LUISA CHIUMENTI


Giotto
Polittico

La mostra ?CIMABUE A PISA. La pittura pisana del Duecento da Giunta a Giotto?, espone in tutta la sua bellezza quel fervore artistico che, sviluppato in un arco cronologico di circa 100 anni, si muove dalla pittura innovativa di Giunta Pisano, fino all?arrivo di Giotto, con la pregevolissima opera raffigurante San Francesco che riceve le stigmate ( conservata ora al Louvre ), eseguita per l?omonima chiesa. Più di 100 le opere che sono state esposte nel Museo Nazionale di San Matteo, provenienti da chiese e Musei del territorio pisano, ma anche da collezioni straniere.

Ma soprattutto l?interesse si rivolge quel ?dittico? che ( solo recentemente attribuito a Cimabue ), è stato ricomposto nelle sue due parti, provenienti rispettivamente dalla National Gallery di Londra e dalla Frick Collection di New York che dedicheranno proprio a queste due opere la mostra che inizialmente aveva il titolo ?Unprecedent reunion?, ma che, a seguito della esposizione pisana, cambierà nome.

Maestro di San Torpè
Madonna con Bambino

Tale circostanza renderà ancora più intensa l?eco della mostra in questi mesi al Museo nazionale di San Matteo, che ha esposto per la prima volta insieme due tra le poche opere attribuite con sicurezza a Cimabue.

I due dipinti, la ?Flagellazione? e la ?Madonna in trono con bambino e santi?, ritenuti dagli studiosi, parti di un piccolo dittico portatile, sembra siano stati realizzati dall?artista proprio a Pisa, e forse nell?ottavo decennio del 1200, circa negli stessi anni della ?Maestà? eseguita per la chiesa pisana di San Francesco ed oggi al Musée du Louvre.

Ciò conferma il legame forte dell?artista con la città, considerata all?epoca una vera propria capitale artistica.

La mostra rappresenta il primo momento di una serie di eventi espositivi volti al recupero delle radici e della filosofia della grande arte italiana trasmessa nel ?300. Mentre si assiste alla continuazione della tradizione bizantina, ma anche alla presenza degli Ordini mendicanti  e all? affacciarsi della spiritualità nuova , sta nascendo un nuovo rapporto tra la Comunità e la Religione, sullo sfondo dei sempre più forti  interessi marinari di Pisa, che ne facevano un centro pieno di risorse, culla quindi  di una committenza privilegiata e  luogo emblematico per dare il via ad una nuova cultura.

Cimabue
Madonna con Bambino

La Mostra riesce in tal modo a dare non solo una lettura stilistica della produzione artistica di quel momento, ma una visione contestuale di un apparato sociale, economico, culturale e religioso, espressione del territorio pisano.

Pisa è una città in cui il  Medioevo si è manifestato appieno  e se ha prodotto personalità come Giovanni e Nicola Pisano , ha prodotto anche, al di là della scultura e architettura , un tipo di pittura che è senz?altro alla base della pittura italiana dal ?300 in poi.

Il Museo Nazionale di San Matteo che ospita la mostra, possiede la più grande collezione del ?300 al mondo ed ora offre  una sequenza di capolavori, molti dei quali dispersi , ma  fatti rientrare per questa grande occasione.

E se le vicende biografiche di Cimabue, misteriose e spesso leggendarie, aumentano l?interesse delle due opere, che contribuiscono alla ricostruzione di una delle figure artistiche più celebrate e meno conosciute del Duecento, sono  presenti in mostra anche alcuni inediti, quali il  ?Crocefisso? del Cleveland Museum of Art, e il  terminale di ?Croce dipinta ? conservato al ? Museu de Belas Artes? di Rio de Janeiro.

Giunta Pisano
San Francesco e storie

Curata da  Mariagiulia Burresi e Antonino Caleca in sinergia con un prestigioso comitato scientifico internazionale, la mostra si avvale di un prezioso Catalogo,  edito da Pacini Editore e  curato da Mariagiulia Burresi e Antonino Caleca, con numerosi saggi di noti studiosi.

E? interessante anche segnalare come una sezione della mostra sia stata dedicata alle arti applicate ed alla miniatura che in quel periodo avevano comunque raggiunto a Pisa un alto livello qualitativo: ne sono testimonianza  ad esempio una ?Croce reliquiario ? in cristallo , i ?Corali? e gli ?Exultet? miniati provenienti dalle chiese di San Nicola, di San Francesco, di Santa Caterina e dal Duomo di Pisa e da molti sigilli in bronzo, di Confraternite  e della città di Pisa, spesso inediti e restaurati per l?occasione.

Si segnala inoltre come l? esposizione prosegua idealmente nel territorio, con la visita ad opere presenti in chiese ed edifici  storici, a partire dai mosaici di Cimabue nel catino absidale  della Cattedrale.

Giotto
San Francesco

La mostra,  promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, Comune di Pisa, Provincia di Pisa, Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, Camera di Commercio di Pisa, Società Aeroporto Toscano, Comune di Peccioli, Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, Curia Arcivescovile di Pisa e Curia Vescovile di Volterra, Consorzio Turistico Area Pisana, Federazione Italiana degli Amici dei Musei, Opera della Primaziale Pisana e Società Storica Pisana, ha avuto come ?soggetto attuatore?  la  Fondazione Teatro di Pisa.

 

Per informazioni:

050 581057, 050 926515,

349 8551075