CLARA DI MEGLIO
Lo chiamano l?oro bianco della Campania, e con i dati statistici a disposizione hanno ragione le autorità locali e gli allevatori dei bufali e i commercianti a volerne tutelare la tipicità, vigilando sugli allevamenti e sulla produzione di qualità.
La Mozzarella di bufala Campana DOP (33 mila tonnellate di prodotto nel 2006, 12 per cento in più del 2005, con un fatturato di circa 300 milioni di Euro e 20 mila occupati ) è al quarto posto per produzione tra i formaggi DOP in Italia . L?area geografica con la maggior produzione è la Campania con circa il 90 per cento del prodotto trasformato, mentre il basso Lazio e la provincia di Foggia trasformano il 10 per cento. E? soprattutto il mercato italiano che assorbe la produzione, soltanto il 16 per cento viene esportato, circa 5 milioni di chilogrammi, soprattutto nei Paesi Europei, grazie all?azione del Consorzio Tutela Mozzarella di bufala Campana, promossa in Spagna, Finlandia e Polonia, ma che si sta estendendo anche al Giappone e ad altri Paesi extra europei a cominciare dalla Russia.
Della ?promozione, tutela e vigilanza? e ?le tipicità enogastronomiche: opportunità di sviluppo del territorio? si è parlato nel corso del 2° Salone della Mozzarella di Bufala Campana che sì è svolto a Paestum, nei saloni dell?Hotel Ariston, dove sono stati allestiti gli stand per la presentazione e degustazione dei prodotti.
Vari i momenti della 3 giorni di lavori, quelli istituzionali con la presentazione delle strategie e della politica del settore, e quelli rivolti al consumatore con l?offerta di mozzarelle, quest?anno anche create a cuore per ricordar la festa dei S. Valentino, e degustazioni guidate, non solo della mozzarella, della ricotta di bufala ma anche della carne di bufalo poco nota fuori della provincia di Salerno ma che potrebbe avere un ottimo mercato se venisse promossa a livello nazionale, anche se a differenza di quanto avviene negli USA, e in alcuni paesi europei come la Francia, in Italia l?impiego della carne alternativa non ha mai incontrato le preferenze del consumatore.
La carne di bufalo, il cui consumo ha preso piede solo da pochi anni grazie al nuovo modo di concepire l?allevamento del bufalo, i maschi, infatti prima ritenuti inutili perché non producevano latte, vengono oggi destinati alla produzione di carne, e secondo studi scientifici perchè tale carne possa essere consumata il bufalo deve seguire una dieta composta da fieno e foraggi vegetali, ed essere macellato tra i 12 e 15 mesi. Sebbene abbia caratteristiche nutrizionali organolettiche e chimiche simili alla carne vaccina, quella di bufalo ha meno colesterolo (fino al 50 per cento), meno grassi d?infiltrazione, è più tenera e succosa, e se l?animale è allevato correttamente la carne contiene più ferro e proteine del vitello e del manzo.
Ce n?è abbastanza per capire l?importanza che gli allevatori danno a questi animali.
Ma un altro prodotto tipico di Paestum e della Piana del Sele è il ?carciofo di Paestum IGP?, detto il Tondo, carnoso, dal colore verde chiaro, è una varietà senza spine appartenente al gruppo genetico del romanesco. Pur avendo antiche origini nel bacino del Mediterraneo, questo ortaggio arriva in Italia nel XV sec. e solo dagli anni 30 del secolo scorso la coltivazione del carciofo da Paestum si è diffuso nella Piana del Sele, oggi la sua coltivazione si estende su 2000 ettari di terreno, ed è anch?esso una risorsa economica per il territorio locale e la sua produzione rappresenta il 70 per cento del totale regionale, ma è consumato solo in loco perché la produzione non è sufficiente ad esportarlo.
