CLOTILDE PATERNOSTRO
Una grande e interessante mostra è nella prestigiosa sede settecentesca di Villa Ponti ad Arona sul lago Maggiore:? Picasso 900- cubismo e astrazione ?, sino al 30 marzo 2008. Tesi in antitesi dunque, Nove sale che contengono un insieme di 130 capolavori ( provenienti tutti da collezioni private).
Le sole opere di Picasso vanno dal 1913 al 1965; un florilegio in verità notevole. Ma tanti e di diverse tesi sono i pittori presenti nella rassegna che esemplano le tante varietà degli stili, teorie correnti, sovente in contrapposizione tra loro nell?arco di tutto il ?900. Ne nominiamo ancuni: Arp, Alechinsky, Matta, Vedova, Capogrossi, Reggiani, Turcato, Tatlin e tanti, tanti ancora. Le più svariate tendenze dunque per una panoramica articolata che punteggia i più passaggi dell?arte figurale del ?900.
Dal cubismo di Picasso e Braque all?informale di Burri; dal figurativo ? narrativo? di Guttuso all?astratto lirico di Kandinsky, dal surreale fantastico e onirico di Ernst a quello, giocoso e coloratissimo di Mirò, dalla stilizzazione aristocratica del figurativo i Gentilini alle delicate sequenze astratte della Accardi, dalle linee coloratissime di Dorazio ai collages di Rotella, dalle figure ?larve? di Appel all??optical? di Vasarely, dal futurismo di Boccioni e Depero alle sculture di Pomodoro e Mastroianni, a Le Corbousier, il celebrato architetto, ai ?tagli? di Fontana?..un caleidoscopico universo insomma.
Magnifico è stato il ?900 e proprio per la grande molteplicità delle forme, le inesauste possibilità interpretative della mente, per la varietà delle tesi e contenuti. Partendo dai cubi di Picasso all?opposto sorvolando i territori anche controversi ma tutti apprezzabili, stimolanti, intriganti del figurativo novecentesco nelle sue più accezioni: i ?giochi? di Baj, le dense (di colore) figurazioni di Morlotti tra figurativo e quasi astratto, la tensione emotiva e intellettuale di Sironi, l?eleganza di Cassinari?.. Se la base storica e, soprattutto filosofica era ed è, il tanto celebrato strutturalismo, coacervo di più linguaggi, singolare specchio forse ne può essere questa mostra che a tante forme si appella celebrando comunque e sempre la creatività, le potenzialità pressocché illimitate della mente, il pathos dei sentimenti. Ben può catturare, questa mostra, l?interesse del visitatore attirato dalla più invitante delle fraseologie possibili-splendidi quadri per colori e ritmi sempre nuovi e non pensabili ,non prevedibili. Realizzata da Carlo Occhipinti, presentata da Manuela Boscolo, corredata da un ottimo catalogo
( edizioni Fondazione Art Museo) la vasta rassegna consegna al pubblico la storia di un secolo, il XX,senza mai disvincolare la produzione artistica del tempo dalle frazioni storiche di un sì lungo periodo.