.



La Carnia (Ud), incontaminata terra di confine  fra Italia, Austria e Slovenia, ha custodito intatti nel tempo usi e valori a volte dimenticati. Il naturale isolamento di questa regione delle Alpi ha permesso fra l’altro di conservare una tradizione gastronomica  originale,  che ogni anno segue immancabilmente il corso delle stagioni poiché ha alla base gli ingredienti poveri e genuini della montagna: la farina di mais e di grano saraceno, le patate, le carne suina e la selvaggina, le profumatissime erbe di montagna, i saporiti funghi,  l'eccezionale varietà di prodotti delle malghe (latte, burro, formaggi, ricotte salate e affumicate).

Grazie ai cramârs (i venditori ambulanti carnici di spezie, erbe medicinali, stoffe che percorrevano durante la bella stagione le strade d'Oltralpe e che poi, al  ritorno, riportavano a casa quanto rimaneva di  spezie, frutta secca e aromi orientali sul fondo della loro crassigne,sorta di piccola cassettiera  di legno portata a mo’ di zaino sulle spalle) le mani esperte delle donne carniche da sempre sanno accostare sapori inusuali, dolce, salto, speziato,  in maniera che ancor' oggi è  unica e inaspettata.



E proprio la fusione di dolce e salato è alla base del piatto più tipico della Carnia,  i cjarsòns, sorta di agnolotti con ripieno dolce a base di ricotta, di cui ciascuna famiglia, ciascun ristorante vanta una ricetta particolare. L’altro piatto simbolo di queste zone è la polenta con il frico, formaggio di malga a scaglie sciolto lentamente in una piccola padella, fino a formare una croccante frittata.

In Carnia si producono il prosciutto crudo e leggermente affumicato di Sauris, insaccati (sono molte le macellerie che preparano in proprio salami, cotechini, coppe…), formaggi (latteria più o meno invecchiato, ricotte fresche e affumicate, stracchini, formaggi di capra e molti altri tipi si trovano in vendita direttamente nei caseifici e d’estate anche in alcune malghe) e si lavorano le carni di selvaggina. E ancora: ortaggi  (ad iniziare da  patate,  fagioli,  verze),  frutti di bosco, mieli d’ogni tipo e  la tradizionale Slivowitz (grappa di prugne) di Cabia.   



Pacchetti gustosi

Per chi desidera passare un week-end ala scoperta dei sapori di questa terra unica, Carnia Welcome ha preparato pacchetti dove gusto e tradizione si incontrano in un'abbinata vincente.

Da metà maggio a metà luglio protagoniste indiscusse della tavola carnica sono le erbe (ingrediente per frittate, cjarsòns, risotti, fresche insalate). Per imparare a raccoglierle, cucinarle e  assaporarle, ecco “Le mille erbe della Carnia”,  pacchetto  va dai  145 ai 160 € a secondo della struttura prescelta e comprende 2 pernottamenti, cena tipica a base di erbe, passeggiata naturalistica con accompagnatore, corso di cucina con degustazione, visita ad un'azienda agricola.

Agli amanti della buona cucina e per coloro che sono a caccia di sapori antichi e prodotti genuini è riservato durante tutta l'estate il pacchetto “Alla ricerca dei sapori della Carnia”, che prevede fra l’altro la visita ad una malga, dove si pranzerà e si potrà seguire una lezione pratica su come viene lavorato il latte e trasformato in formaggio. In programma anche la visita con degustazione a un caseificio di valle (tradizione ancor viva in Carnia) e ad altri piccoli produttori, quali la Distilleria Casato dei Capitani che produce la prelibata Slivowitz (grappa di prugne) e  un apicoltore e, per concludere,  una passeggiata naturalistica guidata. Pacchetto  dai  160 € ai 185 €.

 

Info:Carnia Welcome, info@carniawelcome.it, www.carnia.it, tel. 0433 466220.