GIUSEPPE GARBARINO
E’ un segnale di grande volontà questa manifestazione tutta orientata verso la valorizzazione delle più interessanti attività del settore dell’arredo, argenteria, regalistica e bigiotteria che hanno in Firenze il loro centro di attività e riferimento storico artigianale.
Dal 26 al 28 marzo, nella suggestiva sede espositiva della Stazione Leopolda, decine di produttori hanno scommesso sulla nuova iniziativa per valorizzare la produzione artigiana locale ed italiana in genere. Qualcuno dice che questa nuova fiera è nel luogo giusto nel momento giusto, quindi molti si aspettano una ripresa significativa in questo settore che vede moltissime eccellenze artigiane presentare prodotti di indubbia qualità e bellezza artistica.
Ad inaugurare Inflorence è stato Giacomo Billi, Assessore al Turismo per la Provincia di Firenze, il quale interpretando il generale stato dell’artigianato locale ha detto che si tratta di una risposta decisiva alla crisi e alla situazione economica, mentre sottolinea come la tradizione di queste realtà imprenditoriali deve essere supportata senza riserve, facendo parte di un comparto importantissimo anche per lo sviluppo turistico.
All’ingresso della Leopolda ci accoglie l’installazione artistica “Sedie in Aria” di Sonia Coppi una trentacinquenne psicomotricista ed educatrice per bambini disabili che, interpretando la necessità di vivacizzare la casa ha realizzato sulle sedute una serie di particolari immagini, da Brad Pitt a Batman. Poco più in la un altro segno distintivo della mostra merceologica: le Stufe Pazze realizzate del laboratorio Ceramiche Castellamonte, unabottega in provincia di Torino diretta da Giampietro Elisa che con il supporto artistico di Adriano Filippi, ha dato vita a questa linea artistica di stufe, ispirate a soggetti bizzarri e nelle cui interpretazioni si ritrovano addirittura i suggerimenti dettati dall’arte di Enrico Baj e Fortunato Depero.
L’ambiente scelto, la Stazione Leopolda, viene considerato un motivo di più per attirare gli addetti del settore, il fascino di questi ambienti è sicuramente più intrigante dei vecchi padiglioni di Firenze Fiere alla Fortezza. Il desiderio di provare anche questa manifestazione è la voce che circolava tra gli espositori: “se non ci crediamo tanto vale chiudere.” Ma per le aziende fiorentine che hanno scelto di confrontarsi con gli operatori economici italiani e stranieri il risultato non sembra malvagio, pochi contatti ma buoni, soddisfazione e qualche sorriso. Tutti buoni segnali.
Girellando per i lunghi corridoi allestiti sotto gli alti soffitti di quella che era un’antica stazione in epoca Lorenese, incontriamo marchi noti e prodotti di alta qualità. Ecco le antiche stampe artistiche che la ditta Wanda Nencioni di Firenze propone da moltissimi anni per arredare grandi alberghi in tutta Italia o case private, alla ricerca di qualcosa di diverso. Dal loro laboratorio esposizione di via Condotta sono transitati capolavori dell’incisione mondiale, diretti poi in ogni parte del mondo, mentre un angolo dello stand alla Leopolda è dedicato al 150°dell’Unitàd’Italia.
Poco più in la gli argenti di Maurizio Casprini che, con la loro lavorazione, riassume tutta la tradizione del cesello fiorentino, mentre le ceramiche La Torre ci lasciano perplessi e felicemente meravigliati davanti ad alcune lavorazioni che sembrano proporre aggetti antichi e non statue ed orci di recente produzione.
Ma al gusto dell’oggetto artistico classico, si affiancano anche prodotti moderni e tecnologicamente innovativi, come i vassoi con marchio Riccardo Marzi di Montespertoli; spighe di grano che sembrano appena tagliate, un simbolo di fertilità arricchito di colori, immerse nel vetro resina insieme a foglie, felci, bacche come per riassumere la natura ed accostarla ad un prodotto così contemporaneo per realizzare piccoli e delicati collage e portare il sorriso in qualsiasi casa.
E poi ancora con Braganti e le sue collezioni di argenti casalinghi, ma non meno preziosi ed impegnativi, mentre le pelletterie artistiche Florentia espongono nuovi oggetti realizzati con le pregiate tecniche di lavorazione del cuoio che risalgono addirittura al primo rinascimento. Anche i preziosi hanno il loro spazio: Idrus Gioielli si propone con una serie di bracciali ed anelli dalle linee pulite mentre le pietre preziose catturano la luce e l’attenzione.
Fra tanta manualità ci piace segnalare anche le riproduzioni d’arte di Riccardo Bianchi che nella pace del suo laboratorio sulle colline di Scandicci realizza delle preziose tele che solo un esperto riesce ad apprezzare per la qualità e la finezza dell’interpretazione così vicina agli originali.
Un bilancio dell’evento non è ancora possibile, saranno i prossimi mesi, gli ordini e l’interesse di chi ha visitato gli stand a dare una risposta. Tutti si augurano un risultato positivo e già si guarda con interesse ad una edizione 2012 con molti altri espositori, in grado di attirare molti buyer nazionali ed esteri. Una nota positiva: accanto alla piacevole selezione delle aziende si è notato un buon filtro agli accessi, evitando i soliti curiosi che affollavano in modo non adeguato l’ormai tramontato Florence Gift Mart. Quindi …. lunga vita a Inflorence!