LUISA CHIUMENTI
Una mostra di grande interesse, dedicata a Caterina de Medici è stata recentemente allestita al Vittoriano, per mettere in luce, quanto sia interessante rendersi pienamente conto del fatto che ?la cultura di prodotto? di cui oggi siamo piuttosto fieri, discenda in effetti ?da una vocazione estetica e da una maestria artigianale millenarie e che il susseguirsi di imperi e monarchie, di repubbliche e signorie, le esigenze di ducati, granducati e papati? hanno ?in gran parte contribuito a consolidare inclinazioni e abilità già connaturate? (Alessandro Nicosia). In tal modo è possibile infatti ?ritrovare gli aspetti più autentici del saper fare italiano?.
Osserviamo quindi l?atmosfera che caratterizzò il regno di Caterina De Medici.
Come ha sottolineato Louis Godart, Presidente del Comitato Scientifico del Complesso del Vittoriano, Caterina de? Medici, figlia di Lorenzo II, duca di Urbino, che aveva sposato nel 1533 il futuro Enrico II di Francia, non ebbe certo un matrimonio felice, ma anzi terribilmente offuscato dall?amore del re per la sua favorita Diane de Poitiers. E purtroppo Caterina fu costretta a ?rimanere nell?ombra? anche sotto il breve regno di Francesco II.
La figura di Caterina de Medici risulta soprattutto ?portatrice di umanesimo in Francia? e quindi ambasciatrice di cultura e protagonista del Rinascimento francese.
Fin dalla sua più tenera età, attenta a documentarsi e a studiare, quando finalmente ne ebbe il potere, si affermò subito nella sua veste di autentica mecenate.
Oggetti di raffinata fattura, facenti parte del patrimonio artistico e paesaggistico, che tanto valorizzano, da sempre il ?Made in Italy?, sono apparsi quindi bene evidenziati dagli elementi presentati in mostra, formidabile eco di una tradizione di eccellenze alto-artigianali, che affondano le proprie radici nei secoli d?oro del Rinascimento, costituendo il ben noto patrimonio artistico, culturale ed economico che l?Italia ha realizzato attraverso la creatività fervida dei numerosissimi artisti attivi oggi, come in passato.
Fu l?ascesa al trono del suo secondogenito, Carlo IX, che permise a Caterina, prima come reggente e poi come ispiratrice del sovrano, di rendere operative le sue grandi doti politico-culturali.
La Francia era allora in grande tumulto per le cruente guerre di religione, tra i Guisa cattolici e i Borboni protestanti e fu allora che Caterina riuscì a realizzare una prudente ed oculata politica di riconciliazione, giungendo a fare approvare l?Editto di Tolleranza e l?Editto di Amboise del 1563 e concludendo più tardi con il partito ugonotto la pace di Saint-Germain del 1570, concedendo altresì sua figlia Margherita in matrimonio ad Enrico di Navarra (Enrico IV).
Fu quindi una importante ?messaggera di pace? e fu proprio questo forse che le permise di favorire l?arte e l?artigianato italiano, ma anche l?architettura, in quanto fece proseguire la costruzione del Louvre e promosse quella delle Tuileries.
Una così entusiasmante politica culturale e sociale determinò la scelta di quel prestigioso titolo che le venne attribuito dalla Corte di Francia, ossia quello di ?l?Italiana?: una ?Regina che seppe far amare la nostra arte e la nostra cultura?.
La mostra, che è stata realizzata sotto l?Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Comune di Roma, della Provincia di Roma e della Regione Lazio, si è avvalsa di un bel Catalogo edito da Comunicare Organizzando.
Per informazioni:
Complesso del Vittoriano : tel. 06/69202049
Comunicare Organizzando
Tel. 06/3225380 ? Fax 06/3224014