LUISA CHIUMENTI
Paesaggi dai colori tenui, in cui trovano armonia i verdi dei prati e degli alberi, i rosati sprazzi di luce sui tramonti che, all’orizzonte, danno alle tele una profondità senza limite, hanno accolto recentemente i visitatori che, alla Galleria Tondinelli di Roma, hanno potuto osservare le numerose tele presentate da Adam Marušić. L’artista croato illustra così, con passione pur calma, ma profonda, ciò che la sua fantasia elabora, tra le immagini vive della sua terra.
Egli stesso infatti confessa di aver “provato a descrivere quello che” si vede nei suoi quadri, “ma forse” era “meglio” andare “a Zara e incontrare la natura della Dalmazia”, per sentirsi per un attimo forse pittori anche noi …
E in effetti il visitatore “incontra” Zara e il paesaggio dalmata, così come si sono presentate alla ricerca più che trentennale, che ha costituito il punto focale del lavoro di Marušić e che a mano a mano ha portato l’artista ad una sempre maggiore maturità stilistica e cromatica.
Il titolo dato alla mostra “Dialoghi contemporanei” é peraltro significativo del fatto che “attraverso una forma di pensiero a volte astratto ed anche lirico, possano raggiungere la percezione del pubblico, un'estetica artistica o meglio dire spirituale…”, nel senso di “dialogare con un paesaggio vivo e colorato che indica un percorso contemporaneo..”.
E’ questa fondamentalmente, la linea di pensiero con cui la mostra romana ha voluto proporre un particolare ciclo opere di Adam Marušić; si tratta di oli che hanno, quale tematica comune, un “paesaggio atmosferico e architettura panoramica di Zara dove è evidente il processo artistico di lunghi studi nella natura dal vero su alberi, tramonti, nuvole, palazzi, case, mare, cielo…”, con una evidente scelta stimolata dal fascino di quel “sole mediterraneo che accarezza ogni paesaggio della Dalmazia e abbraccia particolarmente Zara, con quei suoi dolci, incantevoli tramonti.
Pur dichiarandosi “un pittore di vocazione astratta”, tuttavia Marušić sente il paesaggio come “base” del suo pensiero, in cui é sempre stato presente quale “richiamo atmosferico, un paesaggio concreto che emerge dallo spazio astratto.
L'influenza dell' espressionismo astratto con accenni di gestualità, pastosità e colorismo senza composizione é pur sempre presente nei suoi precedenti lavori, ma contemporaneamente egli si é interessato della “pittura come materia”, tendendo all’ informale, successivamente egli ha prodotto una serie di paesaggi materici, strutturati e per un lungo periodo si é fermato sulla tematica della “carta sgualcita come una forma arcana”.
“Non mi interessato agli oggetti”, egli dice, ma sono sempre stato “più sensibile alle sensazioni che essi producono: come il riverbero del mare, la pastosità della terra, il movimento costante delle onde, la luminosità del cielo, gli alberi al vento, le rocce immobili”.
Come egli stesso ha affermato inoltre, “i lavori presentati a Roma” sono un “nuovo realismo atmosferico”, che non esclude qualche opera piuttosto astratta con elementi materici.
Perciò continua a dipingere Zara, “la città che emerge dal mare con mille colori e si riflette nel tramonto rosso rubino, turchese e viola, come diamante… dove per un instante ti senti colorato dal paesaggio che ti circonda in tal modo diventi, poco a poco, parte del paesaggio per sempre… non so quante sensazioni dovrò dipingere ancora per dimostrare il mio amore per la Dalmazia… “
Concludiamo con un invito quindi a visitare i luoghi descritti dall’artista, stimolati dal vivo desiderio che scaturisce con forza dalla bella mostra, curata da Floriana Tondinelli (con un testo in catalogo di Alessandro Masi), così vibrante di realistiche, accattivanti atmosfere, colme di un pacato, quanto luminoso cromatismo.
Per informazioni:
tel. 0039 06 4744300
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Via Quattro Fontane, 128/a
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