ANGELO LO RIZZO
A Shanghai, la metropoli più europea e vitale della Cina, è sbarcata la casa vinicola Berlucchi, con un progetto tutto nuovo : Il Berlucchi Bar Club, aperto all?interno di Villa Oro, il concept store che accoglie il meglio del ?made in Italy?.
Berlucchi Bar Club è il primo flagship lounge della casa franciacortina e propone alla mescita e all?asporto la gamma completa di Enosfera Berlucchi, l?universo enologico che spazia dalla Franciacorta con la Cuvée Storica Brut, al Metodo Classico, con i Cellarius Millesimati, includendo anche i rossi toscani della bolgherese Caccia al Piano 1868 ed i Gavi della Tenuta la Bollina.
Il Bar Club è all?interno di Villa Oro, sontuosa dimora Anni Trenta, situata in uno dei quartieri più vivaci di Shanghai, accanto a store multimarca con i più bei nomi della gastronomia, della moda e dell?arte italiana. Il locale si trova al terzo ed ultimo livello della villa, collocazione voluta: nella cultura cinese i ?piani alti? rappresentano l?empireo.
L?apertura del Berlucchi Bar Club è stata accolta con entusiasmo dalla comunità italiana, ma ha intrigato soprattutto gli shanghaiesi, particolarmente attenti al made in Italy. ?A Shanghai, l?enogastronomia e la ristorazione italiane sono di altissima qualità. La cucina italiana, con i suoi sapori semplici, veri, universali, è molto gradita al popolo cinese? – dice Cristina Ziliani, Direttore della comunicazione Berlucchi-, mentre l?Ambasciatore d?Italia a Pechino, Dr. Riccardo Sessa, si è dichiarato interessato a sviluppare questa attenzione per il wine & food tricolore.
?Berlucchi è un marchio italiano, che può e deve crescere in Cina, ma occorre creare riconoscibilità al brand. In un contesto come Villa Oro, la ?casa dell?ars vivendi italiana?, il marchio ha un?ambientazione forte, e la sua identità ne trae beneficio. E? tempo di agire : se a Shanghai chiedi ?bollicine? ti rispondono ?Champagne? : contro questa sovranità dobbiamo competere e misurarci. La Cina è un mercato molto interessante, con consumatori attenti e consapevoli, e il settore marketing della Berlucchi sta elaborando un piano quinquennale per entrare in questo straordinario avamposto della globalizzazione?, conclude Cristina Ziliani.
I dati economici confermano: secondo l?Istituto per il Commercio Estero, l?import di vini spumanti italiani in Cina è passato dai 0,6 milioni di euro del 2003 ai 0,32 del 2007, ma il primato resta saldamente in mano francese, con 8,09 milioni di euro di ?bulle?importate lo scorso anno.
L?iniziativa della Berlucchi conferma l?importanza del Paese del Dragone nelle politiche di internazionalizzazione e di sviluppo dei prodotti tipici italiani, favorendo l?opinione generale assai diffusa che il cibo, i vini e la gastronomia italiani sono percepiti in un profondo intreccio con il terriutorio, i valori paesaggistici, l?arte e la cultura.