Testo e Foto di ANNAROSA TOSO



    

Bali così magica e così bella, in questi anni ha visto diminuire sensibilmente i turisti dall?Italia e un po? da tutto il mondo. Le cause sono note: quegli attentati di matrice islamica che nel 2002 e nell?ottobre del 2005 hanno provocato tanti morti e tanti feriti tra popolazione e turisti. Gli italiani, che negli anni d?oro avevano raggiunto le 40.000 presenze all?anno, sono drasticamente scesi a 11.000. E i balinesi hanno risentito particolarmente della assenza di noi italiani, che come è noto, sappiamo essere i turisti più ambiti del mondo, non solo per la nostra larga capacità di spesa, ma anche per le nostre curiosità e apprezzamento dei luoghi che visitiamo.


Bali è incastonata nel grande arcipelago indonesiano composto da circa 20.00 isole, tra Java e Lombok. A differenza della maggioranza della popolazione indonesiana che è di fede musulmana, Bali è per l?80% induista. Il rimanente 20% dei balinesi è formato da musulmani, numero sempre in crescita a causa dell?immigrazione dalle località più povere dell?Indonesia e per il resto buddista, cattolico e protestante. La particolarità è il grande rispetto che c?è tra le diverse etnie.


    
Bali, definita ?l?isola degli dei? per la presenza di numerosi templi in ogni paesino e persino nelle case, davanti gli uffici e negozi, emana un?atmosfera pregna di armonia e serenità. Una cosa strana, che non si può ben definire e descrivere, è questa spiritualità  proprio tangibile che prende anche il turista più disincantato, sia ammirando quei panorami verdi smeraldo dove le risaie sono curate come i più bei giardini del mondo, sia semplicemente camminando per le strade dove il sorriso della popolazione ti viene incontro come un abbraccio, sia ammirando i loro luoghi di culto, quei templi e altarini dislocati un po? dappertutto. Una serenità contagiosa, dove lo stress come per incanto viene, almeno per qualche giorno, messo da parte.


Un altro motivo che forse ha contribuito a spostare l?attenzione su Bali è, che questa bella isola grande un quinto della Sicilia, per anni è stata proposta da tour operator e da agenti di viaggi come un posto  dove andare a fare il mare. Bali ha certamente un bel mare, ma non è quello delle Maldive o dei Caraibi. E? un mare adattissimo per i surfisti per via di quelle onde che si infrangono sotto costa e in alcuni punti dell?isola è anche adatto per le immersioni. Alcune spiagge poi, sono di sabbia candida e calda come la famosa località di Jimbaran, ma è sbagliato andare a Bali solo per sdraiarsi su una spiaggia e prendere la tintarella. Bali è molto di più, va girata, scoperta, conosciuta. 


Bali è un continuo susseguirsi di panorami che cambiano, di atmosfere, di immersione nella vita locale come nel villaggio minimalista di Tenganan dove il tempo sembra si sia fermato, dove le occupazioni quotidiane sono scandite da ritmi lenti, dove i cestini intrecciati con il cuore della palma, sono creati abilmente dalle donne per contenere i doni per gli dei. A Tenganan come in altre località di Bali, si svolgono, benché proibiti dalla legge, i combattimenti dei galli davanti a un pubblico eccitato e coinvolto che fa il tifo incitando alla vittoria il ?campione? prescelto. Ma il sentimento è mutabile. All?inizio nessuno di noi voleva assistere, troppo forte e cruento lo spettacolo per i nostri occhi europei. Crudeli quelle lame taglienti legate agli speroni del gallo che saranno mortali quando il più forte avrà il sopravvento sull?altro contendente. Alla fine ci si  immedesima fino a capire e a rispettare una cultura diversa, magari pensando che in tantissime nostre campagne, dal nord al sud dell?Italia, al pollo di turno viene tirato il collo senza troppi complimenti per finire sulla tavola, proprio come succede al malcapitato gallo balinese.
    

    
Ma torniamo alla spiritualità e ai templi che a Bali si vedono dappertutto. La loro particolarità è la divisione in tre settori: il primo che normalmente è un grande spazio, è aperto a tutti i fedeli; il secondo più raccolto è dedicato alla preghiera e alle funzioni, mentre il terzo è riservato agli officianti. Alcuni sono meravigliosi e noti come il tempio reale di Mengwi o quello costruito sul lago Pura Ulun Danu dedicato alla dea delle acque. O ancora il tempio costruito quasi nella grotta di Goa Lawah, dove migliaia di pipistrelli fanno i loro nidi. E i fedeli sono assolutamente incuranti di questi animali che entrano ed escono nella grotta, volando basso alla ricerca di cibo.


    
A Bali si può dare sfogo a tutta la nostra voglia di acquisti. Le tentazioni sono tante, l?artigianato curato e bello.  Gli oggetti più ricercati sono quelli in vendita nelle boutique degli alberghi, ma ovunque si possono trovare cose di pregio. Nei mercati, c?è una grande scelta e spessimo si trovano oggetti di qualità che possono anche competere con quelli dei negozi. Con il vantaggio che nei mercati o dagli ambulanti scatta la trattativa che è molto divertente per  entrambe le parti. ?Bancarotta, bancarotta? era il grido dei venditori quando le nostre offerte erano ritenute troppo basse. Abbiamo visitato una fabbrica dove abili artigiane realizzano i batik, quelle stoffe dipinte a mano con le quali si creano quadri, abiti, cuscini, scialli, accessori vari. Ci si può confondere dai tanti oggetti offerti, una scelta straordinaria. Alla fine quando ci si confronta con gli acquisti degli altri, rimane sempre il rammarico di non aver visto qualcosa o di non aver comprato un determinato oggetto per poca convinzione o magari per un attacco di tirchieria.
    

Si arriva a Bali o con voli charter, ma questa soluzione è più frequente durante l?estate, oppure con la Lufthansa via Francoforte, con Singapore Airlines via Singapore,  Malaysia Airlines via Kuala Lumpur , Thai Airways, Qatar, Cathay Pacific . E? un viaggio abbastanza lungo, ma quando le aspettative sono grandi come quella di arrivare in una isola splendida come Bali, il tempo di volo trascorre velocemente, grazie anche agli intrattenimenti di bordo delle compagnie aeree succitate, che offrono anche in turistica il massimo del comfort e delle attenzioni.