in occasione della II Edizione del “Festival delle professioni del cinema”: un omaggio a Carlo Rambaldi.
Testo di Luisa Chiumenti Foto di Luisa Chiumenti e Archivio
Il Festival è stato inoltre un’occasione, per i numerosi studiosi, giornalisti, specialisti ed ospiti, per approfondire la conoscenza di un territorio ricco arte, archeologia e storia che annovera, oltre a Spello, numerosi, suggestivi borghi umbri, che meritano di essere valorizzati in tutte le loro componenti legate al turismo ed alla preziosa ricettività.
Si è svolta recentemente a Spello la seconda edizione del “Festival delle professioni del cinema” : una rassegna-concorso di grande interesse, che anche quest’anno, come per la precedente edizione, è stata in grado di far comprendere l’importanza di tutto quell’insieme di “professioni” che si legano in modo imprescindibile alla realizzazione di un prodotto cinematografico.
Visitando una bella mostra a Villa Fidelia (Spello), realizzata nell’ambito nella seconda edizione, del “Festival delle professioni del cinema” svoltosi recentemente a Spello, colpiscono fra l’ altro, oltre ai preziosi “strumenti del mestiere” (macchine fotografiche, proiettori, etc.), alcuni plastici e modelli di scene. Ed ecco così “…una città… una città perduta nello spazio” : questa la didascalia accanto ad uno dei tanti, suggestivi modelli realizzati per lo più in legno, lamiera e resina dal laboratorio Rambaldi per le scene, “con effetti speciali visivi” per la casa di produzione Paul Casalini & C.
Interessati soprattutto alla scenografia, abbiamo colto in particolare, con il professor Giorgioni, la grande eredità tecnologica lasciata da un personaggio come Carlo Rambaldi che fu ideatore e promotore di tutta la grande scuola degli “Effetti Speciali” nel cinema.
E’ stata così esposto nella mostra di Villa Fidelia, omaggio a Carlo Rambaldi, il modello “Città nello spazio” (cm.1,65 x 100 x 60) che presenta “una città perduta nello spazio, modello realizzato in laboratorio e pronto poi ad essere messo scenograficamente a disposizione dell’apparato scenografico, con i dovuti “effetti speciali”.
La mostra si è prefissa in particolare l’obiettivo di far conoscere una personalità, come quella di Rambaldi, da ben comprendere non solo nelle sue attitudini professionali come ingegnere e architetto, ma anche come “artista” capace, in particolare di inserire le sue ideazioni nello spazio, dando loro una forma scultorea.
Il curatore della mostra, Giorgio Giorgioni, che da trent’anni si occupa di Allestimenti Scenografici ed Effetti Speciali e ha fatto parte della Direzione Didattica dell’Accademia Europea degli Effetti Speciali diretta da Carlo Rambaldi all’interno del Parco Tecnologico di Terni, (in qualità di Docente di modellismo, scenografie speciali ed effetti visivi), ha illustrato in alcune conversazioni e filmati, durante il Festival, ciò di cui si fa carico uno scenografo professionista in tale campo particolare appunto, relativo agli effetti Speciali.
Moltissimi i contributi del professor Giorgioni, alla ricerca sugli sviluppi tecnologici contemporanei della scenografia e degli effetti speciali; ricordiamo qui almeno alcuni dei suoi interventi, legati fra l’altro alla creazione e cura del primo Corso in Italia per tecnici degli effetti speciali ancora nel lontano 1989, in collaborazione con l’ E.C.I.P.A.R. Emilia Romagna, per non parlare del grande interesse che suscita attualmente il suo insegnamento presso la Special Makeup alla Art and Makeup school di Bologna.
Così ancora vogliamo ricordare come egli abbia ricevuto, per la realizzazione di alcune importanti “scene spaziali”, create con un sistema di “motion-control” , insieme con tutto lo staff tecnico che aveva con lui collaborato, il premio per i migliori effetti visivi nella sezione video del concorso “vedere Musica” organizzato all’interno della Mostra Internazionale “Rimini cinema” (1991).
Già gemellato con il Centro Studi e Ricerche di Storia e problemi Eoliani Onlus, da quest’anno il Festival si è anche gemellato con l’International TourFilmFestival di Lecce che nel 2012 ha celebrato i cinquant’anni di vita per essere nato a Venezia nel 1962.
Ricordando qui le interessanti testimonianze portate da Victor Rambaldi, figlio del Maestro, desideriamo menzionare, nell’ambito dei diversi premi assegnati al Tetro Subasio (categoria per categoria, da: montaggio, fotografia, suono, effetti, musica, trucco e così via, a conclusione del Festival, come il premio per la scenografia sia stato assegnato a Francesca Di Mottola per il film “PADRONI DI CASA”.
Non potendo qui estenderci oltre rinviamo al sito del festival della città di Spello (www.festivalcinemaspello.com), invitando il lettore ad essere presente alla prossima edizione, già annunciata dalla ideatrice, ispiratrice e fervida organizzatrice dell’Evento, dott.ssa Donatella Cocchini.
E venendo ora al fascino del territorio umbro nelle vicinanze del centro storico Spello, abbiamo osservato, nel raggiungere la Villa Fidelia, sede della mostra di cui si è più sopra parlato, lungo il tracciato delle storiche mura della città, un’ampia area archeologica, includente un anfiteatro, un antico santuario e un edificio termale. Ci troviamo infatti in quell’area extra-urbana , posta a nord-ovest della città di Spello, lungo il diverticolo di quella via consolare Flaminia, di cui si vede il basolato nel centro storico, che conduce verso Asisium e Perusia. Completamente costruito e non adagiato sul colle (come è caratteristica tipica degli anfiteatri umbri), mostra la sua struttura in “opus vittatum” , una parte della gradinata e alcuni pilastri con colonne semicircolari incorporate, che decoravano esternamente l’anfiteatro, di cui gli scavi hanno identificato anche le misure: m.16.00 di altezza, con due ordini di arcate e una planimetria ellittica di m.60.00 x 35,00.
Ma che dire, oltre alle preziosità offerte dalla archeologia, anche dal patrimonio artistico offerto da musei come quello del Vino di Torgiano o di quel gioiello architettonico che è offerto dal Teatro più piccolo del mondo: il Teatro della Concordia a Monte Castello Vibio? Con i suoi “99 posti per sognare” , esso mostra i suoi palchetti lignei finemente dipinti, tutti numerati ed offerto ciascuno dalle famiglie nobili della zona.
Arte nell’arte dunque, il “Festival delle professioni del cinema di Spello”, ha offerto quindi ai visitatori una variegata gamma di preziose opportunità di approfondimenti artistici e culturali.
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