CLAUDIA SUGLIANO



Un regno sotterraneo, esteso per oltre 300 km. nelle viscere della capitale russa, con fantastiche e lussuose sale, che potrebbero tranquillamente appartenere a palazzi costruiti in superficie. Benvenuti nella metropolitana di Mosca! Fin dalla sua nascita essa è stata una leggenda: la costruzione, iniziata nel 1932, e a cui venne chiamato tutto il Paese, già l’anno successivo vedeva coinvolti 35mila aderenti alla gioventù comunista, quei “konsomolzy”, a cui è dedicata una magniloquente stazione, la Konsomolskaja.

 



Poiché la capitale del primo stato socialista doveva  avere la metropolitana più bella del mondo, nella progettazione venne privilegiato l’approccio estetico-architettonico: ingressi a padiglione o a forma di conchiglia, come quelli di “Krasnye Vorota”, sale rilucenti di oro, mosaici ed oltre 30 tipi di marmo, come labradorite, porfido, rodonite, onice. Erano anni di transizione per l’architettura sovietica, alla ricerca di nuove soluzioni, in forma monumentale e classica, qui felicemente applicate.



Inaugurata da Stalin nel 1935, la ferrovia sotterranea di Mosca è un’autentica vetrina didattica e celebrativa dello stato socialista:i nomi e le soluzioni decorative delle stazioni sono infatti legate  alle tematiche, care alla propaganda di regime.

“Ploscad Revoljuzii”, “Piazza della rivoluzione”, con  le sue 80 statue di tipi sovietici, dal marinaio, al soldato,  è una galleria esemplare per esaltare l’eroismo e la potenza dello Stato, la vicina “Teatralnaja”, situata sotto la piazza omonima, dei teatri Bolshoj e Malyj, venne concepita dall’architetto Fomin come  un enorme foyer, ed è decorata da rilievi in ceramica di Natalja Danko sul tema delle danze popolari.



La “Majakovskaja”, dedicata al celebre poeta, più essenziale delle altre, esprime tendenze avanguardistiche, con gli agili pilastri metallici, in parte rivestiti di rodonite rosa, e gli archi, incorniciati di acciaio inossidabile. Nelle cupole si ammirano i pannelli di moasico, realizzati su disegno di Aleksandr Dejneka. Fu proprio questa elegantissima stazione a ricevere,nel 1937, il Grand Prix alla Mostra internazionale di Parigi.



Nella stazione “Komsomolskaja”, la più grande e frequentata per la posizione sotto l’omonima piazza delle tre stazioni ferroviarie (Leningradskaja, Kazanskaja e Jaroslavskaja) risuona la gioia trionfale per la vittoria nella II guerra mondiale. L’enorme sala, sorretta da 68 colonne d’acciaio rivestite di marmo, sfavilla dei mosaici di Pavel Korin, con personaggi celebri della storia russa, condottieri vittoriosi, di epoche diverse, come Aleksandr Nevkij e Dmitrij Donskoj, Aleksandr Suvorov e Michail Kutuzov.



Le tradizioni culturali ed artistiche di repubbliche come Ucraina e Bielorussia, ispirano i mosaici marmorei e i pavimenti delle “Bielorusskaja” e l’architettura della “Kievskaja”.

L’aspetto estetico-artistico non deve fare dimenticare la straordinaria efficienza della metropolitana: 11  linee, 149 stazioni, treni ad intervalli di 50-60 secondi, che ogni giorno accolgono nove milioni di passeggeri. Un mezzo di trasporto preziosissimo per una metropoli come Mosca, sempre più tentacolare e soffocata da problemi di traffico.