LUISA CHIUMENTI



 

Promossa dalla Fondazione Claudi, é stata allestita recentemente in Roma, presso la “Società Geografica italiana” a Palazzetto Mattei, la prima importante retrospettiva dedicata alla pittrice Anna Claudi, scomparsa  35 anni or sono.

Nell’ambito del più ampio progetto espositivo ideato dalla Fondazione : “Educare alla bellezza” il  titolo della presente mostra “Bellezza naturale e immaginata: i luoghi di Anna Claudi” ha già in sé molti suggerimenti sul carattere del tutto particolare che hanno molte tele della pittrice, così come ha saputo molto bene illustrare nella sua relazione,  la curatrice Stefania Severi.

Il prof. Salvatori, Presidente della Società Geografica, enunciando i principali momenti della storia della Società stessa nel tempo, presentando l’evento, ha messo in luce come la Fondazione Claudi avesse già realizzato altre due edizioni di eventi culturali, tuttavia limitati ad una sola giornata dedicata ogni volta ad incontri di poesia; é dunque la prima volta che viene dedicata all’opera della pittrice, una esposizione sulla sua produzione artistica, che rimarrà visibile al pubblico per una settimana, esposizione voluta dal figlio per la Madre e per il fratello Claudio.

Il critico Stefania Severi e la professoressa Cristina Ubaldini, studiose che hanno curato la mostra, sono così state incaricate dalla Fondazione di “entrare” in certo modo non solo all’interno della vasta opera pittorica, ma anche del contesto culturale e umano della famiglia.



 

Anche il Sindaco di Serra Petrona, durante l’inaugurazione, presentando il piccolo paese di alta collina maceratese, che già ai primi del ‘900 aveva insigni personaggi fra i suoi cittadini, ha esposto il suo pensiero nel far coincidere giustamente la “bellezza” con la “fantasia”  segnalando come effettivamente  che negli anni ’30 e ’40 del ‘900 c’era la possibilità di aprirsi liberamente ai sogni, dando vita a quei valori che elevano le facoltà di distinguerci dalle “macchine” e di essere “uomini” nel senso giusto. Egli ha anche ricordato i restauri che si stanno ultimando al palazzetto  che ospitava un tempo la famiglia Claudi e che diventerà ora sede marchigiana della Fondazione (che peraltro ha una sede anche in Roma).

E come a ricordato il  Presidente della Fondazione Claudi prof. Massimo Ciambotti Preside della Facoltà di Economia dell’Università “Carlo Bo” di Urbino, tra i propositi della Fondazione c’è anche quello di aiutare i giovani, con manifestazioni come quella dell’”Atelier delle Arti”, in cui i giovani possono lavorare accanto ai Maestri, condividendo esperienze stimolanti e educative.

A ciò si collega quindi molto bene il titolo dell’iniziativa: “Educare alla bellezza”.

Ed ecco come Stefania Severi ha accompagnato il folto pubblico alla comprensione del percorso artistico di Anna, avendo  selezionato, per questa prima retrospettiva, 37 opere, scelte dalla monografia pubblicata nel ’76 ( Silvana Editoriale con introduzione di Libero de Libero,) prevalentemente oli su masonite, che vanno dagli anni Quaranta ai primi anni Settanta, così da offrire una prima ricognizione sulla sua vasta opera.



 

Nata a Serapetrona (MC), nel 1894, Anna Claudi è una pittrice di grande interesse sulla quale molto ancora c’è da scoprire. Attratta dalla pittura, si perfezionò sotto la guida del maestro Mario Adami, un abile affreschista, facendosi presto apprezzare in mostre allestite sia in Italia che a Parigi, Lisbona, Anversa e Zurigo. Dalla fine degli anni Cinquanta, pur continuando a dipingere, ha presentato i suoi lavori solo agli amici. Sempre inserita in un ambiente culturalmente ricco e vivace, la sua vena creativa non si è mai esaurita.

Diverse le tematiche, corrispondenti a periodi diversi della sua vita artistica: dai ritratti, ai paesaggi soprattutto delle natie Marche, alle nature morte. Ed ecco che colpisce molto il ritratto del suo maestro, con caratteristiche di pennellata e di ombre leggere, che, come ha annotatao bene la everi, lo fanno ascrivere  ad una tessitura pittorica tardo-ottocentesca. Afrintando poi ben presto una via tutta personale, ecco che Anna Claudi, che partecipò anche all’VIII Quadriennale di Roma, nei suoi paesaggi rappresenta s la Natura, ma più evocata che reale: “il ricordo che si fa immagine”.

“Il linguaggio di Anna Claudi è intenso e presenta forti tratti onirici con un che di inusitato e di “nascosto” che fa intuire una certa inquietudine dell’anima. Il punto di vista è ora ravvicinato, come  nelle nature morte, ora lontano come negli orizzonti paesaggistici. “Sono quasi eliminati i piani intermedi; come se l’artista volesse alternativamente godere della cromia intensa, che stimola effetti quasi tattili di uva, mele e oche selvatiche, e della visione ampia e spaziata di colline e boschi lontani. In tal modo viene eliminato lo spazio dell’azione per lasciare il posto solo alla contemplazione.”(S.Severi).



 

La professoressa Cristina Ubaldini, titolare di una ricerca universitaria biennale sull’artista, ha ricordato come Anna Claudi, nata in una famiglia benestante e sposatasi giovanissima, abbia  trascorso la gioventù a Serrapetrona per poi trasferirsi a Roma.

La mostra, che ha avuto la collaborazione tecnica della Coop. Soc. Apriti Sesamo ONLUS di Roma con il supporto della Coop. Soc. Magazzino, si concluderà il 28 ottobre con un incontro sul tema “Contro la malora, il favore della bellezza”.  

 

 

Mostra retrospettiva di Anna Claudi

a cura di Stefania Severi e Cristina Ubaldini

Roma – Palazzetto Mattei “Società Geografica italiana” via della Navicella 12

 

Per Informazioni:

Segreteria Società Geografica Italiana 067008279

Collaborazione tecnica: Coop. Soc. Apriti Sesamo ONLUS Roma, tel 06 39039387