Le dichiarazioni del Ministro del Turismo Egiziano S.E. Hisham Zaazou in occasione dell’evento Fiavet a Luxor. Azioni innovative di promozione ed e eco sostenibilità
i grandi temi trattati.
Obiettivo 30 milioni di turisti e 25 miliardi di dollari di ricavi nel 2022. Un traguardo ambizioso ma alla portata dell’Egitto, che per raggiungere tale meta conta su un contributo sempre maggiore della domanda italiana. È il nocciolo dell’intervento di S.E. Hisham Zaazou, Ministro del Turismo Egiziano, in occasione dell’evento della Federazione Italiana Associazione Imprese Viaggi e Turismo svoltosi a Luxor dal 17 al 21 aprile 2013.
«Gli italiani hanno inventato il turismo in Egitto scoprendo prima Sharm El Sheikh e poi Marsa Alam, che sono diventate attrazioni per tutto il mondo», ha dichiarato S.E. Hisham Zaazou. «Ora sempre gli italiani stanno sviluppando la zona di Marsa Matrouh sulla costa del Mediterraneo, contribuendo ulteriormente alla crescita del nostro turismo, che è un settore economico vitale per l’Egitto».
D’altronde i dati parlano chiaro: con i viaggiatori internazionali che, a livello globale, hanno ormai superato la fatidica soglia del miliardo di arrivi nel 2012, anche il turismo egiziano ne ha beneficiato grandemente; gli arrivi stranieri nel paese sono passati, in particolare, dai 5,5 milioni del 2000 ai 14,7 milioni del 2010. Nello stesso periodo i ricavi sono saliti da 4,2 miliardi di dollari a 12,5 miliardi, mentre anche l’offerta alberghiera è arrivata a toccare, nel 2010, le 225.600 camere, con 208.000 stanze in costruzione. Ma soprattutto il turismo rappresenta, per l’Egitto, il 47,8% del valore dell’esportazione complessiva di servizi, contribuisce per il 19.2% ai flussi in entrata di valuta straniera, conta per l’11,3% del Pil nazionale e impiega il 12,6% dei lavoratori totali.
Le strategie di sviluppo
A partire da queste cifre, il Ministro ha quindi illustrato le strategie di sviluppo del comparto, che comprendono il supporto ai partner commerciali, tramite la promozione di attività di co-marketing, la garanzia di incentivi ai collegamenti charter verso l’Egitto, il lancio di campagne promozionali outdoor e la prosecuzione delle azioni di pr attualmente in corso, come quella, per esempio, che prevede l’organizzazione di educational per la stampa e gli operatori del settore. Nell’ottica di avvicinare anche i nuovi mercati, si pensa inoltre a costruire rapporti di partnership più stretti con alcune compagnie aeree, nonché alla semplificazione delle procedure di emissione dei visti e alla realizzazione di grandi campagne di comunicazione online.
«Abbiamo però bisogno di maggiore collaborazione dai media, che non possono trasformare quello che succede nel chilometro quadrato di Piazza Tahrir in uno specchio dell’intero paese», ha puntualizzato ancora S.E. Hisham Zaazou. «I turisti internazionali sono i benvenuti da noi. E il nostro è un paese sicuro». Proprio per ribadire tale concetto è stata ideata una campagna innovativa dal titolo «Egypt now», tramite la quale una serie di webcam verranno installate in vari punti del paese, per mostrare a tutti in tempo reale la tranquillità e la sicurezza delle destinazioni egiziane.
La sfida della sostenibilità
Un’altra grande sfida che aspetta l’Egitto è poi quella relativa allo sviluppo di un turismo sostenibile. A tal riguardo il Ministero ha varato un piano strategico quinquennale, che prevede incentivi per gli impianti a energia solare, nonché per le soluzioni di ottimizzazione del consumo energetico, e soprattutto il lancio dell’iniziativa Green Star Hotel. Quest’ultima, la prima del suo genere in un paese mediorientale, ha consentito la realizzazione di un marchio ad hoc per hotel e resort eco-friendly, certificato a livello nazionale. Nato con l’obiettivo di ridurre il consumo di acqua, di energia e di agenti chimici del 30%, di migliorare la gestione dei rifiuti, riducendone l’accumulo del 20%, nonché di aumentare l’utilizzo di energia rinnovabile del 25%, il progetto Green Star Hotel annovera oggi 46 strutture certificate, ma conta di coinvolgere sempre più attori dell’ospitalità egiziana, favorendo, tra l’altro, lo sviluppo di una maggiore consapevolezza eco-sostenibile tra operatori e ospiti del settore, nonché incentivando la diffusione di pratiche di gestione alberghiera green.
Per parte sua, il Governatore di Luxor, Ezzat Saad, ha sottolineato i rapporti privilegiati che da sempre la propria destinazione ha con l’Italia, i cui archeologi hanno lavorato nella maggior parte dei siti archeologici locali. Il Direttore Egyptair Italia, Essam Azeb, ha invece ricordato come la propria compagnia, operante nella penisola dal lontano 1962, si stia oggi dotando dei velivoli di ultima generazione Airbus 330.
Fiavet: obiettivo rilanciare il turismo nel Mediterraneo
Venendo quindi ai protagonisti italiani del convegno, Enzo Manunza, Presidente Fiavet Servizi, ha auspicato soluzioni innovative e nuove partnership per rilanciare il turismo nell’intero settore mediterraneo. Ma è stato soprattutto il Presidente Onorario, Giuseppe Cassarà, ad assicurare il massimo impegno della propria organizzazione per riportare i flussi italiani in Egitto ai numeri del triennio 2008-2010, quando gli arrivi dalla penisola avevano superato quota 1 milione, per poi scendere a 550.000 nel 2011 e risalire parzialmente a 718.000 nel 2012. Fiavet, in particolare, ambisce ad assumere un ruolo guida in un progetto che mira a creare una destinazione unica di tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Alfredo Zini, Presidente Ente Bilaterale Nazionale del Turismo, ha poi sottolineato come l’Egitto sia un partner economico importante per l’Italia, mentre Sabrina De Filippis, Responsabile Vendite Centro Italia Trenitalia, ha rammentato la collaborazione in corso tra i due paesi in campo ferroviario. Il Presidente Fiavet, Fortunato Giovannoni, ha quindi concluso evidenziando al contempo l’importanza del ruolo degli agenti di viaggio e le innegabili difficoltà a cui oggi sta andando incontro la piccola e media impresa italiana. «L’unica strategia possibile per operare al meglio nell’attuale congiuntura globale deve quindi basarsi su tre semplici parole d’ordine: competitività, sostenibilità e qualità».
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