LUISA CHIUMENTI
A 90 anni da un evento storico di così grande impatto, la mostra ?ARTE e MEMORIA a 90 anni dalla Grande Guerra?, allestita nell?ala mazzoniana della stazione Termini GATE Termini Art Gallery a Roma, ha veramente dato particolare rilevanza alla distanza storica che ci separa da quegli avvenimenti ? come ha sottolineato il professor Accame ? che si vedono oggi con occhi ben diversi, se si pensi come , in Europa , siano amici gli stessi popoli che allora si combattevano.
Nell?atmosfera ricreata, fin dall?ingresso alla mostra, dagli abiti delle Crocerossine, da musica, ritratti e ricordi dell?epoca, ma anche dai rombi di cannone, che si odono in sottofondo, si snoda una storia che al visitatore appare lontanissima, e tuttavia ben presto, assai presente!
Una mostra di ricordi dunque, che vuole comunque riconoscere ed onorare il sacrificio e l?eroismo di tanti giovani che hanno tenuto fede ad un impegno preso nei confronti della propria terra.
Al tempo stesso l?esposizione ha voluto esporre l?arte di quel periodo, in cui la cultura e l?intero mondo civile anelava ad un mondo pacificato in cui ognuno potesse godere la propria pienezza di vita.
E poiché la guerra si svolgeva al Fronte, lontano dalle case, in trincea, come giustamente nota il prof. Strinati, curatore nel Catalogo della Mostra ( da lui curato insieme con il prof. Giano Accame – ed. Viviani- romartificio ? 2005 ), nel suo saggio: ?La Grande Guerra?, quello scenario diventerà, nell?immaginario che seguirà, il regno della malinconia che corrode le anime e scaglia tutti lontano sradicando ciascuno dei presupposti da cui forse non avrebbe voluto separarsi . Non sarà però un esame di coscienza apocalittico, ma uno stillicidio di tormenti che non sarebbero stati facilmente dimenticati? ( ?La guerra e l ?arte?, op. cit. ).
La manifestazione ha presentato sostanzialmente numerosi temi storici, che hanno indubbiamente sollecitato una meditazione sugli eventi, portata avanti da storici e filosofi attraverso consultazioni molto approfondite , che hanno determinato anche particolari scelte artistiche in grado di ?raccontare? alcune problematiche ed argomenti.
E se il parallelismo fra arte e guerra è sempre assai difficile, è stato particolarmente delicata la scelta delle opere, accuratamente compiuta dalla Soprintendenza al Polo museale romano, presieduta dal professor Strinati, con un prestigioso comitato scientifico, la mostra è giunta alla realizzazione di un?immagine molto significativa ed equilibrata del rapporto ?arte-guerra? in quegli anni.
Molte le opere d?arte presentate, tutte di grande valore intrinseco, ma anche afferenti ad un impegno di tipo propagandistico e di documentazione. Sono stati in tal senso, oltre ai manifesti e alle copertine dei giornali, anche esposti quei taccuini ed appunti che, presi dinanzi allo scorrere dei fatti, con grande ?onestà e purezza? rendono vivacissimo ogni evento.
E da collezioni pubbliche e private, ecco in mostra le bellissime tele de Folla su piazza del Popolo?, firmata da Francesco Cangiullo nel 1914, che sembra preparare lo spettatore a ?La manifestazione patriottica? del 1915, a firma di Giacomo Balla, al ?Marcialottare? di Fortunato Depero, dello stesso anno e a ?La Guerra ?, che Balla firmerà nel 1916.
Si sono così viste opere importanti, dal Futurismo e Sironi a Soffici e Rosai che illustrano la guerra, ma anche gli albori di un clima diverso anticipatore del secondo Futurismo e di quelle prime avanguardie che, attraverso l?esperienza di guerra, si portano ad affrontare il ?ritorno all?ordine?.
Come ha sottolineato l?on. Nicola Bono, la Mostra, con un? iniziativa assolutamente inedita, si è presentata come un evento interdisciplinare , che ha coinvolto l?Amministrazione centrale e la Regione Lazio, in sinergia con l?Associazione Roma Artificio, presieduta da Roberto Celli, alla Società Arcus e l?Istituto Luce, che ha fornito una eccezionale documentazione visiva.
Inoltre l?Esposizione è riuscita, con tale procedere articolato ed inedito, a realizzare una fruibilità diversa ed a vari livelli di esperienza e conoscenza da parte del visitatore. Ma soprattutto è stata in grado di non ?celebrare? soltanto un evento bellico, peraltro ormai superato dall?Europa Unita, ma di proporre un?utile rappresentazione di ciò che era la società italiana durante la Grande Guerra.
Roma è stata la prima tappa della mostra ( che si sposterà poi a Londra ), si presenta, come ha sottolineato Roberto Celli, come una sorta di ?galleria delle memorie?, che, travalicando spazio e tempo, può stimolare ricordi personali in ciascuno, ma anche la possibilità di uno stimolante ?Forum? di discussione fra storici, studiosi ed artisti.
Per informazioni:
Segreteria della mostra:
Romartificio srl -
06 44252170
fax 06 44266672