TERESA CARRUBBA



FOTO DI -MOGENS DAM-
 
Il primo impatto con l?isola è il verde tenero di foglie abbagliate da un sole che, sinceramente, non ci aspettavamo di trovare qui al Nord. Infilati in un immenso bosco di betulle dai tronchi bianchi e sottili, ci stupiamo di come la brezza marina e i forti venti abbiano lasciato intatto questo mondo che sembra fermato da un incantesimo. Un?atmosfera dolce e piena, confermata dal profumo intenso di erba e resina che, attraverso i finestrini aperti, riempie l?abitacolo del nostro camper. E dal canto di una miriade di usignoli. Ma la prima vera sorpresa è quando, alla fine di questo lunghissimo tunnel di alberi dal colore avvolgente e riposante, ci appare improvviso lo squarcio tagliente di una ripida scogliera. Rocce di un grigio lucido su di un mare incredibilmente azzurro e piatto. Immobile, anch?esso cristallizzato nel tempo. Presi da un?intima emozione, tradita solo da uno sguardo rapido e denso, percorriamo la strada asfaltata a costeggiare il mare di quest? isola che si rivela piena di promesse. E? una terra di contrasti violenti che eccitano la fantasia e stimolano alla scoperta. E di tempo per scoprirla ce n?è a iosa. Senza tema di esagerare possiamo dire che qui il sole non tramonta mai o, per lo meno, si appisola solo un po?.


Ricorderemo sempre la nostra prima notte a Bornholm. Tutta, completamente svegli, davanti a questo mare senza onde, in attesa che scendesse il buio. Ma buio vero non è mai.. Alle 22 , il sole è ancora alto in questo cielo pulito, senza ombre. Poi, a poco a poco, i lineamenti del paesaggio si sfumano : la scogliera, le casette arroccate a picco sul mare, il peschereccio lontano, l?orizzonte. Tutto cade in una penombra soffusa, ma ad un occhio abituato ed attento continua a non sfuggire la presenza di questa natura selvaggia e dolce. Alle tre e mezzo del mattino, il sole ci riapre di nuovo agli occhi tutto quanto. Sempre lì, immutato spettacolo di colori.
Questa notte luminosa ed insonne, invece di stancarci, ci riempie di entusiasmo.
Siamo pronti ad esplorare l?isoIa. Sappiamo già che per viverla appieno è consigliabile girare in bicicletta. Ne noleggiamo per una settimana. Tracciamo sulla cartina vari itinerari in modo da visitare l?isola in lungo ed in largo. Una fitta rete di stradine ciclabili con tanto di segnaletica ci facilita il compito. Partiamo da RØnne, la capitale e città più grande di Bornholm, famoso porto naturale tra due barriere di scogli, a metà della costa occidentale. Ci dirigiamo verso il Nord. Scorrono davanti ai nostri occhi paesaggi mozzafiato che le stradine lungo la costa ci offrono sempre diversi.


Sulla via in fila indiana e sotto di noi, a sinistra, uno strapiombo di rocce antiche, tipiche di varie ere geologiche (pare che l?esistenza dell?isola risalga a 300 milioni di anni fa). Pietre di quarzo e granito (qui uniche in tutta la Danimarca) sovrapposte le une alle altre, digradano fino a lambire l?acqua del Baltico, che verrebbe voglia di bere tanto è limpida e pura. Sugli scogli più alti, non lontano dalla riva, si posano gabbiani ed edredoni chiudendo con incredibile eleganza le ali, dopo un breve volo sul mare. E ancora, vicino all?acqua, famigliole di urie, dal cui morbido piumaggio nasce il calore delle notti danesi (il famoso piumino da letto), ed un uccello in livrea, forse imparentato con il pinguino: il razorbill, strettamente legato all?atmosfera dell?isola. Bornholm, negli ultimi anni, è diventata un importante posto di osservazione per gli ornitologi data la presenza di numerose specie di uccelli che vi abitano e di altre che, durante le migrazioni dai paesi scandinavi verso il Sud, sostano qui per riposare. Sul lato destro, uno spettacolo completamente diverso. Verde a non finire, addirittura macchie di tipo mediterraneo, pini e fiori dal profumo penetrante. Ci sono piante che esistono solo qui. L?albero di carpino, ad esempio,è originario  dell?isola ed è di molto simile al nocciolo. E fiori, anche. Qui c? è un anemone del tutto particolare: bianco col bordo blu, che pare fiorisca da più di un secolo.


