LUISA CHIUMENTI
Il Museo Crocetti, allestito da tempo in una bella villetta immersa in un giardino, poco dopo l?incrocio tra l?antico tracciato ed il nuovo percorso della via consolare Cassia, accoglie ( fino al 20 febbraio 2006 ), una bella mostra del pittore Alessandro Guzzi.
Nato a Roma, dove oggi vive e lavora, in uno Studio immerso nella splendida cornice di verde della Camilluccia, certamente egli dovette assorbire, durante l?infanzia e la prima giovinezza, il fascino di un anelito artistico vissuto accanto alla figura dello zio. Ma se egli cominciò ben presto a dedicarsi al disegno con grande piacere e consapevolezza della forza espressiva di tale tecnica ( soprattutto il disegno a matita ), la sua professione avrebbe dovuto essere quella di un brillante avvocato. La professione in effetti si avviò, subito dopo la laurea, con una prima esperienza quale procuratore legale, ma l?istanza della pittura si fece ben presto sentire fino a portarlo ad una scelta definitiva e a fargli abbandonare la professione d?avvocato.
Ha inizio così una sua pittura basata su una evidente lunga meditazione e mai improvvisata, posta in equilibrio fra realtà e tradizione, con lievi, ma precise ?citazioni? , quali ad esempio il profilo della bella figura di Jane Morris che si affianca allo stesso Artista che lavora, con un chiaro riferimento al preraffaellitismo inglese, nella significativa tela ?Praeter rerum seriem?.
Colpisce subito, dalle sue tele, la tendenza al fatto che, quando appare il paesaggio o comunque il riferimento topografico, esso è sempre, a mio avviso, estremamente significante, ma non ha la semplice funzione di ?evocare? atmosfere o eventi tra mito, stria e realtà attuale, bensì fa parte integrante della composizione.
E per quanto riguarda le figure, stagliate con grande rilievo sugli sfondi, attraverso un colore ben nitido e forte, a volte è l?Autore stesso che é presente nel suo specifico atteggiamento di indagine e di studio, prima di espandersi nella stesura del segno e poi della pennellata creativa. I personaggi che animano le sue tele sono per lo più amici e comunque persone di cui conosce la storia o un momento particolarmente significativo della vita.
Ogni immagine di donna che appare infatti nei suoi quadri, è colta in un passaggio , in un momento della vita che rappresenta per lei un cambiamento. Ecco, ad esempio, la giovane donna che si spoglia dagli abiti, che potrebbero in qualche modo legarla al mondo, forse per prendere i voti o comunque proprio per allontanarsi dalla vacuità del nulla che sta vivendo.
Anche il disegno, considerato dall?Artista (per la sua stessa formazione, portata avanti accanto al grande ?zio? Virgilio Guzzi ) matrice primaria di ogni lavoro creativo, è presente comunque in mostra anche in modo autonomo. Tre sono i disegni realizzati rigorosamente a matita su carta ( ?Alla fonte bevvi il silenzio di Dio?; ?Rovine presso il mio castello? o ?La visita?, in cui i due volti femminili, resi con la matita nei rispettivi profili drammatici, da sottili e delicati trapassi di chiaroscuro, sembrano trovare freschezza e serenità attraverso quei petali di fiori e fresche foglie che sfiorano il volto dell?una ed i capelli dell?altra.
Ma quale la formazione di Alessandro Guzzi?
Nell?ultimo arco della sua attività, come ha notato giustamente uno dei suoi critici, Carlo Fabrizio Carli, appaiono alcune innovazioni nell?arte di Guzzi, come, fra l?altro, la rappresentazione in certo modo piana, aperta e sincera delle disposizioni ?dell?animo commosso e messo a nudo?, fino a volte a cedere anche ad ?una attitudine propriamente religiosa?.
Un approfondimento utile per il visitatore è certamente il catalogo della mostra, edito dalla Fondazione Venanzo Crocetti e curato da Carlo F.Carli, Marco Guzzi, Lorenzo Canova e Ida Mitrano.
Per informazioni:
Fondazione Venanzo Crocetti
Via Cassia 492, Roma