Testo e Foto di LUISA CHIUMENTI
Un interessante Convegno, cui ha fatto seguito una serie di escursioni sulla potenzialità turistico ricettiva, paesaggistica, storica ed archeologica, della “Riviera di Ulisse” (da Gaeta, a Sperlonga, a Formia e, nell’entroterra, a Sermoneta ) si é svolto recentemente a Gaeta, presso l’Hotel “Mirasole”. Numerosi i relatori (docenti, specialisti, professionisti del settore e politici rappresentanti delle Istituzioni provinciali e regionali), che hanno esposto le proprie esperienze e illustrato le proprie proposte a una trentina di tour operator italiani e stranieri, una decina di giornalisti specializzati, ed un folto pubblico di persone sensibili alle tematiche proposte per lo sviluppo del territorio.
Il summit é stato organizzato da Roberto Nardi, presidente dell’Osservatorio economico per lo sviluppo della cultura manageriale d’impresa (Oescmi), che si è avvalsa della preziosa collaborazione di Clemente Borrelli, direttore marketing dell’Osservatorio), nell’ambito del progetto Sviluppo azioni di governo (Svago) con il patrocinio della Provincia di Latina (rappresentata dall’assessore Silvio D’Arco), della Regione Lazio (rappresentata da Enrico Tiero, capo di gabinetto dell’assessore Zappalà) e di altri enti privati.
Immergendosi subito nel territorio specifico considerato, é stato subito messo a fuoco come la vicinanza con Roma, non debba essere considerata più come “penalizzante” (per l’estrema ricchezza delle sue risorse rispetto alle altre bellezze del Lazio), ma piuttosto, come ha sottolineato il dott. Mitrano, “un’oppotunità” in cui la “collaborazione” deve aiutare a promuovere meglio il territorio per “trarne vantaggi nella tutela del patrimonio culturale-paesaggistico ed ambientale e nella crescita dell’economia del basso Lazio”.
Significativo il titolo con cui il professor Antonio Percario, docente di Economia del Turismo all’Università di Perugia, ha aperto i lavori : “Il Club di Prodotto. Un Marchio per sfondare” , avviando così un discorso concreto sul “Fare Turismo”.
I passaggi fondamentali della sua proposta si basano su una imprescindibile evoluzione delle destinazioni turistiche che, da una offerta indifferenziata, passando attraverso una offerta qualificata, andrebbero a raggiungere il livello di un “Club di Prodotto”, ossia un prodotto ottenuto sul coordinamento di esperienze sia pubbliche che private che, organizzando le risorse disponibili le sappia promuovere in un modo armonioso e globale. Nel caso quindi della Riviera di Ulisse, tutte le imprese e gli operatori dei segmenti specifici, si unirebbero in un “Club di Prodotto”, per fare una più ampia ed oculata opera di promozione su tutti i fronti. Nell’ambito del Club si prevederebbero così piani distinti, ma armonizzati fra loro, che non solo varrebbero a potenziare le risorse date dall’habitat naturale (i parchi, ai borghi, al mare, ect.), ma anche a comporre con esse, in modo strategicamente organico, ogni altro contributo dato dalle istituzioni presenti nel territorio. Ne scaturirebbe pertanto un “prodotto specifico rivolto ad un segmento/nicchia di clientela o verso un mercato/bacino di domanda specifico, in cui la funzione del Club sarebbe da vedere come “centro di elaborazione e di definizione di strategie”.“Per recuperare la competitività perduta” infatti “ è necessario lavorare sul prodotto per riqualificarlo, ristrutturarlo, tematizzarlo e specializzarlo”.
“Ecco perché i Club di Prodotto rappresentano una valida soluzione e vanno incontro alle esigenze del turista del terzo millennio” (A. Percario). E se in effetti la domanda turistica “é sempre più esigente non solo nella qualità, ma anche nella ricerca di proposte che siano il più possibile personalizzate”, tra gli obiettivi fondamentali sono da indicare: un bacino di utenza più ampio, politiche di prezzo diversificate, strategie di trasporto ottimali e, ovviamente, prestigio e qualità, tenuto conto della consapevolezza che “il Turismo si muove “per Motivazione e Destinazione”. Il prof. Percario ha messo molto bene in evidenza quali siano le componenti fondamentali per valorizzare l’immagine turistica di una destinazione. Tra queste estrapoliamo quelle che, a nostro avviso, appaiono imprescindibili, quali : la possibilità di comunicazione linguistica; il grado di fruibilità delle attrattive naturali; l’ economicità di raggiungimento e soggiorno, considerando che le altre componenti appaiono in effetti, a nostro avviso, già parzialmente avviate verso un miglioramento.
Si sono poi susseguite le autorevoli voci di specialisti come Sandro Saccoccio dell’agenzia di viaggi online del gruppo turistico più grande del mondo TUI Travel; Pasquale Zaffina, presidente dell’associazione campeggiatori italiani; Andrea Costanzo, presidente laziale della Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo (Fiavet) e Flavia Coccia, direttore operativo dell’Isnart che ha illustrato il trend del turismo verde. Concetto questo enfatizzato dal commissario straordinario del Parco Regionale Riviera di Ulisse Cosmo Mitrano che ha spaziato sul turismo naturalistico nelle aree protette del parco ove sono presenti “importanti siti archeologici che” , ha detto, “rappresentano, se meglio valorizzati, una rilevante risorsa per l’economia del territorio del sudpontino, in particolare di Gaeta, Formia, Sperlonga e Minturno, ricchi di beni storici, culturali ed ambientali”.
Non abbiamo qui la possibilità di fermarci su tutti gli interessantissimi interventi, ricchi di proposte concrete, ma segnaliamo una proposta forse meno conosciuta, ma certo innovativa, scaturita dalla relazione dell’architetto Pasquale Zaffina: quella del “Camperismo”. Si tratta di un “Fare Turismo” che, non solo mira ad un attento rispetto e valorizzazione dell’ambiente (lo spazio u cui si appoggiano i Camper, rimane assolutamente indenne dopo la loro partenza!), ma ha un notevole “valore sociale”, nel senso che da la possibilità alla famiglia, di fare la vacanza tutti insieme. E’ infatti possibile organizzare il Camper (e l’architetto ha studiato anche tecnologie speciali “ad hoc” ) in modo che possa accogliere non solo i bambini (che sono ovviamente felicissimi di avere tanto contatto con la Natura!), ma anche gli anziani, che possono in tal modo continuare a “fare i Nonni”, ad esempio, con quella base di comfort cui hanno la possibilità, in tal modo, di accedere.
Dalle relazioni presentate e dal vivace dibattito che ne é scaturito, i Convegnisti sono passati poi ad una attenta percezione, in loco, della forte potenzialità della “Riviera di Ulisse”, sia sul piano ricettivo alberghiero, che naturale, storico e archeologico e si sono salutati, alla fine dei lavori, con uno stimolante augurio di “buon lavoro” , che, si auspica, sia basato sulla collaborazione, il coordinamento e la partecipazione di tutte le forze sociali, politiche e amministrative locali.
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