Verso il Nord dell?isola, sempre sulla costa occidentale, arriviamo a Jons Kapei. Trasciniamo a mano le biciclette su di una salita,un po? dura per le nostre gambe affaticate, e le lasciamo in cima ad una ripida scalinata di 108 gradini che conduce ad una gola rocciosa. Da qui si dice che Jons Munk predicasse ai contadini protestanti di Bornholm. Naturalmente, monaci e predicatori scelgono sempre il meglio della natura. E? infatti una vista unica che ripaga pienamente della fatica per arrivare finquassù. Riscendiamo. Ora la nostra meta è il castello di Hammershus (o, meglio, le rovine di esso) che raggiungiamo dopo aver percorso tutta la costa di Hammer. Hammer è un enorme gradino di granito,che s?innalza per 82 metri dal livello del Baltico,staccato dal resto di Bornholm da un?ampia valle dove giace il lago più grande dell?isola: HammersØ. Nella valle crescono più di cinquanta specie di alberi e piante, tra cui alcune molto rare. Parte di questa vegetazione selvatica si rinnova da circa 10.000 anni e ciò fa di Hammer una delle attrattive naturali più suggestive della Danimarca. Alla punta Nord, attraversiamo Sandvig e Allinge, paesini di pescatori riuniti in un unico comune( siamo a più di 30 km da RØnne!),e poi scendiamo ad Est fino a Gudhjem, delizioso villaggio di circa 900 abitanti, inserito in una piccola baia naturale. Qui il commercio del pesce ha origini antiche,risale al Medioevo. Oggi il paese è rinomato anche per la lavorazione del vetro e della ceramica.


Da Gudhjem parte ogni giorno un battello diretto a ChristiansØ, un?isoletta che in passato fu adibita a fortezza grazie alla sua posizione strategica. In realtà è la più grande di tre isole vicinissime. ChrjstiansØ è collegata a FrederiksØ da un ponte pedonale sospeso con delle funi. A brevissima distanza emerge la rocciosa Graesholmen,riserva di uccelli, chiusa al pubblico. L?intera zona è protetta, i visitatori sono tenuti ad osservare rigorose norme ecologiche. Da Gudhjem a Svaneke. Pare che la costa orientale dell?isola sia la più favorita dal clima tant?è che qui la stagione estiva si protrae fino ad ottobre. A Svaneke è di rigore la degustazione dell?aringa affumicata ancora calda. In alti forni a muro che si aprono come un armadio ed in cui brucia legno di ontano, sono inserite griglie multiple dalle quali pendono a testa in giù aringhe o salmoni. Un fumo infernale avvolge i pesci fino quasi a nasconderli. Ne vengono fuori con Ia pelle croccante e di un bel colore oro antico. Il sapore è eccellente. Aringhe e salmoni saranno i protagonisti principali dei nostri pasti nell?isola. Niente male come prospettiva! Gustosissimi, comunque anche altri piatti della cucina danese come le ?frikadeller?(sorta. di polpette fritte), il maiale con le mele e un particolare spuntino,lo ?smØrrebrød?,che consiste in una fetta di pane integrale spalmato di burro salato, con sopra carne, pesce o formaggio. Il tutto guarnito con tuorlo d?uovo sodo,cipolline e radicchio.

Meritano un accenno i formaggi danesi, risultato di una tradizione secolare. Se ne potrebbero nominare oltre 50 tipi. In ogni caso vale la pena assaggiare almeno il ?danablu?, forte e piccante, caratterizzato da una diffusa muffa blu,e lo ?svenbo? che ha un lieve sapore di noci.


Sulla costa a Sud di Bornholm si estende una lunga spiaggia dalla sabbia impalpabile e straordinariamente bianca (ancora un paesaggio diverso) ,nella zona di Dueodde, abitata spesso da anatre e trampolieri. Passiamo poi nella foresta di Almindingen, nel cuore dell?isola, fitta di alberi, di laghetti e di osservatòri per birdwatching, naturalmente ancora in bicicletta. Le zone boschive di Bornholm occupano il 20% della superficie totale.

Proseguiamo il nostro giro tra i paesini dove si respira un?aria di familiarità. Il silenzio delle strade vuote non è desolazione, anzi, tutto intorno a noi sprigiona il sentore di una vita calda racchiusa tra le mura domestiche. Il rispetto per le proprie cose ed il senso di ospitalità dei danesi è nascosto nei particolari. Queste casette basse, dalle tinte vivaci e fresche (è fatto obbligo ad ogni famiglia di tinteggiare l?esterno della casa tutti gli anni prima di Pasqua, pena il ?disonore? e, forse, un?ammenda), precedute da un giardinetto ben tenuto,ne sono un esempio. E più ancora le finestre bianche,con le immancabili tendine,dietro cui Sono in mostra i ninnoli più preziosi della famiglia,sembrano renderci partecipi della loro intimità. Speriamo solo che il fruscio delle nostre biciclette sull?asfalto non risulti indiscreto e non disturbi l?atmosfera incantata di questi luoghi che sembrano davvero uscire da una fiaba di Andersen.

 


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