Testo e Foto di ROMEO BOLOGNESI
Forse non sono in molti a sapere che la Cina, tra i suoi molteplici primati, rappresenta anche uno dei principali luoghi di origine dei vegetali esistenti sul pianeta: possiede infatti oltre 30 mila specie diverse di piante, delle quali ben 17.300 endemiche (che crescono cioè soltanto qui) e 2.500 di alberi: molte piante presenti nei nostri giardini, o che fanno ormai parte del nostro paesaggio, come azalee, camelie, orchidee, rododendri, loto, magnolie, ginkgo, bambù, acero, betulla, pioppo e abete, sono originarie di questa terra. Orbene, oltre la metà provengono dallo Yunnan, l’estrema provincia meridionale al confine con Vietnam, Laos, Myanmar e Tibet. Non tutti gli abitanti della Cina sono cinesi, vale a dire di etnia han. Nelle enormi regioni di frontiera e in diversi territori acquisiti con le armi all’impero vivono infatti numerose minoranze etniche e linguistiche caratterizzate dalle loro diverse tradizioni, dagli antichi costumi, dai peculiari stili di vita, non ancora assimilate alla cultura cinese.
Vengono riconosciuti ufficialmente 56 gruppi etnici per un totale di 96 milioni di individui, capaci però di occupare oltre la metà del territorio nazionale, spesso in regioni di frontiera di notevole importanza strategica. Alcune sono diffuse in tutto il paese, altre concentrate in determinate aree, come nel caso del Tibet. La provincia con il maggior numero di minoranze è rappresentata dallo Yunnan, che ne possiede ben 26, senza considerare le differenze a livello tribale, e costituiscono la metà della popolazione. Spesso sono molto diverse le une dalle altre, per dove e come vivono, per gli abiti, i gioielli e le acconciature delle donne, per le credenze e le pratiche religiose, ma a volte offrono anche denominatori comuni come le diffuse strutture matriarcali che non prevedono il matrimonio o forme analoghe; società tutte al femminile dove le donne praticano il libero amore, si accoppiano senza impegno quando e con chi vogliono e allevano da sole i figli, senza padri né mariti, dove gli uomini contano poco, ma sono anche sgravati da ogni responsabilità, e dove eredità e titoli passano di madre in figlia.
Lo Yunnan, regione montuosa più grande dell’Italia e uno degli ultimi baluardi della Cina rurale, offre un’estrema varietà paesaggistica in grado di spaziare dalle foreste tropicali alle risaie terrazzate, fino alle vette tibetane ammantate di neve. Terra anarchica e ribelle, di non facile accesso, ha sempre dato filo da torcere al governo centrale. Chiamato per il suo clima mite Regno delle Piante, Giardino dei Fiori e Terra dei Profumi, in Yunnan vivono oltre la metà di tutte le specie animali e vegetali cinesi: delle 800 varietà di azalee esistenti nel mondo, tutte originarie della Cina, ben 650 sono nate qua. Qui vive anche un terzo di tutte le minoranze etniche cinesi: oltre metà della popolazione non appartiene agli han; quasi tutte hanno resistito al processo di sinizzazione e conservano identità ben radicate nella lingua, negli abiti, nella religione e negli stili di vita. Possiede parecchie attrattive turistiche. Il capoluogo Kunming, definita la città dell’eterna primavera per il suo clima gradevole, è una città moderna ma offre anche antiche pagode, templi, moschee e parchi con un campionario della vegetazione locale.
Dali, antica capitale dell’etnia bai sulle montagne, dentro l’antica cinta muraria possiede una città in miniatura dalla piacevole atmosfera d’altri tempi. Lungo la strada per il Tibet la città vecchia di Lijiang presenta un labirinto di viuzze acciottolate, scricchiolanti vetusti edifici in legno e canali gorgoglianti scavalcati da scenografici ponticelli e il mercato delle donne naxi in abito tradizionale, tanto caratteristici da spingere l’Unesco ad inserirla nel Patrimonio dell’Umanità. La cittadina di Zhongdian costituisce invece un avamposto della cultura tibetana; da non perdere tra i tanti nelle vicinanze il monastero buddista di Songzalin Si, il maggiore della Cina meridionale, arroccato sulle pendici himalayane. Rimarchevole anche le Foreste di Pietra di Shilin, selve di pinnacoli e di pilastri naturali di roccia calcarea modellati dall’erosione carsica in mille forme curiose.
L’operatore milanese “Adenium – Soluzioni di Viaggio” (tel. 02 69 97 351, www.adeniumtravel.it), specializzato in turismo culturale, propone dal 21 ottobre al 3 novembre 2012 in Yunnan un itinerario di 14 giorni, con visite guidate di tre giorni a Pechino all’andata e di due giorni a Shanghai al ritorno. Partenze con voli di linea da Milano e Roma, pernottamenti in hotel a 4 e 5 stelle con pensione completa, accompagnatrice dall’Italia.