia, non dimentichiamo di essere in un’isola tutta da vedere! Siamo partiti di mattina presto per un giro a Iraklion, la città-porto considerata il fulcro dell’isola.
Il cuore palpitante della città è sicuramente la piazza Venizèlou, centro mondano e di intrattenimento in cui i numerosi caffè alla moda trasformano le strade in un salotto per distendersi e socializzare accanto al monumento principe di Iraklion: la fontana Morosini, detta “dei leoni”, punto di ritrovo per i giovani greci. E al pittoresco mercato di tono orientale. Iraklion vive la sua fama grazie ai preziosi reperti archeologici di tutta Creta, dal Neolitico e al periodo greco romano, ma soprattutto della civiltà minoica, conservati nel grandioso Museo, e grazie alla vicinanza con Cnosso. Capitale dell’isola, secondo Omero, Cnosso era il centro fiorente dell’era minoica e sede del re Minosse. In un’imponente area collinare è in gran parte ricostruita, in base agli studi archeologici, l’intera struttura della città: la Strada reale, il Piccolo Palazzo, le ville minoiche, il Caravan serraglio, la Villa reale, il magazzino dei vasi e tutto il resto. Segno distintivo dell’architettura fastosa sono le tipiche colonne di un bel rosso pompeiano che contrastano con il verde dei fitti boschi d’intorno, Da Cnosso, ci s’inoltra nell’interno dell’isola, attraverso un paesaggio montuoso, a volte brullo, punteggiato da un numero infinito di chiesette ortodosse e piccoli monasteri che valgono una sosta. Spesso, scendendo dalla macchina, si è investiti dal profumo dolciastro dell’uva passa che le donne greche stendono su grandi lenzuoli al sole, a fine estate. Si arriva presto alle rovine di Gortina, già capitale della provincia romana di Creta. Qui è ben conservata la basilica di Agios Titos, visibile già dalla strada, che nasconde l’anfiteatro dai sedili di marmo, e il portico coperto, famoso per le storiche “Leggi di Gortina” incise sul muro interno. Vi è un concentrato di siti archeologici in questa zona di Creta, visto che a pochi chilometri da Gortina, su una strategica collina, sorge l’imponente palazzo minoico di Festo, eretto, secondo la mitologia, da Radamant figlio di Zeus, e la residenza estiva del re di Festo, Agia Triàda. La costa meridionale di Creta, dotata di poche strutture turistiche e perciò stesso bellissima e incontaminata, non sempre consente di seguire un itinerario lungomare completo, per mancanza di strade carrabili. Tuttavia, facendo base al Nord, come abbiamo fatto noi, ben si può dividere l’escursione dell’isola in più programmi diversi. Partendo sempre da Iraklion, per esempio, si può raggiungere, ad Ovest, Rethimnon, optando per le stradine interne che passano da Moni Arkadi, il monastero più celebre di Creta, fondato nel secondo periodo bizantino. Fu uno dei grandi centri culturali greci durante il Rinascimento cretese.
Oggi si può anche soggiornare nel monastero, in parte ancora abitato dai monaci. Rethimnon conserva un notevole patrimonio architettonico di epoca veneziana e turca, e interessanti strutture monumentali come la Fortezza, i bastioni, la porta di cinta e la Loggia. Segni dell’occupazione ottomana sono le bellissime moschee della città e le caratteristiche case con finestra a veranda di legno. Da Rethimnon, si scende di nuovo verso il sud per un altro emozionante itinerario. Una strada interna attraversa numerosi paesini pittoreschi che sembrano fermi nella storia e porta ad Agia Pavlos, una splendida località incontaminata. Uno strapiombo mozzafiato si apre su due baie gemelle di sabbia finissima separate da una roccia scistosa a piani paralleli e inclinati a spina di pesce: un effetto spettacolare. Lì ci si può dimenticare del resto del mondo. Sulla stessa costa selvaggia, in posizione asceticamente privilegiata si erge, immobile nella storia, Moni Preveli, altro notevole monastero cretese. Sorge a due passi dal vecchio monastero, uno scheletro carico del fascino del decadente, e ospita un piccolo museo di oggetti sacri e preziosi come alcune icone del XVII e XVIII secolo. Nella chiesa è conservata una pregevole iconostasi e una croce miracolosa. Proseguendo sempre ad Ovest si costeggia il Mar Libico con un susseguirsi di cale che invitano alla discesa come quella deliziosa di Plakias, protetta alle due estremità dei promontori Kakomouri e Stavròs. Si prosegue ancora per Frangocastelo, importante fortezza dei rivoluzionari cretesi, fino a raggiungere Sfakia. Da qui parte un battello diretto ad Agia Roumeli per una delle escursioni più suggestive di Creta: la Gola di Samaria, la più lunga d’Europa. Ben 18 chilometri percorribili a piedi in 5 - 7 ore. In alcuni tratti la strada è larga solo tre metri e le rocce, quasi perpendicolari, s’innalzano anche per 600 metri. Gole strettissime, orridi e precipizi, ma anche ruscelli, piante selvatiche (ce ne sono circa 450varietà), e fauna tipica, la capra Kri-Kri, la donnola, la martora, il tasso e molti uccelli predatori, che fanno di questo posto un’incredibile realtà naturale. Solo questo varrebbe un viaggio a Creta. La Gola di Samarià è raggiungibile, all’inverso, da Chanià a nord ovest dell’isola, percorrendo la strada verso Omalos, dove si deve lasciare la macchina e proseguire a piedi.