All?inaugurazione ufficiale del 2° Salone della Mozzarella di Bufala Campana, la cui madrina è stata l?attrice Tosca D?Aquino, sono intervenuti l?assessore provinciale all?agricoltura Corrado Martinangelo, Michele Bianco del SIRCA (sperimentazione della Regione Campania), il presidente della Provincia Angelo Villani, i rappresentanti degli allevatori e delle Confederazioni agricole, e i rappresentanti politici locali, ( Capaccio che è il Comune che comprende Paestum è senza sindaco ma ha un commissario), e il sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Guido Tampieri, i lavori sono stati moderati dalla giornalista del TG1 Anna Scafuri che cura la trasmissione Terra e Sapori.
Gli interventi hanno sottolineato l?importanza economica di questo settore, abbiamo citato i dati, la strategia della politica provinciale effettuata in questi ultimi tempi ha dato i suoi frutti, ma particolare attenzione è riservata alla tutela e vigilanza e del territorio e degli allevamenti e dei caseifici. A dimostrazione della serietà con cui questa tutela viene esercitata, nel 2006 ben 18 caseifici hanno subito un provvedimento definitivo di revoca alla trasformazione del prodotto DOP per il mancato rispetto del disciplinare di produzione.
I controlli sono continui anche nei locali commerciali sul territorio nazionale per evitare le contraffazione del prodotto DOP. I caseifici consorziati e che producono l?unica Mozzarella di Bufala DOP sono attualmente 132, variamente distribuiti tra le province dei territori d?origine di Caserta, Napoli e Salerno (Campania), Frosinone, Latina e Roma (Lazio), Foggia (Puglia).
Secondo i dati dell?anagrafe bovina, della fine del 2006, in provincia di Salerno sono presenti oltre 72.500 capi in 542 allevamenti
L?assessore Martinangelo nel suo intervento ha sottolineato l?importanza della qualità dei prodotti agroalimentari della Campania, non solo della mozzarella di bufala, un prodotto che ormai conosce tutto il mondo, ma anche di altri prodotti della provincia di Salerno, oltre al carciofo, i pomodori di San Marzano, e per la costiera amalfitana i famosi limoni, senza dimenticare l?olio del Cilento e molti altri prodotti, che sono vere e proprie opportunità di sviluppo del territorio che va particolarmente salvaguardato. Un territorio che ha anche una valenza turistica che non va sottovalutata. Tanto per citarne un paio di zone ad alta vocazione turistica, proprio Paestum con i suoi templi e la costiera amalfitana.
Ha quindi ricordato la presenza al 2° Salone dei consiglieri agricoli delle ambasciate di 12 Paesi, Austria, Albania, Belgio, Danimarca, Israele, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia, Svezia, Svizzera, Tailandia, Ucraina e Ungheria che riuniti in un meeting hanno potuto constatare quanto è stato fatto per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e quanto si potrà fare in futuro.
La manifestazione di Paestum ha il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, e il sottosegretario Tampieri si è complimentato per l?intraprendenza degli imprenditori locali, ?è una realtà vivace? ha detto, ma quanto si è ottenuto lo si deve anche alla presenza delle ottime materie prime di cui la zona è ricca, ?mai recidere i legami con il territorio- ha ribadito, sottolineando quanto sia necessario però per affrontare i vari problemi che via via si presentano, creare un gruppo di pronto intervento in cui siano presenti Sanità e Agricoltura, e allargare i mercati con un?organizzazione capillare.
Una novità di questo 2° Salone della Mozzarella è stato anche il gemellaggio con il prosciutto di Norcia, sono intervenuti assessore e sindaco della città umbra per suggellare un protocollo d?intesa. La cittadina umbra è ugualmente tesa alla salvaguardia della qualità dei suoi prodotti tipici, e oltre al prosciutto, la cui produzione non è grandissima perché viene privilegiata la qualità alla quantità, un altro suo prodotto d?eccellenza è il tartufo nero.
Durane la manifestazione si sono svolti vari eventi cui ha potuto assistere anche
il pubblico che ha affollato gli stand del Salone, tra cui una simpatica sfida per la preparazione dei famosi fusilli di Felitto (paese del Parco del Cilento) e di Gioi, sempre del Cilento, e la festa della pizza.
Per l?appuntamento alla prossima edizione l?assessore Martinangelo ha anticipato che il Salone sarà dedicato al Made in Italy agroalimentare.