TERESA CARRUBBA
Il raffinatissimo confronto tra i due poli dell?arte avviene proprio lì, nel refettorio del Convento di Ognissanti a Firenze. Fin dall?ingresso, l?effetto sorpresa è dirompente. Davanti agli occhi, su tutta la parete di fondo, il magnifico Cenacolo che Domenico Ghirlandaio dipinse nel 1480, un affresco dalle tinte pacate in cui non mancano elementi di drammaticità nel Gesù che annuncia ai commensali che uno fra loro lo tradirà. Ma questa volta lo sguardo sul Cenacolo è convogliato da opere di tutt?altro impatto, linee di fuga eccellenti, stimoli cromatici violenti che si placano in quelle morbide forme pacificanti affrescate dal Ghirlandaio. Sono le opere di Adi Da Samraj quel singolare raccordo tra l?arte del Rinascimento e il Realismo Trascendentale, opere di grande levatura visto che mai prima d?ora il Cenacolo di Firenze aveva accolto mostre d?arte contemporanea. Un contesto consono e perfettamente in linea con la poetica di Adi Da Samraj il quale sostiene che la sua arte ha un significato profondo che può essere rivelato nella sua intierezza soprattutto in un ambiente che avalli le sue riflessioni, come un tempio o una chiesa, luoghi rigorosi e artisticamente aperti a ciò che può andare oltre lo spazio di trasformazione di vita. Della stessa idea il Soprintendente per il Polo Museale della Città di Firenze, Cristina Acidini, la quale sostiene: ?La segreta e sottile amicizia tra due linguaggi artistici fondati sui medesimi principi di armonia e purezza fa di questa tensione un?attrattiva in piu?, da godere come un esperimento ben riuscito?.
Dopo l?ovazione di critica e di pubblico alla Biennale di Venezia nell?evento espositivo curato da Achille Bonito Oliva, le opere di Adi Da Samraj, dunque, sono approdate tra le braccia dell?arte classica. Un abbraccio inaspettatamente tenero e accogliente, un contrasto che paradossalmente genera un dialogo strutturante. Un approccio ricco e arricchente alle variegate espressioni dell?arte che, quale che sia la tecnica o la dinamica, hanno un? unica comune finalità: comunicare.
E Adi Da Samraj, ha molto da comunicare, la sua spiritualità, la sua filosofia di vita, la sua capacità narrativa, la sua inclinazione teatrale, la sua sensibilità estetica ispirata al Modernismo di cui studiò le tematiche fondamentali concentrandosi su Gertrude Stein e sui pittori dello stesso periodo. Ma l?arte in Adi Da Samraj non è mai disgiunta da una profonda spiritualità che cominciò a germogliare in lui nel 1964, quando iniziò un periodo di pratica con maestri spirituali negli Stati Uniti ed in India. Da oltre 30 anni Adi Da Samraj, nato a New York e da lungo tempo residente alle isole Fiji, e? considerato un affermato artista e guida spirituale, ma è nell?ultimo decennio che egli si è cimentato in nuove forme di tecnologia digitale, producendo immagini complesse e ricercate che esprimono, a chi li sa leggere, i suoi insegnamenti filosofici e religiosi, oltre a quelli artistici. E la mostra Realismo Trascendentale, (accolta a Firenze fino al 22 giugno 2008) è frutto di tutto questo, arte, tecnologia, spiritualità. Pannelli monumentali, su cui l?audacia dei colori è pari solo a quella delle forme geometriche che s?incastrano e si allontanano reiterando i segnali vividi e potenti di un linguaggio all?apparenza elementare ma quanto mai articolato.
Anche qui, il contrasto lusinga l?artista americano: egli affida la sua poetica più intimista e spirituale, il suo linguaggio filosofico a puri mezzi tecnologici, alla scrittura digitale, che si spoglia della sua freddezza e impersonalità per interpretare il pensiero artistico e restituirlo senza aggiunte o massificazioni all?attento osservatore.
Imponente, in tutti i sensi, La Finestra di Alberti I (m. 1,37 x 14,19), la maggiore della 4 opere portate in mostra a Firenze. E? un riferimento a Leon Battista Alberti, architetto e pensatore fiorentino del Rinascimento, le cui idee sulla prospettiva sono state assimilate da Adi Da Samraj. Di lui Achille Bonito Oliva dice: Ha ideato un nuovo uso della geometria, facendone un fertile terreno per una comunicazione estetica non convenzionale che ama sviluppare i propri principi attraverso la sorpresa e l?emozione?
Imponente, in tutti i sensi, La Finestra di Alberti I (m. 1,37 x 14,19), la maggiore della 4 opere portate in mostra a Firenze. E? un riferimento a Leon Battista Alberti, architetto e pensatore fiorentino del Rinascimento, le cui idee sulla prospettiva sono state assimilate da Adi Da Samraj. Di lui Achille Bonito Oliva dice: Ha ideato un nuovo uso della geometria, facendone un fertile terreno per una comunicazione estetica non convenzionale che ama sviluppare i propri principi attraverso la sorpresa e l?emozione?
L?evento, reso possibile dalla disponibilità della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale della città di Firenze e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e? organizzato da Da Plastique in collaborazione con il Comitato Promotore Inverno a Firenze. Sponsor dell?evento sono la Banca Toscana (Gruppo MPS) e il Grand Hotel di Firenze (Luxury Collection).
Info:
Inverno a Firenze
Tel. 055.051.6361 www.invernoafirenze.it
DA Plastique
Tel. +(1)866.966.1080 www.adidabiennale.org
Inaugurazione Sabato 23 febbraio 2008 ore 17.30
Cenacolo di Ognissanti
Via Borgo Ognissanti, 42 – Firenze
Tel 055 2388720
Orario: 9.00 – 17.00. Giorno di chiusura: Mercoledi?
Ingresso libero