Chanià, seconda base strategica del nostro viaggio, è una cittadina-gioiello costruita attorno al vivacissimo porto. Un cordone ininterrotto di ristoranti e caffè, frequentatissimi a tutte le ore, borda due lati del porto e chiude un lungo molo abitato da un locale esclusivo, raggiungibile con una chiatta privata. Dal porto, centro mondano irrinunciabile, si dirama un intrico di vicoli animatissimi di locali e botteghe formando un quartiere tipico della vera Creta. Gravita sulla zona del porto anche il caratteristico mercato coperto, una sorta di Gran Bazar orientale in cui aleggia un profumo di spezie misto a un buon odore di piatti cucinati e consumati al momento, nelle nicchie laterali del mercato. E’ per questo che anche noi, per immergerci nel cuore di Chanià abbiamo scelto l’Hotel Arkadi, in una piazza elegante ai margini del porto. Da Chanià, un giorno, ci siamo spinti di nuovo a Sud, all’estrema punta Ovest, per raggiungere l’isola Elafonsi: un curioso scherzo della natura. L’isola, infatti, si raggiunge a piedi camminando nell’acqua dopo aver attraversato una lingua di sabbia su cui c’è chi prende il sole sulla sdraio tra un lembo e l’altro del mare. L’isolotto, in parte coperto da cespugli, in parte da dune di sabbia finissima da cui miracolosamente nascono splendidi gigli, ha varie spiagge di un suggestivo rosa acceso, merito di una “polvere di crostacei”, residuo delle maree. Tornando a Chanià, si percorre una costa incredibilmente bella che cambia spettacolo a ogni curva. Una serie interminabile di strapiombi che si addolciscono in baie tranquille e deserte. Ogni tanto, una sosta doverosa come quella per visitare il pittoresco monastero, Moni Chrisoskalitisas che, con la scusa del raccoglimento ascetico, si trova in uno dei punti più incantevoli di Creta.
Tutto diverso nella Creta orientale. Ci siamo insediati ad Agios Nikolaos, all’Hotel Mirabello, una grande struttura a 5 stelle, articolata anche in un caratteristico villaggio-bungalows, con anfiteatro, ristorante, Spa, piscine, campi da tennis, diving center, beach volley, corsi di sports acquatici, porticciolo per yacht e una splendida vista sul golfo omonimo. Agios Nikolaos è il capoluogo del distretto di Lasithi, che prende il nome dell’interessantissimo altopiano caratterizzato dalla presenza di innumerevoli mulini, un tempo se ne contavano circa 10 mila. Qui, nel pittoresco villaggio di Psichrò, si trova la grotta in cui, secondo la mitologia, Rea partorì Zeus, il re di tutti gli dei. Agios Nikolaos, ex villaggio di pescatori, oggi è un’incantevole cittadina la cui vita brillante ruota attorno al porto, molto vivace e vissuto giorno e notte. Il vero centro cittadino è il Lago di Voulismen, intorno al quale si snoda una fitta schiera di ristoranti e caffè sulla strada o in roof garden dalla vista invidiabile. Il lago è collegato al porto da un canale che si attraversa con un piccolo ponte. Da Agios Nikolaos si possono fare varie escursioni di grande interesse. Noi abbiamo cominciato dirigendoci a Ovest, costeggiando il bellissimo Golfo di Mirabello verso Elounda, dalle spiagge belle e famose, e l’isola di Spinalonga, collegata da frequenti battelli. Sull’isola si trova l’interessante fortezza veneziana in cui fu insediata, nel 1903, una colonia di lebbrosi. Oggi ne rimane un villaggio fantasma all’interno dei bastioni. Il rientro ad Agios Nikolaos può prevedere una variante nell’interno, attraverso i caratteristici paesini cretesi come Kritsà, che vale una sosta anche per la Panagia Kera, una bella chiesetta bizantina con affreschi interessanti, e Kroustas.
Altro itinerario può essere quello in direzione Est, verso Moni Toplou, una delle principali fortezze di Creta in epoca veneziana, che conserva un piccolo museo e una serie di pregevoli icone di grandi pittori cretesi come Ioànnis Kornaros. A pochi chilometri si raggiunge Vai, una sorprendente, frequentatissima spiaggia, orlata da fitti palmeti, di cui i cretesi vanno molto orgogliosi. Scendendo poi a Sud, lungo la costa orientale, si incontra Palekastro, il sito archeologico che mostra i resti di un villaggio minoico e di un santuario di epoca ellenistica identificato come il tempio di Zeus Dicteo. I più audaci, e noi lo siamo stati, proseguono a Sud per Xeròkampos. Ci vuole coraggio negli ultimi 8 chilometri di strade sterratissime, a prova di pneumatici. Fate attenzione a crearvi dei punti di riferimento per il ritorno: ci si può perdere, specie se si fa buio. Comunque, il gioco vale la candela. La spiaggia, qui, è molto bella e soprattutto solitaria. Infine, vi suggeriamo un altro itinerario da Agios Nikolaos: a Terapetra, e da qui il battello per Chrisi. L’isola d’oro, così come la chiamano affettuosamente i cretesi. E’ straordinaria. Divise da una spina dorsale di cedri, e da un passaggio di morbide dune, si aprono due spiagge magnifiche lungo tutta la lunghezza di Chrisi: una di sabbia dorata e l’altra rosa, per via delle miriadi di minuscole conchiglie mescolate alla sabbia finissima. Il mare, neanche a dirlo, è limpido come una piscina.